giovedì 31 maggio 2012

Chiamasi vita

E cosi eccomi qui, anche oggi, e scrivo dal bus. Che giornata tremenda...e come si conclude? Che per prendere i mezzi (i soliti due cambi) non devo nemmeno aspettare mezzo minuto. Arrivano subito uno dietro l'altro. Vengo scarrozzata che manco avessi la macchina. Sono stata fortunata oggi? Tutto sommato si, suppongo. Dopo la giornata di oggi ci voleva un contentino. E' stata pesante perche' e' cominciata prima del solito e in maniera strana. Mi e' stato subito chiesto di fare delle cose con un software che non sapevo usare benissimo (non diciamo cazzate: non lo sapevo usare per niente!) e nessuno mi ha spiegato nulla. Niente di grave, ma solo una gran fatica. E le cose da fare arrivavano come proiettili, in forma di tavole segnate in rosso, piene di cose da correggere. Avevo la sensazione di trovarmi in una stanza piena di armadi, tutti pieni di cristalli, ogni armadio in procinto di cadere giu. E io di doverli fermare.  Comunque una lezione importante: conosci i tuoi limiti. Oggi li ho prprio toccati, i miei limiti, e mi ci sono aggrappata tremendamente.  Ora comunque sono in vantaggio rispetto a stamattina: so quello che non so fare e su questo posso studiare. Perche' non penso proprio che mi spiegheranno nulla. Adoro lo studio, tutti sono supergentili, ma non  c'e' tempo per spiegare. Be cosa credevate, che Pittsburgh mi piace perche' e' il regno delle fate? Io qui scrivo sempre le cose belle, tutte vere, pero' non e' mica sempre rose e fiori. Come diceva la canzone? No pain, no gain? Questa e' Pittsburgh e la adoro perche' mi sfida ogni giorno. Ma alla fine non c'e' mai un vincitore: c'e' sempre qualcosa che ti cambia in bene la giornata, se per caso era stata meno bella del previsto. Non ve lo aspettavate un piccolo sfogo eh? Pane per i miei denti, comunque. Si gioca a tira e molla. Che giornata clamorosa, una gran lezione di vita, per me. E ribadisco il titolo, visto che non ho fatto nulla di speciale: chiamasi vita. Non sara' una giornata pesante a fermarmi, e nemmeno una settimana o un mese, se dovesse capitare. Ho una missione e la voglio portare a termine. Chiamasi vita; giorno dopo giorno. Ps. Voglio ringraziare specialmente P che oggi ho sentito al telefono. Ribadisco il suo essere il miglior P del mondo. Grazie!

mercoledì 30 maggio 2012

Quanto è lunga la felicità?

Titolone ragazzi! Oggi non so da dove cominciare, tante sono le cose che vorrei dire.
Vi ho lasciato poi solo Sabato, no? Eh ragazzi miei, qui le giornate durano 24 (e le usi tutte) ma ogni ora ne vale 4.

Devo farmi dei post-it per ricordare tutte lo cose che vorrei dirvi immediatamente, e tutte mi sembrano (e sono) davvero bellissime, degne di essere raccontate. Comincio con una selezione veloce di immagini, che così mi calmo un attimo:

 Le super-cicche che ho comprato in studio (ci sono dei cestini con caramelle: lasci la moneta e compri quello che ti serve. Non sanno di menta: sanno di Plutonio. Ne mangi una e ti purifichi l'alito, l'alibi e l'abito).
Le scarpe che ho preso nuove di seconda mano, nel solito posto a Squirrel Hill. Sono bellissime e uguali alla moquette di camera mia -lo vedete-. Le ho portate un giorno intero in studio e devo dire che qui ho sofferto un pochino. Ho così scoperto che NON HO l'8 e 1/2 di piede, per lo meno non dopo 4 ore. Dilatazione termica, si chiama....

Le cuffie che ho comprato al Museo di Andy Warhol (i teschi, ovviamente) e l'arrotola- medesime-cuffie (il cuoricino). Per inserire le cuffie nelle orecchie serve l'apriscatole, ma vuoi mettere la "figata" di sentire musica ignorante con un device ancora più ignorante? Certe cose non hanno prezzo, queste cuffie sì ma neanche tanto. Soddisfazione alle stelle!

***

E ora veniamo a noi... innanzitutto è arrivato il pacco che aspettavo dall'Italia. Grazie mille! Non manca nulla, siete la gioia mia. Il contenuto è stato molto apprezzato e approvato. 
Poi in studio finalmente ho ricevuto il mio "due-cassetti-di-metallo" personali. Ora si che sono a posto. Posto riempirli ben benino di... niente! Non ho niente da metterci per ora; è come avere la borsa di Hermes e non aver più soldi per un contenuto adeguato. Troppo ridicolo! Ci ho messo dentro 5 bustine di the, il rotolo di lucido (trace) e lo scotch. La capienza di ciascun cassetto è come il bagagliaio della Panda nuova, fate voi le proporzioni. 

