domenica 27 gennaio 2013

L'ultimo weekend nella casa "vecchia"


In effetti non ci avevo pensato, ma questo è stato battezzato da tutti così. L'ultimo weekend nella casa "vecchia". C'è molta eccitazione nell'aria (oltre a svariati batteri dell'influenza e della tosse). 
(il giardino innevato)

Venerdì sera, devo ammettere che mi sono fatta prendere dallo sconforto più totale, per qualche attimo a fine giornata. Stava nevicando da tutto il giorno, io volevo andare al Gallery Crawl e il tem proprio mi dava addosso. Avevo freddo ed ero stanca, insomma: si prospettava un disastro di venerdì. Ma seguendo il consiglio di "non toccare le farfalle e lasciare che siano loro a toccare me", mi sono diretta comunque verso downtown, per prendere il bus dalla stazione centrale, che sarebbe stata più facilmente pulita dalla neve. Ero certa che la stazione che uso di solito sarebbe stata impraticabile, causa neve. 
Poi una volta in Downtown, arrivata lì pedalando nella neve (esperienza intensa ma intessante) mi sono detta: bè, un paio di gallerie me le vedo, ora che sono qui. E poi in realtá sono stata fermata da un amico dello studio, che era lì per il crawl pure lui. Mi ha fatto piacere incontrarlo e mi sono lasciata coinvolgere nel crawl pure io. Siamo andati in tre gallerie assieme, e poi mi ha lasciato da sola, per tornare a casa. Nell'incertezza del da farsi, mi sono diretta per buona norma alle Woodstreet Galleries, dove c'è sempre video arte interessante. E infatti c'era pure stavolta! E in più ho trovato un mio amico di Pittsburgh, artista, col quale abbiamo chiacchierato amabilmente per un pochino. 


Dopodichè sono andata alla Space Gallery - basta attraversare la strada. La mostra faceva abbastanza pena, purtroppo, ma anche lì ho incontrato un amico molto simpatico, e ho chiacchierato pure con lui. Io ero kittata da neve, con tanto di pantaloni da sci e stivaloni. 
La recensione di tutto questo crawling la trovate sull'altro blog, in inglese. Sono stata abbastanza critica ma precisa, e lascio con un messaggio di fondo: distruggere (o non proporre cose costruttive) è sempre molto inutile. Fai perdere tempo anche agli altri che si devono sorbire la tua arte. Io sono per le opere propositive, quello che ho visto era per lo più spazzatura buttata in giro (letteralmente! Quella era l'installazione).
Per fortuna c'era pure un progetto molto bello basato sull'interazione tra pubblico e artista, la quale chiedeva di modellare un pezzetto di cera a seconda dell'emozione indicata sul contenitore che dovevi scegliere. A me è capitato "happiness", buffo no? Ma mi sono impegnata e ho fatto la mia manipolazione in base alla happiness:

Una volta tornata a casa mi sono preparata una cena semplice e ho guardato con i cugini la fine di un film per bambini, non male devo dire. È stato bello stare tutti assieme, per un'ottima conclusione di settimana.
Sabato mi sono dedicata alle pulizie generali e al bucato. Sta cosa della lavatrice più asciugatrice mi lascia sempre senza parole: assieme al gabinetto riscaldato giapponese, sono stili di vita che dobbiamo importare in Italia. Io qui importerei solo il bidet, penso di averlo giá detto. 
Sono anche riuscita a fare una piccola spesa di emergenza, pochi veggies e un po' di latte, e studiare delle cose "burocratiche", diciamo. Poi ho sentito la mia adorata famiglia e preparato orecchiette al pesto per la sera. I cugini sarebbero andati a teatro e mi hanno chiesto di preparare pasta al pesto (quello senza aglio, mandatomi dall'Italia). Fatto pure quello, super apprezzato e pronto al momento giusto. 
Mentre loro erano in downtown io sono andata fuori a cena con Brother, al buon vecchio D's Six Packs and Dogs. Le foto parlano da sole. Buona la selezione di veggie food (per lui che è veggie fan). Una bella serata di aggiornamento sulle rispettive settimane. In studio c'è sempre poco tempo per parlare...
Domenica mi sono anche un po' rilassata, se possibile. Nel senso che mi sono fatta la doccia con calma, ho scritto la recensione del gallery crawl, ho dormicchiato ancora un pochino... E poi subito dopo pranzo sono andata nel Frick Park innevato a fare foto. A voi la selezione delle mie preferite.

