venerdì 17 maggio 2013

Titoli di coda


Hey there! Questi giorni, New York a parte, sono stati tutti focalizzati su Pittsburgh. Inoltre, lavorando sul blog di un anno, mi rendo conto che di cose ne ho fatte e mi ritengo soddisfatta. Forse non c'è davvero più bisogno di aggiornarvi.Per un anno ė stato tutto un gran scoprire e divertirsi, ora però comincia una fase nuova. Ho voglia di costruirmi il resto e ho voglia di farlo "da me". Queste settimane senza lavorare, prima di un'estate tutta dedicata allo studio, sono state tutto sommato una benedizione. Mi rendo conto che sono nel posto giusto e sono una persona diversa. Molto diversa.Questa pausa mi ha chiarificato le idee e tranquillizzato. So che posso fare tutto quello che voglio, e che una soluzione la trovo sempre.So what, chiederete voi?Niente. Ora tocca a me, e sarò attrice e pubblico di me stessa. L'ultimo post ve lo scriverò dall'aeroporto di Pittburgh, lunedì, quando tornerò in Italia per due settimane.Sono serena e focalizzata. Vi voglio lasciare tranquilli e dirvi che mi avete tenuto compagnia, parecchio, e sono felice di tutto quello che ho scritto.Però ora basta. Siamo ai titoli di coda di un bel film che finisce bene.


lunedì 13 maggio 2013

E siamo quasi alla fine


Succede in America: Tombe a forma di squalo e spaghetti a forma di amo.

spaghetti night, last week

Carnegie Museum of Art

SABATO - Fine di quella che vorrei che vorrei chiamare Phase 1. Fase molto lunga e densa di cose fatte e dette. Me ne rendo conto ora che sto ri-editando tutto il blog per farne un libro. Mi piace l'idea che il libro del blog sia anche parte del blog. Forse avrai dovuto iniziare prima, forse no. Ci sono tante cose che avrei voluto scrivere meglio. Avrei voluto anche scrivere meno, ma il blog, fino ad ora, fatto in questa maniera, è assolutamente parte "della cura". È una medicina contro la nostalgia di casa. Mi rendo conto che per più di un anno mi sono rincretinita di fatti ed eventi. Ogni giorno era speciale, è lo è ancora adesso, anche a Internship finita.

Tra le varie cose che ho fatto di recente, la migliore è stato noleggiare un'auto per fare un po' di pratica. Ottima idea. La rinoleggerò settimana prossima per muovere le mie cose. E poi ci sará la partenza, per tornare a casa. E quella sará la fine del blog. Ho deciso che è giusto così. 
Rileggendo tutto mi rendo conto che sono cresciuta molto e ora sono propnta per la vita vera. Il che non significa "vita noiosa", non degna di essere raccontata. 
Tante cose stanno succedendo in Italia, e altre stanno succedendo qui. È importante ora fare la scelta giusta e concentrarsi. Fino ad ora sono stata 50% ITa e 50% USA, ma ora è venuto il momento di sbilanciarsi. Ecco perchè il blog MI-PITT non ha più senso.
Molto presto sará solo UNA delle due cittá. E sarà brutto dire addio all'altra, ma necessario. 

Ora vi scrivo da NYC. Weekend nella grande mela, a fare un po' di su e giù. Viaggio molto lungo in notturna, con tante fermate e un guidatore che alla fine, a Philadelphia, non se l'è sentita di portarci a New York. Poco male, abbiamo avuto 3 ore di ritardo, ma arrivare qui alle 6 o alle 9 a me non ha fatto molta differenza. 
Oggi ho camminato moltissimo, sono davvero stanca. Ho visto la mia cugina di New York, che mi ospita per la notte, e stasera saremo a cena con lei in un posto giapponese. 
Per rimanere in tema, sono anche andata a vedere la Societá Giapponese a New York. 
Ora sono troppo stanca per fare qualsiasi altra cosa. Stanotte è stata molto dura. 