Il weekend è stato pieno di cose fatte, anche perchè era allungato dal Lunedì Memorial day. Tre giorni spesi così: comprare la bici nuova, nera e lucida tipo batman; andare a Regent Square a comprare una bottiglia di birra per ogni paese che ho visitato nella mia vita, per festeggiare la bici nuova. 
Vedere il musical Pop! sulla vita di Andy Warhol (vi consiglio di vedere le foto qui, dove racconto il bellissimo Andy Warhol Weekend); andare a sentire musica jazz dal vivo subito dopo il musical e una camminata nel quartiere della movida (Carson Street). 


Poi andare in piscina; partecipare ad una riunione di lavoro (3 ore); fare una biciclettata colossale a Oakland e Shady Side (due quartieri) e tornare sana e salva a casa. Sentire tutti i miei amici (vi adoro) e famiglia
Visitare finalmente il cimitero di Homewood (trovate tutte lo foto su Flickr, in fondo alle altre vecchie). 




Studiare tutti gli eventi che stanno per arrivare a Pitt (musica arte cinema teatro e mercatini vari). 
Queste sono le cose importanti che ho fatto, ma sicuramente ho dimenticato qualcosa.

***

Ieri ho lavorato in studio come non mai, per preparare fino all'ultimo minuto una presentazione in Power Point da presentare ad un meeting. Finita quella, con un simpatico colpo di mano sono stata "rapita" e portata a partecipare al meeting. 3 ore extra di cui il racconto dettagliato meriterebbe Bruno Vespa o Maria de Filippi. Non dico nient'altro perchè devo ancora pensare a cosa pensare di quello che ho visto e sentito. Cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. 
Arrivati a casa dopo le 9 di sera, siccome era tutto il giorno che avevo DECISO di farlo, ho cucinato il risotto coi funghi. Buonissimo, nonostante non avessi vino (nessuno beve) nè cipolla (l'unica che avevo me la sono magnata settimana scorsa). I funghi sempre dal solito Gian Eagle: ottima qualità. 

Oggi invece sono andata in studio con la bici, ma prima ho fatto tappa da FedEx per fare un favore che mi è stato chiesto. Ogni volta che passo davanti a FedEx mi viene in mente il film Cast Away con T. Hanks e faccio le corna. Non si sa mai. 
Arrivata in Studio ho iniziato a lavora come ieri, frugando ogni tanto nel mio "due-cassetti" personale, sempre per darmi un tono. Frugavo tra le 5 bustine di the, ovviamente, ma solo io lo sapevo :D
Ho conosciuto una signora (già avanti con l'età) che lavora temporaneamente qui da qualche giorno e che mi ha fatto subito sapere che è "lella". Lo scrivo con la stessa naturalezza con cui lei me lo ha detto. La seconda cosa che mi ha detto è stata che adora le mie scarpe (quelle verdi, ndr).  Lo scrivo per i miei: una lella è una che... si insomma... diciamo che "gioca in casa"... Io le ho detto subito che a me piacciono le "trasferte fuori casa" e la cosa è finita lì. Tutto a posto quindi, gran lavoratrice comunque. 
A parte questo, giornata intensa. Per tornare a casa ho preso il bus (sarei in salita, per 45 minuti, con un dislivello di circa 250 "piedi". Si va bene, non sono "metri", ma non ho mica scritto "cretina" sulla fronte!).
Ho dovuto fermarmi al negozio di bici perchè devo sostituire (gratis) un pedale che è un po' difettoso. Domani sera sarà pronta. meglio non rischiare, preferisco essere sicura.
Sono tornata a casa a piedi un po' stanca e affamata e qui ho finalmente mangiato (in fretta) e poi cucinato biscotti con un'aiuto speciale.. la piccola voleva fare i biscotti al cacao e quindi, eccoli qui! Belli e buoni :)


Detto ciò, vi lascio! Domani è un altro giorno e comincerà prima del solito, anche se non ho capito bene come mai. Lo scoprirete con me nel prossimo aggiornamento!

Ciao ciao
ps. sono simpaticissimi: adesso per salutarmi tutti mi dicono "ciao" in italiano! Si vede che parlo proprio male l'inglese... haha!





sabato 26 maggio 2012

Let's go Bucs + Andy Warhol


Oggi il venerdì e' davvero rilassato... Anche in studio tutto procede piu' lentamente. Anche oggi meta' dello studio non c'e', tanti sono in vacanza, regna il silenzio assoluto, intervallato dalla musica che esce da un pc che non ho ancora ben identificato. A volte direi che viene da quello di uno dei capi, ma a giudicare dalla musica elettronica che sento, non penso che venga davvero da lui. Oggi comunque e' fuori, quindi non e' lui. Anche se la musica tamarra non c'e'... Forse che era davvero lui?? Misteri dello studio. 

Io lavoro con calma, sto differenziando parecchio e questo e' assolutamente positivo.  Di mattina, inoltre, volevo fare una piccola commissione nello Strip District e ho chiesto in prestito la bici. In mezzoretta ho fatto quel che dovevo e sono ritornata al lavoro. A pranzo invece i pochi gggioveni presenti,  me compresa, sono andati a mangiare fuori. Io avevo la mia lunch-box perche' in casa c'erano dei leftovers che ormai gestivano lo spazio libero del frigo da soli. Qui per fortuna sono già abituati al BYOB ossia bring your own bottle, visto che alcuni posti non vendono alcool. Io ho fatto bring my own box e nessuno mi ha rotto le palle. A proposito di palle, oggi col mio tutor ci siamo scambiati un paio di "modi di dire" nelle rispettive lingue e io gli ho spiegato il concetto di "stare fra le balle". Avevo un ciondolo che era sempre fra le balle, mentre lavoravo china sul tavolo. Ha riso un sacco...