(le trovate tutte cliccando qui - link a Flikr)

Alla sera il programma era quello di fare una cena un po' celebrativa, tutti assieme, e cucinare con la cugina grande. Detto fatto: veloce spesa al Giant Eagle di fiducia (la loro Esselunga) e poi dritti in cucina. Alla fine si è deciso assieme di fare le crepes salate, da riempire a piacere, e verdure al forno. La cosa è venuta molto bene, devo dire, tutti sono stati soddisfatti del risultato, anche se non ho mai visto tanti salumi diversi in uno stessa crepe. Io ho fatto la mia con verdure e del formaggio. Classica ;)

Insomma, bilancio del weekend? Bello, devo dire, ho avuto modo di dedicarmi a me e agli altri, in maniera bilanciata. Ho potuto fare tante foto ed editarle come volevo, scrivere ben due post (questo e quello in inglese) e incominciare a prepararmi per la nuova casa. Ho già fatto gran parte delle scatole, e ora sono qui in una terra di mezzo a tratti buffa, a tratti un po' malinconica. 
Sono sicura che una volta nella nuova casa tutto sarà più bello e comodo. Potrò concentrarmi di più su quanto devo fare per me, soprattutto, e per lo studio. Adesso ho come la sensazione che il gioco si fa diro, quindi devo cominciare a giocare, giusto?

Vi lascio con una foto che mi piace molto: oggi mentre scrivevo la prima parte del mio blog, con i calzettoni della Nonna Rita (fatti da lei, intendo). 
Buona settimana a tutti!

giovedì 24 gennaio 2013

I primi mattoni


Della nuova casa, diciamo, sono sempre di più! O meglio diciamo i vari pezzi del puzzle. È vero che ci starò per pochi mesi, che poi torno in Italia, però ragazzi... che soddisfazione avere un qualcosa che bolle in pentola.

In pratica, oggi dovevo solo fare un salto alla casa che affitterò per firmare il contratto e fare due domande al ragazzo al quale affitto. Eravamo d'accordo da un pò, sul giorno. Oggi però mi ha mandato una mail dicendo che stasera, piuttosto, sarei dovuta venire per la festa che stava organizzando per l'addio (temporaneo) alla casa. Mi ha detto che avrebbe invitato un po' di amici: food e drink per tutti, e i dettagli della casa li avremmo visti successivamente. Io non ho detto di no, ovvio, e così dopo il lavoro sono andata dritta filata alla casa nuova dove James (il padrone di casa) e Will (un amico che abita li vicino) stavano giá cucinando cose davvero buone. Ora, sfatiamo subito un mito: gli americani "twenty-something" cucinano molto bene! Non voglio fare i paragoni col maschio italiano, anche se devo dire che di gente "maschi" italiani ai fornelli ne ho visti pochi. Li ho sempre visti con le gambe sotto al tavolo, quello si...

Morale, siccome sono arrivata presto, ho potuto comunque firmare il contratto e fare le mie domande. Poi poco alla volta ho conosciuto gli amici che sono venuti alla cena e ho fatto serata così, con ancora su i pantaloni da neve che uso per tornare a casa e andare al lavoro, tra gente mai vista prima. Alla quale ho promesso di organizzare qualche cena italiana. Non male, eh? Mi sa che saranno pochi mesi, ma molto densi. Mi divertirò parecchio, me lo sento.

Non sono rimasta li molto perchè volevo tornare a casa (dove tutti sono ammalati, al momento) ma comunque sono davvero eccitata per tutte queste belle cose che stanno per arrivare. Ed è solo giovedì!! Cioè: domani gallery crawl in downtown, e poi ancora tanto divertimento in vista. Tral'altro ho giá le chiavi di casa nuova e James ha detto che andrá via un po' prima del previsto, quindi... Magari entro anche un pelo prima di quando pensavo. Fantastico.... Sono davvero contenta. Pensate che vi scrivo pure dal bus che mi sta riportando a casa, tanto sono felice. 

Ma ora bando alle ciance, mi voglio calmare e concentrare sulle ultime cose che devo fare stasera.
Ci sentiamo a weekend inoltrato! Ciao ciao...

ps. arrivata a casa ho visto il pacco arrivato dall'Italia. Grazie famiglia! Il pesto senza aglio è già in dispensa, tutti ringraziano, qui. 

mercoledì 23 gennaio 2013

Non toccate le farfalle...


...lasciate che le farfalle tocchino voi. Così recita il mio oroscopo per la settimana che viene. In pratica mi viene consigliato di "non cercare" ma semplicemente di lasciare che gli altri mi trovino. 
Che oroscopo meraviglioso...

Perchè mi piace Sushi Kim, il Corean Cuisine & Sushi bar appena fuori da Downtown? Forse è per la musica classica in sottofondo, con una versione melodica di Listz alternato ad una versione melodica di Besame mucho. Forse è per il loro sashimi tagliato e pezzettini piccoli piccoli. O i loro raviolini di gamberi, minuscoli (i raviolini).


