venerdì 14 giugno 2013

giovedì 13 giugno 2013

The End

post scritto il 25 maggio 2013

In ritardissimo e ormai dall’Italia, sono pronta a dirvi arrivederci. Non voglio dire addio perchè non è proprio il caso. Arrivederci basta.
Il viaggio per tornare in Italia è stato interessante perchè in realtà non avevo voglia di farlo. Il weekend del 18-19 mi sono ristabilita a casa del cugino, nei miei vecchi spazi, dopo aver finito l’affitto del mio posticino privato. È stato bello ritornare nel mio attico luminoso. E poi mi sentirò meno sola, durante l’estate, dovendo e potendo prenderm cura anche di qualcun’altro. Stare tutto il giorno da sola è troppo: intrattenermi è molto faticoso, lo avrete capito.
Partire il lunedì 20 è stato strano: non avevo molta convinzione in me. Ma poi, con due ore di ritardo già nel primo volo e il rischio di perdere il secondo volo, per Milano, la convinzione è tornata tutta d’un tratto. L’idea di ritardare l’abbraccio coi miei mi ha imbestialito all’improvviso. Avevo 12 minuti per prendere il secondo aereo e ce l’ho fatta facendo una corsa clamorosa da gate a gate, travolgendo vecchi e bambini, entrando nel velivolo con un balzo e lancio dello zaino. Sono entrata con una faccia sconvolta: le hostess erano davvero preoccupate.

Arrivata in Italia ho potuto ri-immergermi in quella densità che manca all’America. Non c’è niente da dire: l’Italia è bellissima e Milano si è imbellita tanto, nell’ultimo anno. Certo, piove sempre ora, ma non me ne curo. Sono diventata molto più accondiscendente.
Poco alla volta e più volte al giorno sto rivedendo tutti i miei amici. Mi fa davvero piacere, non posso non ammetterlo a me stessa. In America, quello che manca, sono i miei amici Italiani. Ne ho di nuovi ovviamente, davvero cari. Però la mia compagnia Italiana merita davvero un applauso.

Penso a Pittsburgh, così adatta a me. Penso a Milano, che mi ha reso così come sono (e quindi adatta a Pittsburgh). 
Poi penso che noi Italiani siamo davvero un popolo di acrobati e io in questo sono Italianissima: sono un’artista delle acrobazie più spettacolari. 
Me la cavo sempre, e sempre me la caverò. Di qui o di là, sarò sempre in posizione, pronta ad intrattenere il mio pubblico. 
Perchè resterò per sempre, comunque, un bell’esempio di “Italiani”:


L’Italia è un popolo di acrobati
gente che arrischia ogni sera la vita,
 e si prepara nelle ore di riposo 
a camminar con eleganza sulla corda 
od a saltar di trapezio in trapezio 
o far volare in aria cinque piattelli e due clave. 
Ci si aspetta ogni momento una catastrofe e non accade. 
Si ritorna a guardarli il giorno dopo. 
Sono straordinari, incredibili. 
Non si sa come facciano. 
Tutti i momenti si dubita. 
Ma loro non dubitano mai.

Dall’Ideario di Giuseppe Prezzolini 
Lettera A
1956



(vedi anche la nuova sezione "prefazione" nella barra in alto)



venerdì 17 maggio 2013

Titoli di coda


Hey there! Questi giorni, New York a parte, sono stati tutti focalizzati su Pittsburgh. Inoltre, lavorando sul blog di un anno, mi rendo conto che di cose ne ho fatte e mi ritengo soddisfatta. Forse non c'è davvero più bisogno di aggiornarvi.Per un anno ė stato tutto un gran scoprire e divertirsi, ora però comincia una fase nuova. Ho voglia di costruirmi il resto e ho voglia di farlo "da me". Queste settimane senza lavorare, prima di un'estate tutta dedicata allo studio, sono state tutto sommato una benedizione. Mi rendo conto che sono nel posto giusto e sono una persona diversa. Molto diversa.Questa pausa mi ha chiarificato le idee e tranquillizzato. So che posso fare tutto quello che voglio, e che una soluzione la trovo sempre.So what, chiederete voi?Niente. Ora tocca a me, e sarò attrice e pubblico di me stessa. L'ultimo post ve lo scriverò dall'aeroporto di Pittburgh, lunedì, quando tornerò in Italia per due settimane.Sono serena e focalizzata. Vi voglio lasciare tranquilli e dirvi che mi avete tenuto compagnia, parecchio, e sono felice di tutto quello che ho scritto.Però ora basta. Siamo ai titoli di coda di un bel film che finisce bene.