Al pomeriggio, comunque, si e' lavorato tale e quale il mattino, anche se questa temporanea quiete e' solo apparente. Ci si nasconde dietro alle t-shirt casual, ma in realtà il "flow", come si dice qui, e' maledettamente consistente. Non bastano i vestiti comodi per stare al passo, ma di sicuro aiutano psicologicamente.



Dopo il lavoro mi sono messa in testa di andare al Museo di Andy Warhol e ho persino rimediato uno strappo dal mio tutor. Gentilissimo. Sono stata lasciata al Museo, vicino allo studio e allo stadio (non sto scherzando) e ora sono qui. Stasera si gioca a baseball, suppongo -mi pare di capire- che giocheranno i Bucs, anche se mi piacerebbe davvero capirci meglio 1 le regole 2 le squadre. Se penso che la mia Juve ha vinto senza di me... Ne sono felice, ma mi spiace non essere stata li. Questa, comunque, e' la prova che meno una sfiga pazzesca alla Vecchia Signora: se sono presente, non vinciamo nemmeno la Coppa del Nonno. Appena vado via... Trac, scudetto!! Lo so che e' stato un mese fa, ma fatemelo metabolizzare bene, almeno questo. Cacchio lo scudetto non e' mica un cerotto, ci sono cose importanti nella vita. 















Arrivata al museo, che oggi rimane aperto fino alle 10 di sera, capisco che e' troppo presto, considerando che poi oggi non faro' nient'altro in serata. Sono solo io da sola, come piace a me, che mi godo Pitt. Entro al Museo e vado nel bookshop dove compro un libro e qualche scemata. Pago di tasca mia tutto, da una settimana. 

[piccole scemate-ad esempio: auricolari con teschio e avvolgi auricolari a forma di cuore. Perchè se non riesco ad avere i miei 15 minuti di celebrità, almeno lasciatemi qualche mese sufficientemente di "stoltezza"].
Grandissima satisfaction, comunque. Poi mi accorgo che non ho più contanti e quindi decido di cercare un ATM, che non e' quella di Milano ma il caro vecchio bancomat. Mi fa sempre uno strano effetto, essendo Milanese, prelevare dall'ATM. Esco dal museo, quindi, giro l'angolo e vedo cose. Vedo che ci sono un paio di baretti, in fondo alla via. Poi vedo gente, un sacco di gente, che va nella stessa direzione. Poi vedo che sono vestiti con una divisa sportiva e penso: dev'essere roba di sport! Voi che fareste? Io li ho seguiti e infatti sono arrivata allo stadio, negli spazi fuori, proprio in riva all'Allegheny river. Qui c'era anche un block party, con un gruppo molto bravo e opportunamente "piratato" che suonava. Gente ovunque, con le prime voci sullo sfondo provenienti dai microfoni dello stadio. Tutto un ladies and gentlemen che non vi dico. C'era anche il dirigibile pubblicitario! Mi sono fatta un giro, ho iniziato a scrivere il post e poi sono tornata al museo, dopo aver prelevato. 

La visita al museo la trovate sull'altro blog, qui posto solo un paio di foto "relative a" e vi dico che ce n'è per tutti i gusti. Belli i video, e non vedo l'ora che sia il 2014 per poter vedere le "Time Capsules" che saranno a quel punto tutte catalogate. Sono delle grosse scatolone dove quel pazzo ha messo dentro di tutto: notizie, giornali, cose, foto... tutto può essere studiato e presto sarà visibile a tutti.
La stanza più bella? Quella dei balloon, ovviamente.
Esco dal museo molto soddisfatta e mi becco il miglior tramonto che possa desiderare. Dallo stadio provengono un po' di luci, pochi suoni (il baseball non è così scatenato come il calcio) e un gran odore di hot dog. Percorro il ponte di Andy Warhol verso la downtown e mi sento davvero bene. 


Temperatura perfetta, scatto tantissime foto col cellulare e raggiungo la mia fermata del bus. Che è già li che mi aspetta! Fantastico... in un baleno sono a casa, leggiucchiando il libro che ho comprato. 
ora è tardi ma dopo cena posso fare tutto quello che voglio, con calma, anticipandolo rispetto a domani e dopo. 
Ahhh che relax!

giovedì 24 maggio 2012

Dipende da come guardi le cose

Oggi non penso che ci sia un titolo al post, infatti questo sopra non è un titolo vero. Questo mozzicone di frase, però, mi permetterà di legare assieme un po' di tutto, per raccontarvi la settimana. Che è quasi finita di già! Mi sembra di aver scritto l'ultimo post ieri e invece era domenica; domani è già venerdì e quindi subito weekend.