Oggi ho proprio bisogno di piccole cose, con tutte le grandi che mi girano attorno. Persino la tazza di tè verde è minuscola, anche se la teiera è bella grossa. E pensate che mi hanno messo in un piccolo tavolino da sola, proprio sotto all'acquario con degli orrendi pesci veri e finti, che girano incontinuazione cercando cibo sul fondo. 

Non toccate le farfalle. Concordo pienamente: al momento sono più che mai felicemente in balia di tutto: dalla temperatura, ai bus, alla vita in generale.
Ieri ho letto un articolo sul mio nuovo abbonamento al New York Times, che leggo direttamente sul mio IPad nella versione elettronica. Parlava dei "twenty-something" ossia della mia generazione. Quelli che hanno venti-e-qualcosa anni. L'articolo diceva che in genere siamo immersi in illusioni e disillusioni. Sesso facile e sesso difficile. Vizi o fatiche. Diceva che ci adattiamo  a tutto a sogniamo di più. Che studiamo molto e lavoriamo poco. 
Ho avuto come una piccola rivelazione, data dal fatto che in effetti io ho 25 anni suonati e sono esattamente a metá tra il tutto e il niente, secondo l'autore. Ma io non mi sento poi così a metá. Anzi, riconosco che sto vivendo la vita che mi auguro di poter fare per tutto il resto della mia vita. Tra i consigli che non danno, nell'articolo, c'è proprio questo, secondo me: imparate ad apprezzare quello che avete ora. Lasciatevi trovare (e anche: fatevi trovare nel momento giusto al posto giusto, che fate la cosa giusta). I venti-e-qualcosa anni, secondo me, sono proprio questo: un misto di fortuna e furbizia, in senso buono.
Devo dire che mi sento molto felice di questo pensiero, maturato dopo una bella giornata di lavoro intensa. Troppe cose e troppo grosse girano intorno a me. È inutile cercare di controllarle: bisogna stare a galla e - aggiungerei- galleggiare con eleganza e precisione. Mio malgrado, come stanno facendo questi maledetti pesci nell'acquario, che mi guardano di striscio,  mentre scrivo il mio blog.

Oggi mi sono presa la serata comoda, nel senso che ho lavorato fino a tardi, diciamo, e poi sono venuta qui. Avevo bisogno di stare con me. 
So che la mia sorellina avrebbe bisogno di una pacca sulla spalla, ora, e io non sono lì. Sono sicura che la mia nonna avrá sicuramente bisogno di una mano a fare qualche improrogabile cosa da fare "subito". 
Probabilmente potrei essere a casa a cucinare per domani, qui a PGH. 
Invece sono qui che pianifico il da farsi prossimamente. Vi ho giá scritto del Super Bowl, ma ci sono anche i prossimi Gallery Crawls (tutto arte in tutti i posti) e qualche bella mostra da vedere.

Insomma, il tempo mi manderebbe in letargo or ora, fisicamente, ma la mente è attiva. E scalpita come sempre. 
Se non posso toccare le farfalle, farò in modo di diventare il fiore più bello, così almeno sono loro a trovare me più facilmente. E poi chissà, questo è quello che dice il mio cookie della fortuna:


Ps. Aggiornamento ora che sono arrivata a casa: le cuginette erano da sole a casa, ma erano entrambe di buon umore. Ne ho approfittato per fare un riso bollito per i "casi di emergenza" e cucinare del pane al cacao con la più piccola. E abbiamo fatto un sacco di risate, mentre cucinavamo, perchè uno dei panini ha... una sorpresa...

e quello con la sorpresa dentro è quello di sinistra, che sembra più innocuo!!! ahahah!!!


lunedì 21 gennaio 2013

0-0 palla al centro


Cominciamo bene la settimana… 
Buon Martin Luther King Day, innanzitutto!

Dunque, ora ci sono -18 gradi. Tenendo conto che ieri mattina ce n'erano 10, direi che si balla parecchio. Domani invece saremo più stabili: la minima sarà -12 e la massima -14. Probabilmente nevicherà, come oggi (un centimetro e mezzo, massimo).
Io come sto? Bah… bene: lavoro e vivo al caldo. Non mi posso lamentare affatto. Ho fatto un weekend molto soddisfacente, con qualche ora di lavoro pacifico in studio (ma poi cena da Brother, dove ho portato gli gnocchi confezionati, da fare al momento con quello che abbiamo trovato nel suo frigo). Oggi ho fatto il mio dovere dal mattino alla sera, sono soddisfatta. Mi sono pure divertita abbastanza, a parte il fatto che nella frenesia del pre-meeting di metà giornata, ho mangiato il mio pranzo dilazionato in un'ora e mezza, con 10 minuti tra boccone e boccone. Nel mentre lavoravo a computer. Capita una volta ogni due mesi, e quando succede è quasi divertente. Brother (preparando altre cose per lo stesso lavoro) ha mangiato in macchina, mentre andavamo al meeting coi capi. Che vita avventurosa, eh? Poi va bè, 3 ore di meeting coi clienti, ma il progetto è così bello che staresti lì per mesi.