lunedì 13 maggio 2013

E siamo quasi alla fine


Succede in America: Tombe a forma di squalo e spaghetti a forma di amo.

spaghetti night, last week

Carnegie Museum of Art

SABATO - Fine di quella che vorrei che vorrei chiamare Phase 1. Fase molto lunga e densa di cose fatte e dette. Me ne rendo conto ora che sto ri-editando tutto il blog per farne un libro. Mi piace l'idea che il libro del blog sia anche parte del blog. Forse avrai dovuto iniziare prima, forse no. Ci sono tante cose che avrei voluto scrivere meglio. Avrei voluto anche scrivere meno, ma il blog, fino ad ora, fatto in questa maniera, è assolutamente parte "della cura". È una medicina contro la nostalgia di casa. Mi rendo conto che per più di un anno mi sono rincretinita di fatti ed eventi. Ogni giorno era speciale, è lo è ancora adesso, anche a Internship finita.

Tra le varie cose che ho fatto di recente, la migliore è stato noleggiare un'auto per fare un po' di pratica. Ottima idea. La rinoleggerò settimana prossima per muovere le mie cose. E poi ci sará la partenza, per tornare a casa. E quella sará la fine del blog. Ho deciso che è giusto così. 
Rileggendo tutto mi rendo conto che sono cresciuta molto e ora sono propnta per la vita vera. Il che non significa "vita noiosa", non degna di essere raccontata. 
Tante cose stanno succedendo in Italia, e altre stanno succedendo qui. È importante ora fare la scelta giusta e concentrarsi. Fino ad ora sono stata 50% ITa e 50% USA, ma ora è venuto il momento di sbilanciarsi. Ecco perchè il blog MI-PITT non ha più senso.
Molto presto sará solo UNA delle due cittá. E sarà brutto dire addio all'altra, ma necessario. 

Ora vi scrivo da NYC. Weekend nella grande mela, a fare un po' di su e giù. Viaggio molto lungo in notturna, con tante fermate e un guidatore che alla fine, a Philadelphia, non se l'è sentita di portarci a New York. Poco male, abbiamo avuto 3 ore di ritardo, ma arrivare qui alle 6 o alle 9 a me non ha fatto molta differenza. 
Oggi ho camminato moltissimo, sono davvero stanca. Ho visto la mia cugina di New York, che mi ospita per la notte, e stasera saremo a cena con lei in un posto giapponese. 
Per rimanere in tema, sono anche andata a vedere la Societá Giapponese a New York. 
Ora sono troppo stanca per fare qualsiasi altra cosa. Stanotte è stata molto dura. 

Sono molto felice, però. Mi godo queste giornate bohemienne in attesa di tornare in Italia. Sto dando molto valore a tutto ciò e ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, di me e degli altri. Ho fatto nuove amicizie e visto cose nuove...
Mi sento molto matura, tutto d'un tratto forse.

***

DOMENICA - Questo weekend a NYC si è rivelato davvero interessante. Ho avuto modo di viverlo nè da turista, nè da cittadina vera e propria. Non volendo comprare nulla, mi sono limitata a camminare molto, vedere parenti qui, incontrando per pura magia persino una cugina di San Francisco che per caso era a New York con la figlia e delle amiche.
Stamattina siamo andate assieme al WTC Memorial, quello delle Torri Gemelle. È stato davvero interessante, non pensavo. Come posto è davvero da vedere, in pratica, a parte il nuovo edificio di Liebeskind, c'è tutta una piazza di alberi "locali", querce bianche. Per accede al Memorial, per ora, serve un biglietto. è tutto un controllo di polizia, siccome stanno ancora costruendo alcuni pezzi di progetto, ma la vera bellezza e potenza del sito è data dalle grandi piscine (fontane) dove sorgevano le torri. Ogni piscina è bordata da delle lastre di granito nero dove sono stati incisi i nomi delle quasi 3000 vittime. Tutti i nomi sono stati accostati per amicizie, conoscenze e gruppi di lavoro. Un lavoro titanico. Per ritrovare il nome di qualcuno, ci sono archividigitali dove trovare la sezione e il pannello relativo. Nel 2014-2015 sará aperto tutto, accessibile senza controlli, con Museo etc.