Prima di tutto una puntualizzazione: il weekend che viene è quello del memorial day. Non mi è ben chiaro cosa ricordano, però so che lo ricordano con fuochi d'artificio, aperture delle piscine rionali, pic-nic, spese nei centri commerciali, festicciole... suppongo che ricordino tutti i caduti di tutte le guerre passate e future. Ciò viene più praticamente tradotto in: lunedì non si lavora, ecco tutto. Come ogni weekend mi assale la gioiosa ansia dovuta a tutto quello che potrei fare (e che poi rigorosamente faccio). Anche sto weekend mi sto inventando un sacco di cose, a dire il vero già a partire da domani, ennesimo venerdì casual. Come avrete capito mi sono già rotta le palle della "casualità" di questo venerdì... al massimo metto le scarpe comode e stop. Sottolineo che le scarpe "casual" sono INCIDENTALMENTE anche balenghe, ma non ci posso fare nulla. Pensa te che una dello studio mi ha riconosciuto sabato scorso, in centro, vedendo le mie scarpe! Ma proseguiamo...


La settimana è stata intensa ma soddisfacente. Suppongo di aver ricevuto i miei primi complimenti in studio e quasi contemporaneamente fatto una piccola cosa sbagliata a casa, che ha frenato i miei entusiasmi. Ma tutto dipende da come lo guardi. Quello che mi hanno fatto era un complimento, di sicuro, ma per come sono fatta io suppongo di aver fatto solo il mio dovere (è sottinteso che lo si faccia "molto bene"). La cosa sbagliata che ho fatto, invece, è molto piccola per gli altri, ma per me è stata una svista clamorosa. 
Dipende. Tutto dipende. E se l'occhio vuole la sua parte, il punto di vista è molto importante e soggettivo. Quello che ho capito sta settimana è che, essendo cosa soggettiva, spetta a noi decidere come e da dove guardare le cose. 
(Oakland)
Ultimamente sto prendendo il bus anche al mattino, quindi "le cose" le guardo dal finestrino. Ogni giorno c'è qualcosa di nuovo, anche perchè a volte mi distraggo (ho già letto un libro intero, in più tragitti di bus) e quindi mi perdo dei tratti. Ora riconosco bene strade e palazzi, però non riesco proprio a metterli in fila. E' come se il mio cervello avesse scattato tante foto, ma tutte slegate tra loro. So sempre dove voglio andare e come andarci, ma non saprei ridire la strada che ho fatto. E non c'è Google Maps che tenga: anche quando cerco di ricostruire le cose da lì, vado nel pallone. Dev'essere colpa dei grattacieli, che mi "sconfondono". 

(Downtown, Smithfield Ave)

Le cose le guardo spesso tramite gli occhiali da sole che ho comprato qui. I colori sono tutti alterati, ovviamente, ed è un peccato perchè qui in America i colori sono proprio diversi. Come coi cibi tutto è "di più" (parlo di sapori soprattutto: il dolce più dolce, il salato più salato, l'amaro è... più dolce -figurati...-) anche i colori qui sono tutti più carichi. La prova è che la mia macchina fotografica impazzisce, per esempio, coi verdi. Qui è una collina unica, interrotta solo dai boschi, e dove ci sono le case c'è sempre un giardino davanti. Il verde domina persino nelle fessure tra piastrella e piastrella, ci credo che la macchina fotografica diventa scema. Ci sono più verdi qui che al raduno di Pontida organizzato dalla Lega...

Ma facciamo un veloce punto della situazione di cose che mi sono successe in settimana, degne di nota (degne di essere viste da un qualunque punto di vista). Cosa ho fatto, e come l'ho visto.

- fatto i biscotti con le uvette e "aroma di acero". Molto buoni e messi in forma di pallina sferruzzando con due cucchiai (non volevo sporcarmi le mani).

(non ne ho fatti solo 4: questi sono quelli messi in posa)

- spedito ennesima lettera alla nonna, che non mi risponde mai ovviamente, ma siamo d'accordo così. 
- concluso e "submisso" il concorso che stavo facendo. Qui il punto di vista che conta sarà quello dei giudici.
- sentito un po' di amici (questo è più un punto di udito)
- iniziato ad ascoltare regolarmente la radio 91.3 (WYEP) oppure la 90.5. Ho così scoperto che quando ti fanno fare le listening in inglese, su argomenti assurdi e personaggi di dubbia veridicità, sono DAVVERO prese dalle radio ufficiali. Sembra che registrino nella loro cameretta e parlano di cose più o meno serie, facendosi un'incredibile dose di fatti altrui. L'acustica è così diversa dalle radio italiane che non puoi non ascoltare. Ho scaricato il lettore mp3 in 4 viaggi in bus, tanta ne ho ascoltata.

- scoperto un Giant Eagle (supermercato) comodissimo e più vicino a casa, rispetto all'altro. Ci potrò andare in bici e lo farò serenamente, non appena avrò comprato una bici (nel weekend).
- completato la divisa ufficiale da Ace Ventura. Dal mio punto di vista, io dico che è un pigiama perfetto, comodo e sofisticato. Curioso connubio di birra e aragosta.