E questa è la mia giornata lavorativa, poi c'è quella del cugino che è molto più faticosa della mia, ovvio. Ma in parte anche quella si riflette su di me.
Diciamo che imparo un sacco di cose, anche a cena, mentre si mangia e mi ascolto la prova della presentazione che dovrà fare prossimamente. Per fortuna che avevo cucinato (in 30 minuti esatti) una bel gateau di patate e piselli, con formaggi vari (trovati nel frigo) e della salsiccetta che avevo surgelato da mo' (e posto che la confezione "da single" tipica americana è 30 salsiccette, se non le condividevo con altri le avrei finite in 8 mesi).
Insomma, cena molto interessante, davvero, assolutamente atipica. Finalmente ho capito questo nuovo progetto che sta per iniziare. La presentazione era ottima, come il gateau.

Oggi in realtà c'è stata in programma una chiamata molto importante, anche se per ora non ha dato risultati sperati. Ha solo aggiunto punti di domanda su punti di domanda. A questo punto, non so più cosa aspettare dal mio futuro. E mi va sinceramente bene così, vivo nella serena curiosità di scoprire what's next. Mesi fa tutto ciò mi avrebbe ammazzato psicologicamente, ma ormai ho superato quella fase.
A dire il vero, mi sto concentrando nelle cose che potrei fare a Pittsburgh, per divertirmi durante la settimana, dopo il lavoro. Il che significa cercare di fare qualcosa di divertente dopo aver fatto qualcosa di divertente. Mi sento quasi in colpa, ma l'intensità delle mie giornate mi fa pensare che mi merito sia il prima che il dopo. Quindi, gli opposti si annullano, palla al centro, pareggio.
E a questo punto della mia esperienza qui ho proprio una sensazione di pareggio che è persino piacevole: è la massima possibilità che mi si apre davanti, come dire che la partita è tutta da giocare (ancora una volta…).

E mi viene da pensare: se c'è da giocare, ho sempre giocato. E se il gioco si fa duro, io picchio più forte degli altri. Forza e coraggio allora, si comincia a giocare!

In attesa del Super Bowl che sarà il 3 Febbraio. Ecco cosa c'è di next...

(Siamo tutti in attesa della performance di Beyoncè)

domenica 20 gennaio 2013

Salotti invertiti e Mistery Beers

Adoro quei giorni che valgono la pena di essere scritti qui, non tanto per quello che ho fatto, quanto per la qualità di quello che ho fatto. Questo weekend, su cui come sempre investo molto, è stato davvero bello ed è decisamente cominciato venerdì.

Venerdì sono uscita di casa presto e mi sono diretta da Starbucks a prendere il caffè lì e poi, direttamente, andare a fare una visita in loco per il prossimo progetto sul quale sto lavorando.
Sono andata lì presto perchè volevo avere abbastanza tempo per chiamare la nonna, come ogni venerdì.
Il mio amico Riki ha detto che da questa foto sembro in Via Melchiorre Gioia, e non ha tutti i torti. Non è la foto migliore, ma quel caffè è stato proprio piacevole: berlo al telefono (Skype) e mettere in riga mia nonna sono il modo migliore per cominciare la giornata.
Mentre stavo per uscire, un signore con cui il mio studio collabora mi è venuto a salutare. Ma con così tanto affetto e simpatia che già quell'incontro avrebbe fatto la mia giornata. Eravamo di fretta entrambi, ma lui mi ha riconosciuto e lui è venuto a salutarmi. Magari non vuol dire nulla, ma io mi sono sentita ancora più felice di prima.

Poi site visit, nell'asilo dove dovremo fare degli interventi, e il piacere di poter lavorare su di un progetto dove "l'esperta", per una volta, sono io. L'asilo è carino, considerando gli spazi risicati che hanno, ma manca totalmente una visione "da bambino". Se ti metti ad altezza di bimbo, quello che vedi non è proprio il massimo. Spero di poter aiutare a migliorare quella condizione non ottimale.
In studio si è lavorato intensamente tutti, ciascuno al suo, fino a fine giornata, quando con l'amica dello studio siamo andate a bere una birra assieme per aggiornarci delle vacanze etc. Brother si è infilato all'ultimo, anche se come sempre ha dovuto finire delle cose "all'ultimo". Alla fine eravamo tutti all'Harp e Fiddle, un pub irlandese con birra buona e musica dal vivo troppo alta.