Sono molto felice, però. Mi godo queste giornate bohemienne in attesa di tornare in Italia. Sto dando molto valore a tutto ciò e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, di me e degli altri. Ho fatto nuove amicizie e visto cose nuove...
Mi sento molto matura, tutto d'un tratto forse.

***

DOMENICA - Questo weekend a NYC si è rivelato davvero interessante. Ho avuto modo di viverlo nè da turista, nè da cittadina vera e propria. Non volendo comprare nulla, mi sono limitata a camminare molto, vedere parenti qui, incontrando per pura magia persino una cugina di San Francisco che per caso era a New York con la figlia e delle amiche.
Stamattina siamo andate assieme al WTC Memorial, quello delle Torri Gemelle. È stato davvero interessante, non pensavo. Come posto è davvero da vedere, in pratica, a parte il nuovo edificio di Liebeskind, c'è tutta una piazza di alberi "locali", querce bianche. Per accede al Memorial, per ora, serve un biglietto. è tutto un controllo di polizia, siccome stanno ancora costruendo alcuni pezzi di progetto, ma la vera bellezza e potenza del sito è data dalle grandi piscine (fontane) dove sorgevano le torri. Ogni piscina è bordata da delle lastre di granito nero dove sono stati incisi i nomi delle quasi 3000 vittime. Tutti i nomi sono stati accostati per amicizie, conoscenze e gruppi di lavoro. Un lavoro titanico. Per ritrovare il nome di qualcuno, ci sono archividigitali dove trovare la sezione e il pannello relativo. Nel 2014-2015 sará aperto tutto, accessibile senza controlli, con Museo etc.

Stare con queste cugine è stato buffo perchè non le avevo mai viste, ma come sempre, è stato stupendo scoprirsi e siamo andate in giro assieme come se lo avessimo fatto da sempre, senza disagio. 
La giornata si è srotolata davanti a me in maniera del tutto inaspettata. Ho fatto cose che non avevo previsto di fare, e quelle che volevo fare non le ho fatte.
In realtá non avevo mete precise, volevo solo vedere i cugini.
La giornata si è conclusa in particolare a Central Park dove, sotto un bel sole con vento forte sono arrivata dopo tanto vagare. Per prima cosa mi sono schiaffata al sole, nel prato, e ho dormito mezzora. Mi sono comunque svegliata alle 6.40 come sempre, ovvio.
Al mattino, dopo una carinissima colazione con la cugina, sono potuta andare sul tetto del suo palazzo. Una cosa pazzesca. Non ho mai visto nulla di più figo. Dopo di che ho cominciato la giornata, come vi ho giá raccontato.

Ora sono a Central Park. Mi sono spostata seguendo il sole e vi scrivo da una roccia. Guardo i turisti che passano e i New Yorkesi che restano.
Mi sento fortunata e molto indipendente, al momento. 
Penso che tutto sommato mi piacerebbe vivere a New York, ma mi servirebbero molti soldi. 
Pittsburgh è semplicemente perfetta per me. Pittsburgh is tough, come ho sentito dire in un film, ma è il posto per me. E se voglio New York, posso sempre averla. Per un weekend.

Ora un piccolo segreto ve lo dico. In realtá l'ho comprata una cosa: un paio di pantaloni militari che mi fanno sembrare, accostati alla giacchina vintage, una vera Londinese a New York. Tutti pensano che io sia Russa, però. 

Settimana prossima sará quella finale, del mio blog. Di me non sentirete più parlare. Oppure si? Ma non via blog. Promesso.

martedì 7 maggio 2013

Vola il tempo


Mamma mia come vola il tempo. Anche "a non far niente", vola parecchio. Il fatto è che ovviamente non sto proprio facendo niente. Sono a metà strada tra una internship di un anno, pazzesca, e un'estate dove studierò parecchio.
In questi giorni sto conoscendo molte persone nuove e organizzando il dopo.
Sto scoprendo anche nuovi pezzetti di Pittsburgh, ma senza esagerare. Una città così la si scopre in mille anni, ma io devo dire che ho già fatto un bel po' di cose.