- provato il mio primo hamburger cotto sul BBQ a gas. BUONISSIMO. Ma sarà vero che fa male quel barbeque lì? punti di vista cercasi... se li vendono forse non sono davvero pericolosi per la salute. Oppure no? Voi come la vedete? 
- ascoltato il Don Giovanni di Mozart, che era tanto che non lo ascoltavo. E ascoltarlo è come vederlo, sempre. E' meglio della TV. 
- scoperto che in realtà c'è l'aria condizionata anche a casa. Ieri notte l'hanno accesa e mi sono rintanata sotto le coperte, con la bandiera italiana posto sopra alla testata del letto che sventolava come a Trieste in tempo di Bora. 
(in centro la bandiera, e sulla sx la super turbina combo ventilation)

***

Questo quel che ho visto e fatto, in ordine sparso. Che, da un punto di vista diverso, può essere visto anche come ordine alternativo.


ps. posto la foto delle due tortine di cui avevo parlato il post scorso. Molto buone, entrambe.

domenica 20 maggio 2012

Non sarà un "sabato italiano", ma nemmeno un sabato qualunque...

Qui trovate nel dettaglio quel che ho fatto ieri...

E questi sono due amici di qui, simpaticissimi, Kevin (sx) e Brandon (dx). Sono artisti e interessati all'arte. Io solo interessata all'arte, per ora, ma c'è sempre tempo, no?

Dopo un gran giro di gallerie d'arte, ci siamo visti un film davvero bello, per il ciclo Silk Screen Festival (film dall'oriente). Io ne volevo vedere solo uno, Giapponese ovviamente, titolato "Chronicles of my mother" (2012). Se avete occasione, guardatelo. E' una storia dolcissima, con una qualità tecnica superba. Una lezione di vita e di cinema. 



La giornata si è conclusa con una buonissima cena in un ristorante indiano... viva viva! 
Oggi invece cosa combinerò, a parte sentire la mia famiglia in Italia?
Per ora ho beccato un po' di amici... tutto su Skype. 

venerdì 18 maggio 2012

Primo mesiversario

Prima di tutto veloce aggiornamento dai giorni non scritti:

1) sono ufficialmente parte dello studio e compaio both su sito web e nella voce "spese dello studio". Hoorray! 

2) ieri mi sono ufficialmente presentata allo studio con una bella serie di pagine proiettate su megaschermo. Ho parlato di Milano, facendo scientifici paragoni con Pitsburgh (Milano ha una densita' quattro volte superiore a Pitt.. Ma Pitt soddisferebbe i bisogni di 3 Milano). Ho parlato della laurea, delle mie passioni e soprattutto... Di voi, cari i Miei Amici! Ci siete tutti, persino uno Stefano in versione regista, con tanto di "mocho vileda" a mo' di microfono per cortometraggi... Mi pare che sia piaciuta, vi posto un paio di slide, che possono interessarvi.

prego notare densità, dimensioni, popolazione e "demonym"

DA PARI DISTANZA, due foto sat di Milano e Pittsburgh.

Lavori di grafica

le mie passioni in generale

La mia laurea, i miei amici e l'immancabile TYFYA che qui è proprio in stile You Tube, ma va bene così.


Ma passiamo ad oggi.

Che bello il venerdi'... Si respira proprio tutta un'aria diversa... La puzza di venerdi' incominci a sentirla mercoledi e dura quei 3 giorni fantastici che poi ti scarrozzano direttamente al weekend piu' vicino. Un altro casual friday, direte voi, e invece no. Non mi sono vestita da idiota (e ci tengo a sottolineare: nemmeno stavolta! anche se la t-shirt della heinz tomato ketchup sta fremendo, ma la tengo a bada usandola come pigiama). 
Oggi avrei voluto fermarmi in downtown al mattino, per prendere il prossimo mensile del bus, ma siccome c'e' in ballo della roba da fare, ho preferito rimandare. Ci andro' lunedi con calma. Oggi in studio c'era meta' della gente, tanti avevano preso il giorno off, non so perche'. No aspetta, loro dicono che sono "out" e la cosa mi fa molto ridere. Sembra che quel giorno vai fuori di testa.
Si lavora sodo fino a pranzo, anche oggi; sono davvero molto felice perche' molti dei pezzi su cui abbiamo lavorato si stanno incastrando perfettamente e sono soddisfatta del risultato. Il mio tutor, diciamo cosi', colui che mi sopporta e mi aiuta in tutto dal trovare i pennarelli ad andare nei ristoranti buoni, e' un ragazzo di 29 anni, da Miami. Un ragazzo d'oro, bravissimo nel suo lavoro. E disponibile come pochi, sono stata proprio fortunata a capitare con lui. A pranzo i ragazzi e le ragazze che ci sono qui decidono di prendere la bici e di andare a mangiare nello strip district. Io ho la mia lunch box ma vado lo stesso con loro. Tanto c'e' una bici in piu', la posso usare. La giornata e' splendida, anche se stamattina si gelava. A pranzo ci sono di nuovo 26 gradi. All'ombra. Pedalare cosi' e' proprio bello. Tutti col caschetto, per carita', che non si mai. Qui anche il piu' figo dei fighi pedala col caschetto. In moto invece vanno senza casco, vai a sapere perche'. 
Pranzo divertente, poi di nuovo in studio. Chiacchiero molto e volentieri, mi sto inserendo, suppongo. Sono meno diffidenti nei miei confronti. No dai, non lo sono mai stati, sto esagerando, pero' insomma... Anche nella cotta' piu' accogliente che abbia mai visto ci sono un po' di momenti di...esitazione, diciamo. E' normale. In Italia sarebbe gia' comparso Bruno Vespa, per capirsi. 
In studio il pomeriggio finisce bene, come bene era cominciata la giornata. Presento un lavoro, concludo delle cose, ne aggiorno altre... Cavolo ma lavorare e' come essere all'università ma seriamente. Devo ammette che pensavo peggio.