Tornata a casa, anche se non avevo molta voglia, si è presentata una piacevole imprevista movie-night con Austin Power in Goldmember. Si non è il max di film, ma fa sempre riderissimo. L'unica nota negativa è stata la massiccia presenza di commercials che ammazzerebbero persino Maria de Filippi.
 Sabato è stato dedicato parte alla regular maintenance di camera e casa, con spesa e passeggiata  in Squirrel Hill (vedi foto qui sopra) e parte in casa ad aiutare il cugino per un "lavoro di lavoro" e un "lavoro di casa". 
In pratica abbiamo invertito parte del salotto, ottenendo molto più spazio dagli stessi oggetti, con una nuova configurazione. Abbiamo cominciato smontando l'albero di Natale (cioè, cestinando il pino vero che ogni anno il buon americano medio compra, carica in macchina e poi butta via a Magi passati) e abbiamo finito piantando chiodi nei muri.
Sono molto soddisfatta del risultato: è davvero tutta un'altra cosa ora! Anche se mi dimentico ancora che abbiamo spostato pure l'appendiabiti.
Mentre sono stata contenta del risotto alla monzese (dedicato a Silvia) che ho preparato a pranzo (il cugino l'ha adorato) sono un po' meno soddisfatta della focaccina che ho provato a fare in mattinata. Non so se chiamarla "pane penoso" o "focaccia fallita", ma comunque me la sono mangiata in privato, a più riprese. Ha qualcosa del pane arabo (sa di niente) e della baguette francese (la crosta dura). Un disastro!
Per consolarmi, alla sera, sono stata in Downtown con la mia amica italiana. Abbiamo mangiato allo Sharp Edge, dove ho provato (più volte) la "mistery beer" che devo dire è senza infamia e senza lode. Un mistero tutto da scoprire, ad un prezzo ragionevole. Per cena abbiamo preso delle cozze in un sughetto delicato, pomodoro e aglio, non male. Le cozze erano buone e il menù giurava fosse roba tipica del Belgio, vanto dello Sharp Edge. In complessiva, ci voleva proprio una serata di aggiornamento totale, all'italiana. Chiacchiere chiacchiere e chiacchiere.


Ora è domenica mattina e vi scrivo dal mio letto, prima che un'altra valanga di eventi mi distolga dallo scrivere. Ho come la sensazione di dimenticare qualcosa da dire, nonostante tutto, ma non importa. Nelle prossime ore sfrutterò un'altra giornata di sole senza nuvole facendo tutto quello che posso fare, senza stop. Settimana prossima saremo tipo a meno dieci gradi e sarà già tanto andare in studio.

Buona domenica!

mercoledì 16 gennaio 2013

L'inverno a PGH



Ho sempre mal sopportato l'inverno. Rende tutto più difficile e faticoso. Non è tanto per il freddo, quanto per tutti gli strati di vestiti che mi rendono odioso anche solo il fatto di mettere la giacca, il cappello, i guanti... 
Anche qui a Pittsburgh l'inverno impaccia uguale a Milano e mi rendo conto che sto ridimensionando e ristrutturando le mie giornate. Per caritá, i weekend sono sempre folli, ma in settimana faccio meno il leone e più la pecora. Cosa che mi manderebbe fuori di testa a Milano, ma qui (grande differenza) non me lo voglio permettere.


Oggi stavo cercando smaniosamente qualcosa da fare, a casa. Per tutto il giorno in studio ho ascoltato musica italiana (Lucio Dalla, Jovanotti...) e mentre tornavo a casa ho ascoltato musica tamarra, di quella che ti dá la carica. La musica è un ottimo rimedio all'inverno, una vera medicina, e anche oggi mi ha curato come speravo: in studio mi sono concentrata e ho tirato avanti bella tranquilla fino alla fine della giornata, mentre quando sono tornata a casa ero carica come un cannone, peccato però che non avevo niente da fare, se non mandare un paio di mail e sfruculiare internet. Poi però mi sono ricordata del mio nuovo hobby, da tot mesi a questa parte: la cucina. Avevo giá fatto la mia cena, ma ho preparato le lasagne in anticipo per domani, e tagliato delle verdure per la lunch box delle cugine. Era quasi un mese che non le facevo, le lasagne. È bastato quel poco di sfornellare per tutti che mi ha messo di buon umore e in pace con me stessa.
Ieri sera, d'altronde, avevo anche iniziato a vedere un film che non avevo ancora visto ma che volevo vedere da un po': Soul Kitchen, penso sia un film albanese o bielorusso o vassapere. È carino, non so come finirá ma mi piace.
Insomma, in inverno la soluzione può essere questa, in attesa del weekend: musica, cucina e film. Voi direte bella scoperta, ma per me è stata una piccola rivelazione. 
Oggi comunque è stata anche la giornata del rimborso da Air Canada. Onore al merito: non mi aspettavo certo nè tanta velocitá, nè il fatto che bastasse mandare una semplice mail al posto giusto. Bravi Canadesi, a parte distruggermi il biglietto di ritorno. Devono averla fatta davvero grossa per rimborsarmi così in fretta...