Cavolo, alla fine della fiera, ho ancora una settimana qui! Cioè, prima di rientrare in Italia per pochissimo tempo, ma in effetti… stamattina mi sono resa conto che non mi resta molto, nella mia casetta. L'estate la spenderò con il mio carissimo cugino. Mi darò da fare come prima per non essere di peso. Però adesso?

Lo scorso weekend era anche quello della maratona di Pittsburgh, che ha richiamato moltissime persone nonostante quello che è successo a Boston.
È stato anche il weekend dove mi hanno fregato la bici, porca miseria. Essì, alla fine, tutto il mondo è paese, altro che Pittsburgh. Ora ne ho presa un'altra, però mi sono davvero sentita violata. Che peccato… mi fidavo ciecamente di Pittsburgh, am invece, pure qui, ci sono delle interessantissime teste di cocomero.
Ripresami dallo shock della bici, ho dovuto distogliere la mia mente dal dolore della perdita e mi sono concentrata sulla festa del Cinco de Mayo. Per motivi tecnici è stata spostata dalla prima location, vicino a casa mia. Il posto era molto lontano, ma biciclettabile. E mentre pedalavo, col sole che emergeva lentamente ma potentemente, mi sono dovuta spogliare pezzo per pezzo di tutto quello che mi ero messa addosso: sono partita che si gelava e sono arrivata che si sarebbe potuto fare un bagno in piscina. E non che la strada fosse molta, am è che PGH è PGH. 
La festa, da pranzo in avanti, era piena di persone simpatiche e cibo messicano. Ho parlato tutto il tempo in inglese, ovviamente, ma anche un po' in Italiano. Ho fatto amicizia con una ragazza dell'Alaska che ha studiato Italiano e lo insegna anche. Lo parla molto bene. 

Insomma, nonostante la lontananza da casa (Italia) e il diverso ritmo di vita, tengo duro, anche se è strano stare da sola tutto il tempo. 
Alla faccia della libertà! Qui c'è davvero da stringere i denti e tirare dritto.
Per fortuna sono sempre in contatto con la mia famiglia e i miei amici italiani, con i quali stiamo organizzando un sacco di cose interessanti per "i giorni italiani". 

Questa lenta transizione tra il "tutto" e il "molto meno" è davvero particolare. 
Ci vuole davvero un sacco di forza d'animo.
Oggi ho incominciato a fare le scatole delle mie cose e stavolta sono stata molto più ordinata e precisa. Noleggerò un'auto per spostare tutta la baracca.
Ieri sono andata a vendere un po' di vestiti (sono riuscita a vendere tutto quello che volevo) e oggi mi sto preparando per il weekend a NYC.
Andrò a trovare la cugina che abita lì, e spero di vedere anche il cugino giovane. Quanti cugini, eh? Capita…

Oggi ho fatto ancora jogging, nonostante il tempo questa settimana sembri molto meno entusiasmante. Sto davvero migliorando, non mi fermo quasi mai e faccio praticamente quasi un'ora. Le scarpe nuove sono spettacolari, leggerissime.

Stasera invece ho una "spaghetti night". In realtà io farò degli spaghetti vegetariani, con zucchine e formaggio, ma poi darò una mano a fare un risotto. Chi mi ha invitato è rimasto molto entusiasta della mia offerta di portare dello zafferano e fare il risotto alla Milanese vero. O forse alla Monzese, con salsiccia. Mi hanno detto che hanno della Italian Sausage che vorrebbero usare. Per me va benissimo, ci mancherebbe. Sono proprio curiosa. 