Ma veniamo al bello di oggi: dopo il lavoro c'e' stato un happy hour. In realta' c'era un evento del tipo "green drinks" dove un happy hour (all'americana) coinvolgeva anche una discussione di ecosostenibilita'. Si teneva in un pub irlandese (comunita' che ha da sempre ingrossato le file di Pitt, seguiti dagli Italiani). Io alla fine sono stata coi miei compari del lavoro a bere una buona birretta della Pennsilvania, approfittando dello sconto "happy hour".  L'evento in se' non l'ho davvero capito... Ho cacciato il naso in sala e basta, poi come direbbe un mio amico, ho continuato a bagnare il becco come si deve, coi miei amici. Di ecosostenibilita' mi pare di aver capito non ne ha parlato nessuno, a parte la raccomandazione di reciclare le bottiglie di vetro della birra. E che raccolta, al venerdi'!



Oggi comunque e' una giornata importante, perche' e' esattamente un mese che sono negli States. i vien da dire: fin qui tutto bene! Anzi benone! Ora mi aspetta un weekend pieno di cose da fare, tra cui vedere ancora il mio amico di qui. Si vorrebbe andare a veere una Galleria d'arte. Mi fa ridere anchesolo il pensiero... Qui l'arte e' esilarante!! 
Per concludere degnamente il post, pero', vi voglio rovinare. Dopo un mese vi faccio un elenco a freddo, di cose che mi hanno davvero colpito qui. Enjoy!


LISTA DELLE COSE NOTEVOLI CHE HO NOTATO, IN ORDINE DI APPARIZIONE DAVANTI AI MIEI OCCHI

* Pittsburgh-Post Gazette: giornale della città, iper letto, organizzato in fascicoli a tema (sport, città, cultura economia.... In 10 persone possono leggere il giornale contemporaneamente, fascicolo per fascicolo.

* Alcolici solo nei supermercati apposta. 

* macchine civili che fanno lo stesso rumore dei bus di linea. Impressionante quando sei al semaforo.

* le carote piccole e pre-pelate, che non sanno di niente, ma hanno un gran colore arancio 

* l'espresso di Starbucks davvero buono, ma la quantità che noi consideriamo ristretto te la servono COMUNQUE nel bicchiere da mezzo litro. Quando raggiunge le labbra, è tornato caffè macinato.

* poddlock per ogni occasione: cene dove chiunque porta qualcosa, a seconda di tempo e abilità. Si può mangiare a qualsiasi ora del giorno o della notte, per di fare queste "reunion".

* piove spesso, ma solo per pochi minuti. La gente non se ne accorge nemmeno e il tutto diventa irreale. Sembra di stare in un acquario dove piove, e guardare la gente fuori camminare come se fosse asciutto. non uno che acceleri il passo o si ripari.

* frigoriferi ghiacciati che mantengono i cibi cristallizzati per mesi.

* fiori immortali: restano nel vaso come appena colti per 2 settimane

* 11 vitamine minimo: aggiunte in ogni cosa. 

* al ristorante fanno porzioni bi-familiari. tanto poi quello che avanzi te lo mettono via nella box che porti a casa. ne mangi per 5 giorni.

* pachidermico amount di salse e creme "dressing" per ogni cucina internazionale. Se anche cucini indiano una volta nella vita, comprerai almeno 30 salse e altrettatnte spezie, che poi non userai più e lascerai nel frigo. Dopo 20 anni, le stesse salse chiederanno la cittadinanza americana, di diritto.

*drink/eat everywhere: la gente ti beve in faccia il caffè, anche nel corso delle riunioni importanti. I più easy mangiano anche noccioline, rumorosamente, leccandosi le dita perchè se no godi solo a metà.

lunedì 14 maggio 2012

Lasagne, più o meno


Altro giro altra corsa, buon lunedì a tutti.

Prima di tutto direi che l'Americanizzazione è totale: ormai anche l'I-pad è settato in inglese. Telefonino, sveglia, Mac… tutto in inglese, olle. Questo perchè sono entrata nella fase che in caso di panico passo all'inglese direttamente, per non aggiungere confusione alla confusione. Non pensiate male, il mio panico è meramente momentaneo, tipo quando il Mac va in stop e non me lo aspetto, o quando la sveglia suona e non riesco a spegnerla perchè non so usare ancora bene il "nuovo" telefonino. Sono le stesse reazioni di mia nonna con la tecnologia, tipo quando si è impanicata perchè qualcuno le ha detto che sapeva tutto di me a Pittsburgh. Bella fatica, tengo sto blog apposta! Ma lei pensava che la webcam del computer potesse spiarmi mentre sono qua. Cacchio sa cos'è una webcam e non sa come funziona! Ecco io sono così, uguale…
Oggi comunque mi hanno detto come accedere alla mail dello studio. Ora ho una mail anche io, seria, e mi sento superpotente. Dopo due settimane in studio la apro e trovo tipo 46 mail, di cui 23 "scadute"… viva l'efficienza!
Ora sto cercando di predisporre l'I-pad per ricevere quelle, visto che il mio indirizzo italiano non funziona bene qui, su I-pad.