Ora sono le dieci di sera e sono ancora piena di energia. Ho proprio voglia d fare qualcosa. Nella mia giornata, quello che manca ora, sarebbe solo il film (la fine di Soul Kitchen) ma sento che non mi basta ancora. Cacchio la mia piccola rivelazione di oggi si è rivelata un fallimento dopo soli 20 righe... Ma non è del tutto vero: se prima ero proprio scornata, ora, che qualcosa ho fatto e qualcosa ho scritto, sono perlomeno di buon umore.

Suppongo che organizzerò qualcosa per me, per le prossime serate. Musica, film e cucina sono a questo punto una buona base di partenza, per salvare l'umore. Ma Pittsburgh si merita di più. E io anche. 

L'inverno a Pittsburgh, ovvero come rendere speciale anche la normalitá assoluta. 

lunedì 14 gennaio 2013

Weekend di pacchi e pacchetti


Bicchiere di vino "pink moscato", musica di Sixto Rodriguez (scusami P. ma a me piace… è un bel sottofondo!) ed eccomi qui alla fine di un lunedì intenso ma soddisfacente. 
Il weekend passato è stato pienissimo di cose belle e importanti. Poco alla volta ho finito di sistemare tanti piccoli dettagli che volevo sistemare, ma soprattutto ho fatto tante foto. Sabato era il giorno della festa di compleanno della cugina piccola (non il giorno esatto, ma solo il giorno del party con le amiche). Al mattino ho pulito camera e fatto un po' di spesa per me (tra cui il vino). Ho portato la mia giacca in tintoria e fatto "regolare manutenzione" in tante piccole cosentine. Ho sentito tutta la famiglia e cucinato, per pranzo, questi piccoli fagottini che vi mostro. La ricetta non ve la scrivo, ma in pratica è una sfoglia di farina di semola e farina di mais. Li ho chiamati "American Pillows" perchè mi ricordano proprio i tremendi cuscini americani, che sono così molli e gonfi che mi fanno venire il torcicollo solo a vederli.  È già mesi che all'Ikea mi sono presa un cuscino come piace a me, fatto di paglia in pratica. Mi pare di dormire su di un cervo impagliato, ma intanto dormo come un angelo. Ma ecco la foto, che spiega la ricetta:

Al pomeriggio sono arrivate le bambine e la festa è cominciata. C'erano 8 invitate in tutto e devo dire che erano carine, simpatiche e per bene. Hanno fatto tanto casino ma così carino che mi sono divertita come pure io. Il programma era di andare a pattinare sul ghiaccio, ma essendoci 20 gradi (vi ricordo: sono a Pittsburgh neh, non a Miami) il pattinaggio era chiuso. La festa è stata quindi spostata al bowling più vicino, scelta super azzeccata perchè ci siamo divertiti tutti. Io sono andata perchè NON HO MAI GIOCATO A BOWLING e mi sono divertita tantissimo. A parte che gioco come un drago (ho scoperto - mi hanno detto che ho fatto dei punteggioni!) devo dire che set bimbe non scherzano affatto! Giocano come camionisti svedesi espertissimi, manca solo la birra e la sigaretta…

Io ho la mia tecnica ciondolona: non prendo la rincorsa perchè se no mi ribalto, ma se sto ferma e tiro e basta faccio anche strike senza problemi. 
Dopo il bowling loro andavano a mangiare la pizza e lo "frozen yogurt" mentre io avevo una cena in programma. Cena che è saltata per cause davvero "da non arrabbiarsi". Brother è stato fregato da un lavoro extra in studio e io sinceramente non avevo tempo di aspettare chissà quanto (con Brother non si sa mai nulla di certo: quando mi ha rimandato di un'ora per la seconda volta, gli ho detto che facevo da me. E quindi ho fatto! Dopo un iniziale momento di smarrimento mi sono ricordata del mio sushi preferito vicino a casa, dove sono andata diretta. Lì mi sono mangiata la mia cenetta giapponese mentre, con cuffiette, ascoltavo e guardavo il TG1. Dopodichè, con tutta la calma del mondo, sono andata da Starbucks per il caffè e invio di mail varie. Uscita da lì, visto che erano ancora le 9 di sera, ho visto che il posto dove si può colorare la ceramica era ancora aperto e quindi… mi spiace solo di non poter mettere la foto che ho fatto perchè è una sorpresa sorpresona. In poco tempo ho fatto il mio capolavorino (sto migliorando a vista d'occhio) e poi mi sono diretta finalmente a casa, tutta bella galvanizzata dalla serata dedicata a me stessa.
A casa il party di compleanno era all'apice,  con apertura dei regali. Vorrei compiere 11 anni domani stesso… che bei regalini!
L'ultima cosa che facevano, prima di andare a nanna (cioè rimanere in salotto dove erano, sul grande tappeto, a dormire nei sacchi a pelo) è stata scegliere un film sulla pay-tv con il cugino, paziente come un angelo, che per 40 minuti è stato lì a sfruculiare film e trame. Alla fine hanno deciso tutti (?) un film un po' strano: è il mio preferito, ma forse non è proprio per bimbe… Austin Powers! Stupendo, ripeto, ma un po' volgarotto.
Domenica mi sono svegliata prestino e recuperato la mia colazione di soppiatto, per non svegliare le bimbe in salotto. Quando si sono svegliate loro, hanno fatto colazione con i pancakes che ha preparato il cugino, mentre io decoravo la cucina. Il risultato è stato davvero perfetto: bello e buono. La cuginetta era molto contenta.
 