Stavolta di foto non ne ho ancora. Magari domani riesco a raccoglierne un pochino.
Statemi bene!

venerdì 3 maggio 2013

Schedule it


Venerdì della mia prima settimana di Vacanza forzata.
Interessante situazione dove sto facendo tante cose, anche se sto cercando di trovare un ritmo regolare per mettere insieme tutti i pezzi.
Non è facile, ma ce la farò. Si tratta di gestire con ragionevolezza tutta questa libertà. 
Per il momento ho una sorta di check list molto piena e molto elastica. Incredibilmente, i 45 minuti di jogging mi convincono sempre di più. Soprattutto ora che ho scoperto si può correre nel bel cimitero che ho qui vicino. Non so se ci seppelliscono ancora qualcuno, ma pare di si. Però mi è stato detto che non è un problema correre lì. E poi ragazzi: ci sono i cervi dentro! Cioè, saran cerbiatti, ma stanno lì a brucare pacifici tra le tombe. Ieri mi sono fermata, nei 45 minuti, solo per fare foto ai cervi necrofili e a qualche tomba particolare. Purtroppo ho cancellato inavvertitamente una tomba egizia, con tanto di sfingi con tette al vento. Quando ho visto quella tomba, ho capito che forse fare jogging al cimitero era il male minore.
Tantissimi i "partenoni" funebri

i cerbiatti, nella penombra

anche un laghetto un po' giapponese

Quindi insomma, sono a venerdì, e all'attivo ho un bel po' di cose interessanti fatte.
Fin'ora ho cucito un vestitino per me, ho cucinato la mia prima torta salata da zero (che qui chiamano quiche alla francese, e mi adatto alla pronuncia). 
la super macchina da cucire tutta elettronica: Nonna, la mia Singer però è imbattibile.
a metà lavorazione: comincia a prendere forma. Ho detto: comincia!

la quiche di spinaci. I miei 15 minuti di cucina quotidiana.

Ho provato seriamente softball e imparato le regole. In pratica, mi hanno messo in mano la cartellina dei punti e ho dovuto imparare così al momento, senza troppi complimenti. Fatto anche questo. La prossima volta gioco sul serio. Mi presteranno un guanto e quindi non avrò scuse. E mi va bene così, tutto sommato. Considerando che odio lo sport, in qualsiasi forma, il fatto di costringermi a farlo è un buon esercizio per fortificare lo spirito. Anche jogging mi fa schifo, però tutto sommato, con la musica giusta, ci sta. 

Mi sincero di includere sempre, nella mia giornata, qualcosa che  odio profondamente, per lavorare su di me. Alla fine provo una gran soddisfazione e posso dire: ce l'ho fatta.

Tra gli altri peaks di questa settimana, includerei anche l'aver comprato un mobiletto da 30 dollari, per tenere insieme le mie poche cose. È un interessante pezzo da niente, in legno molto semplice, dal design azzerato. Ma io ho una visione per quel mobiletto. Ne sentirete ancora parlare. Me lo porteranno oggi, venerdì, in mattinata.

Una cosa importante, per poter sopravvivere a tanta libertà, è anche tirarsi fuori di casa. Cioè: camminare, raggiungere un posto "di lavoro" e mettersi lì a tavolino a fare le tue cose. Stare a casa tutto il tempo è deleterio, non si può e non si deve fare. 
Quello che devo fare, ora, è mettere in fila le mille idee che ho, darmi delle scadenze, e portare a casa dei risultati.
Ora sto cercando di organizzare le due settimane italiane, prima dell'estate americana. Estate che mi vedrà studiare parecchio. Ieri mi sono iscritta al corso di video editing perchè questa è una cosa che desidero fare da quando avevo 7 anni. Fare ed editare video. 

Una cosa che mi aiuta molto è anche avere delle amiche che sono sempre pronte a recuperarmi in macchina, per andare a mangiare fuori da qualche parte. Ieri siamo andati in South Side, in un posto spagnolo che si chiama Ibiza. Da bere ho chiesto una semplicissima "clara" (il nostro panachèe) e la cameriera Americana non ha capito molto bene cosa volevo. Quando ha chiesto al padrone, questo è venuto tutto trionfante, parlando in Spagnolo, e chiedendomi come la volevo, con cosa, con quanto, in che proporzione. Insomma, viva la Spagna, deve mancargli parecchio!

Ragazzi, mi aspetta un weekend intenso. 
Vi aggiorno settimana prossima e vi abbraccio tutti.
Ciao!