Ma il vero cuore del post, e siccome siete Italiani so che vi preme più delle mie beghe informatiche, sono le lasagne… E' tre settimane che la meno col fatto che devo fare le lasagne. Questo perchè c'è del sugo di pomodoro e basilico in frigo (da prima che arrivassi) e della pasta per lasagne. No mi correggo, c'è della pasta "a forma di lasagne", che è tutto diverso. La confezione parla chiaro, sono PROPRIO QUELLE ITALIANE. Faccio educatamente finta di nulla e mi preparo a fare quel che posso. Mi sento piacevolmente in dovere di fare qualcosa di questo tipo, insomma.
Ah, mi dimenticavo di dire una cosa importante: non ho mai fatto le lasagne in vita mia. Manco di verdure. Mai. Però se non la sparo grossa (chi mi conosce, mi conosce) non sono contenta e quindi… ecco la Milanese che c'è in me (non la cotoletta) che salta fuori e si propone. Faccio io, fò tutt mi.
Dopo il lavoro, pertanto, cuocio la pasta 10 minuti, come dicono le istruzioni. Poi butto via le istruzioni con la scatola, non me ne frega niente, decido io come si fanno le lasagne. E infatti invento di abbastanza. Tiro fuori sugo (a cui aggiungo una piccola tolla di pelati "freschi") e mozzarella. Si la mozzarella, va bene? Forse non sono proprio lasagne, ma sono a Pittsburgh, qui posso fare quel che voglio in cucina! Non c'è nessuno che mi censura…

Scolo la pasta a mani nude, come sono solita fare, perchè vorrei tenere l'acqua per far bollire due verdurine, per far contorno. Poi monto la teglietta che ho comprato due settimane fa, come fosse un mobile dell'Ikea. Pomodoro, pasta, mozzarella (pochina) e una spolverata di grana (anche quello andava archiviato da un po'). Poi ancora: pomodoro, pasta, mozzarella. Poi ancora uno strato… Poi basta, la teglia è profonda come la piscina per gli omini della Lego ed è piena. Guardo il risultato e penso: o la va, o la spacca. Aggiungo un po' di importanza al tutto con una spolverata di basilico, che fa tanto Cucina Italiana.  

Inforno a 400° (fantastici sti Farenheit) e aspetto. Poi vado a farmi i fatti miei e quando l'istinto mi dice che è giunto il momento apro e controllo. Sono perfette…
Mi commuovo perfino: non sono neanche lontanamente lasagne, ma devono essere una cannonata. E infatti a tavola gran successo! 
La prima foto sono riuscita a rubarla al volo -vedete che è mossa- perchè i commensali avevano già la forchetta nella teglia e non volevo rompere le palle, con cotanta "buonezza" sotto al naso. 
La seconda foto è quella della rimanenza per la settimana. Lo scopo era proprio questo: averne abbastanza per poter fare scorta. Non ne sono rimaste molte, a dire il vero. L'ho voluta scattare comunque perchè anche se il frigo è solitamente impietoso, queste le mangeresti anche ghiacciate come sono già ora, dopo 30 minuti in frigo "normale". 

Un successo clamoroso, questa strana lasagna pizzaiola. Mi faccio i complimenti da sola.
Prossima sfida culinaria? Mmm… vediamo, ho promesso un riso in insalata, dato che abbiamo rimanenze di riso di tutti i colori e in tutte le forme. Direi che anche qui si gioca pesante: avete mai cucinato un riso non identificato, contenuto in barattoli di vetro, senza altra indicazione se non quella implicita nel chicco ossia: prova a cucinarmi, se ci riesci?
Eccomi, sono qua apposta, ghè pensi mì!

domenica 13 maggio 2012

Best configuration


Ho capito uno dei segreti di Pittsburgh, in meno di un mese, e anche se puo' sembrare tanto banale nella formulazione teorica, non lo e' affatto da un punto di vista pratico. Come sempre, le cose piu' semplici sono le piu' difficili...

Il segreto di Pittsburgh, almeno per ora, e' il seguente: 



è tutta questione di "miglior configurazione"



Voi replicherete che vale uguale per qualsiasi cosa, che in tutto la si puo' trovare e fare al meglio, col minimo sforzo. Io vi dico che avete ragione, ma siccome sono a Pittsburgh e la pensata l'ho avuta qui, mi permetto di provare scientificamente che questo e' il segreto di Pittsburgh.  
Ma il difficile viene ora, ossia, come mettere in pratica tutto cio'. Qui si puo' fare in diversi modi. Il primo e fondamentale, che mi cambia la serata se per sbaglio e per caso resto in camera, anziche' andare in giro ovunque, e' settare le luci d'ambiente nella 'best configuration'. Mi e' stata gentilmente suggerita e non e' cosa scontata perche' in Italia si dice " accendi la luce che e' buio" ma qui invece di luci ce ne sono almeno 7 per stanza. Intensita' potenza e diffusione dipendono da famiglia e famiglia. La mia stanza ha 4 punti luce, ma solo un magico 1+1 in particolare crea lo spettacolo. 