Ma noi grandi avevamo un'altra missione: community meeting (di domenica!) dalle 10 alle… alla fine erano le 2 del pomeriggio. Per fortuna c'era la pizza gratis;  faceva schifo, ma ci ha permesso di tirare avanti. Il meeting è stato molto bello, comunque, ho fatto foto anche lì (sono la fotografa ufficiale, in pratica) e dato una mano come potevo. 

E ora voi direte: poi basta vero? Non ancora. Alla sera c'era l'ultima occasione di vedere l'originale Psycho di Hitchcook, 1960, in un cinema d'essai. Da sola non ci sarei mai andata, così ho chiesto a Brother che in effetti non mi ha deluso, stavolta, e mi ha pure accompagnato là in macchina. La suspance ci ha quasi ucciso e comunque, se io mi nascondevo nello scaldacollo che avevo con me, lui usava la sciarpa. Sembravamo due idioti. Poi il commento finale d'ordinanza: <eh ma non faceva paura!>. Per forza! Siamo rimasti nascosti nei nostri vestiti per 100 minuti circa…
Insomma, me lo sentivo sarebbe stato un weekend davvero bello, e lo è stato. Se vuoi una cosa, devi lottare per averla. Io volevo un bel weekend e me lo sono preso (non è stato facile: gli imprevisti erano sempre lì pronti a rovinare tutto. Ma con una buona dose di faccia tosta e creatività, tutto riesce al meglio.

Al prossimo weekend allora. Potrei dirvi che stasera, lunedì, ho fatto il pesto senza aglio (portato dall'Italia), per il cugino che odia l'aglio, e poi un banana bread al volo. 
... Ma non ve lo dirò...

sabato 12 gennaio 2013

L'anno nuovo

A questo punto direi che ci vuole un piccolo post sull'anno che verrá. 

Prima di tutto io odio gli anni dispari. Non c'è nessun motivo, tenendo conto che adoro comunque il mio 1987 anno di nascita. Non penso di aver avuto brutte annate dispari, nè annate pari migliori. Posso tranquillamente affermate che ho sempre avuto annate davvero buone, quindi la mia antipatia è del tutto ingiustificata. 
Il pensiero del 2013 in sè mi ha fatto sempre molta specie, ma ora che siamo qui, direi che lo voglio cominciare come si deve, quindi con atteggiamento favorevole. 
Questa intro mi serve per riflettere anche sull'anno passato (in fretta) dove mi sono successe un sacco di cose che, da maggio, potete ben leggere qui. È stato un anno clamoroso, un nuovo inizio per me. Stavo pensando che potrei festeggiare il 18 aprile come un altro compleanno, d'ora in poi. Quel giorno ha segnato il mio entrare gli Stati Uniti e farlo per lavorare per la prima volta in vita mia, fuori di casa, fuori dal mio continente, arrivando qui un po' alla rinfusa senza sapere nemmeno bene cosa ne sarebbe stato di me. Quel giorno me la stavo veramente facendo sotto, giuro. E poi è andato tutto bene, ho capito come gira la ruota e l'ho fatta girare pure io. E siccome non mi accontento, l'ho sempre fatta girare più velocemente, fino a fare tutte le cose che ho fatto e vincere pure qualche premio. 

Ora il 2013 promette un sacco di cose. Ora che il tanto temuto 2013 è cominciato, mi faccio i conti in tasca e pianifico. I desideri sono sempre tantissimi e solo chi osa li realizza. Al momento ci sono un po' di cose in ballo, e ballano parecchio. Ma anche nell'incertezza non devi mai perdere di vista i tuoi  desideri. Devi visualizzarli tutti, visualizzare te stessa mentre fai quello che vorresti fare, e puntare tutto su quelle visioni. 
E tenerti sempre pronta per gli imprevisti, come ad esempio ieri sera che stavo tornando a casa col bus (pioveva) e sono arrivata a casa stanca e stomacata dal lungo viaggio. Avevo quasi voglia di piangere, tanto ero presa dalla stanchezza di una settimana intensa e col jet-lag. Ma poi, una volta a casa, è successo che abbiamo cucinato tutti assieme una cena buffissima. Non avevo voglia di vedere nessuno, quando sono entrata in casa. Mla serata è stata stupenda, un'ottima intro per il weekend che seguirá, me lo sento davvero. Non voglio postare foto della famiglia, però vi metto queste che vi danno un'idea. La cugina maggiore  ha cucinato -con l'aiuto di noi grandi- una paella di pollo. Io ci ho messo solo lo zafferano, giuro, e per il resto ho ballato "Gangam Style" e fatto bellissime foto. 

Ci risentiamo domenica sera, per vedere come è andato il weekend a PGH!






mercoledì 9 gennaio 2013

Back to basics

Questa prima settimana sta volando, ma un po' lentamente. Cioè, siamo già a metà, ma il jet-lag si fa sentire verso le 6 (che sarebbe la mia "mezzanotte") azzerando la mia capacità di fare qualsiasi cosa. Per carità, lavoro uguale, ma mi pare di trascinare una nave da crociera anche quando uso il mouse. In Italia, per la prima settimana, ero morta al mattino: una sensazione tipo l'essere stata bastonata per 8 ore di fila. Vabbè, piccolo excursus sul jet-lag. Ora passiamo alle cose serie.

Le cose serie sono che sto per andare a vivere da sola, ecco. Dovrebbe succedere entro pochissime settimane. Ho visto la casa, conosciuto il "padrone" ed è perfetta per me. Finalmente potrò concentrarmi ancora di più su PGH e il lavoro. Certo, ci saranno più cose da pensare, ma la libertà non ha prezzo.
Dovrò altresì sistemare tutta la faccenda del volo da rimborsare, con Air Canada. Mi hanno fatto un macello, è stato un miracolo se sono rientrata a PGH e ricominciato a lavorare con soli 45 minuti di ritardo (recuperati alla fine della giornata). Pazzesco... che vita ad alta velocità! Sarà l'America o sarò io? Penso di essere io, sospesa a metà tra quelle due terre di mezzo che fanno della mia vita un perfetto toast metà formaggio e metà prosciutto. 50% MI e 50%PGH (o PITT, come preferite, io prefersico la prima).

Vi meritate un po' di foto, direi. Le legende commenteranno le più clamorose.
Cominciamo (bene) con questa, appena scattata a dire il vero, che dedico ai miei amici: CACCOLATA CALDA. Anche a Pittsburgh!


E ora (quasi) tutto quello che ho fatto, in ordine foto-cronologico:

Essere accolta a Malpensa dai miei amici adorati, con Babbo Natale che guidava la slitta

Scoprire con orrore il nuovo ascensore a casa dei miei. Pare il Casinò di Lugano... 

 Fare Natale con la mia adorabile famiglia vera. Il Natale più bello della mia vita!

Ricevere gli auguri più retrò del mondo. Per un felice 1013

Andare in "barca" con la mia migliore amica. 

Godermi le luminarie di Como, con la mia migliore amica

Il caffelatte della Nonna, con fette biscottate e pillole della pressione, nella tazza che le ho regalato per Natale (decorata da me).

Andare al Museo di Storia Naturale con P, come facevamo 20 anni fa. Lo Pterodattilo è sempre lì dove lo avevo lasciato. 


 Invitare i miei amici per una cena a base di Cristina Parodi



Gustare il lago PAUSANIA con i miei amici, come non avevo mai fatto.

Bere un sacco di vino coi baffi 


Fare Capodanno coi miei amici, vestiti da "personaggi celebri morti", con una gufata incredibile alla Montalcini che rimarrà negli annali della nostra compagnia


Andare in Triennale con la mia amica Lucia...

...e vedere esposto il presepe di Noe. Devo ancora capire cosa volevano fare davvero, in Triennale

E ce ne sarebbero di cose da postare qui, ma per oggi è tutto. Devo fare ancora tante cose stasera, prima di collassare a letto. 
Buona mezza settimana a tutti! Forza che il weekend è vicino...

ps. voglio ringraziare per la centesima volta tutti quelli che hanno contribuito a rendere questa vacanza  natalizia la migliore della mia vita. Non la dimenticherò mai (almeno fino al prox Natale).