Riding along Penn Avenue per raggiungere lo Strip District


Vi dico questo perche' ora viene il bello. Il modo migliore per muoversi a Pitt e' usare la bici ma poi saltare sui mezzi, inseguirli o cambiare al volo il mezzo, seguendo l'istinto e fuggendo le salite. Ci vuole un po' per abituarsi, bisogna conoscere la citta', ma alla fine non e' cosi' grande e poco alla volta la impari. Sabato, grazie alla best configuration, che comprende anche una borsona di quelle da supermercato in tela, messa tipo zainetto, mi sono diretta in bicicletta prima nell'area che avevo già visto col mio amico di sera, nella zona della CMU, e poi nello Strip District. 
Studiare alla Carnegie Mellon University è un po' diverso, per dirla finemente, che studiare in Bovisa o in Italia. Non voglio fare l'esterofila per forza, ma non c'è proprio paragone...

il prato centrale (questo è solo un pezzetto)

il palazzo dove studiano le super tecnologie... roba futuristica. L'edificio mira a produrre da solo tutta l'energia che gli serve, per acqua e raffresc/riscald. Super ecosostenibile.

panchine rotanti...

lucchetti dell'amore, pure qui

la misteriosa scultura di cui vi avevo fatto "l'indovinello" qualche post fa...

Dello Strip District vi allego solo una mappa e poche foto, il resto lo trovate su Flickr, stesso album, in fondo a quelle che avete già visto. 

Nello Strip District, le case sono negozi e sabato mattina tutti mettono fuori tutto, e chi non ha negozio monta la bancarella, e chi non ha la bancarella si tiene in mano le cose. Giocolieri viventi, cari miei, ma nessuno e' fastidioso come nei mercati italiani. C'e' tanta gente e voglia di comprare. una nota stonata pero' la devo dire, visto che sono sincera: costa tutto tantissimo!! Io mi limito a comprare una bandierina italiana e un grembiule tricolore, non si sa mai, magari imparo cosi' bene l'inglese che potrebbero non riconoscermi. Lo so, non succedera' mai, ma mi piace sperarlo. Poi ho comprato da Mancini's un pezzo di pane fresco, tomatoes & basil, che surgelero' a pezzi. Nonostante mi sia abituata al pane che usano qui, quello a cassetta, a fette, (chiamato persino "italiano") questo era buono (free samplings) e l'ho comprato. 
Ho comprato anche una maglietta bellissima e tremendamente ignorante, di quelle che uso come pigiami, e altre due uguali per fare due regali. Le mandero' in Italia e so che verranno apprezzate. 
free pop corn samplings... freschi di giornata!

Nello Strip District puoi andare in negozi (di alimentari ma non solo) da ogni parte del mondo, quelli italiani sono tantissimi e non mi mancherebbe niente, se solo volessi spendere cosi' tanti soldi. Comunicazione interna: non e' necessario avere esattamente i Pavesini a colazione, o il Belgioioso a pranzo... Nei supermercati Giant Eagle trovo le varianti americane che vanno benissimo, non mi manca nulla, semplicemente non faro' la spesa italiana. Non preoccupatevi per me, quindi, che sto benone e in caso di emergenza posso sempre comprare quello che mi serve. Dico semplicemente che non e' una spesa per tutti i giorni, ecco tutto.

Ho scoperto che la pasta De Cecco negli USA è fatta con grano come in Italia, la Barilla no. Credetemi, si vede e si sente! Proverò la De Cecco, qui, anche se di solito uso la Barilla, perchè qui la grande B mi ha un po' deluso.

prezzi folli per il caffè, e non è manco Lavazza!


 ma anche Giappone!



Lascio che parlino le foto, comunque, non voglio tediarvi. Andate su Flickr, ne vale la pena per capire bene com'è e cos'è sto Strip District. 
Il primo pezzo di questo post è stato scritto dallo Starbucks vicino a casa ed erano le 13.39. Non ero nemmeno a meta' giornata e ho scritto da lì solo perche' volevo fare una pausa. Ho comprato il caffe' in chicchi per la macchinetta e poi sono rientrata. Il pomeriggio è proseguito intensamente ma bene, per lo più passato a sistemare le foto. In più ho altre cose da fare, du cui poi leggerete il risultato poco alla volta, in settimana.

Aggiungo un ultima cosa: a cena ho fatto farfalle allo zafferano e grana, e poi alle 10 siamo andati a fare la super spesa settimanale. Il frigo sembra la vetrina di Gucci, tanto sono belle le cose che abbiamo preso. Stancante ma bello.



Ps. Oggi abbiamo (avete) superato le mille visite... Grazie!! Fa davvero piacere ;D

Concludo con una roba alla mia maniera... questo mi faceva ridere... Auguri Mamma, ti voglio bene!