Stare con queste cugine è stato buffo perchè non le avevo mai viste, ma come sempre, è stato stupendo scoprirsi e siamo andate in giro assieme come se lo avessimo fatto da sempre, senza disagio. 
La giornata si è srotolata davanti a me in maniera del tutto inaspettata. Ho fatto cose che non avevo previsto di fare, e quelle che volevo fare non le ho fatte.
In realtá non avevo mete precise, volevo solo vedere i cugini.
La giornata si è conclusa in particolare a Central Park dove, sotto un bel sole con vento forte sono arrivata dopo tanto vagare. Per prima cosa mi sono schiaffata al sole, nel prato, e ho dormito mezzora. Mi sono comunque svegliata alle 6.40 come sempre, ovvio.
Al mattino, dopo una carinissima colazione con la cugina, sono potuta andare sul tetto del suo palazzo. Una cosa pazzesca. Non ho mai visto nulla di più figo. Dopo di che ho cominciato la giornata, come vi ho giá raccontato.

Ora sono a Central Park. Mi sono spostata seguendo il sole e vi scrivo da una roccia. Guardo i turisti che passano e i New Yorkesi che restano.
Mi sento fortunata e molto indipendente, al momento. 
Penso che tutto sommato mi piacerebbe vivere a New York, ma mi servirebbero molti soldi. 
Pittsburgh è semplicemente perfetta per me. Pittsburgh is tough, come ho sentito dire in un film, ma è il posto per me. E se voglio New York, posso sempre averla. Per un weekend.

Ora un piccolo segreto ve lo dico. In realtá l'ho comprata una cosa: un paio di pantaloni militari che mi fanno sembrare, accostati alla giacchina vintage, una vera Londinese a New York. Tutti pensano che io sia Russa, però. 

Settimana prossima sará quella finale, del mio blog. Di me non sentirete più parlare. Oppure si? Ma non via blog. Promesso.

martedì 7 maggio 2013

Vola il tempo


Mamma mia come vola il tempo. Anche "a non far niente", vola parecchio. Il fatto è che ovviamente non sto proprio facendo niente. Sono a metà strada tra una internship di un anno, pazzesca, e un'estate dove studierò parecchio.
In questi giorni sto conoscendo molte persone nuove e organizzando il dopo.
Sto scoprendo anche nuovi pezzetti di Pittsburgh, ma senza esagerare. Una città così la si scopre in mille anni, ma io devo dire che ho già fatto un bel po' di cose.

Cavolo, alla fine della fiera, ho ancora una settimana qui! Cioè, prima di rientrare in Italia per pochissimo tempo, ma in effetti… stamattina mi sono resa conto che non mi resta molto, nella mia casetta. L'estate la spenderò con il mio carissimo cugino. Mi darò da fare come prima per non essere di peso. Però adesso?

Lo scorso weekend era anche quello della maratona di Pittsburgh, che ha richiamato moltissime persone nonostante quello che è successo a Boston.
È stato anche il weekend dove mi hanno fregato la bici, porca miseria. Essì, alla fine, tutto il mondo è paese, altro che Pittsburgh. Ora ne ho presa un'altra, però mi sono davvero sentita violata. Che peccato… mi fidavo ciecamente di Pittsburgh, am invece, pure qui, ci sono delle interessantissime teste di cocomero.
Ripresami dallo shock della bici, ho dovuto distogliere la mia mente dal dolore della perdita e mi sono concentrata sulla festa del Cinco de Mayo. Per motivi tecnici è stata spostata dalla prima location, vicino a casa mia. Il posto era molto lontano, ma biciclettabile. E mentre pedalavo, col sole che emergeva lentamente ma potentemente, mi sono dovuta spogliare pezzo per pezzo di tutto quello che mi ero messa addosso: sono partita che si gelava e sono arrivata che si sarebbe potuto fare un bagno in piscina. E non che la strada fosse molta, am è che PGH è PGH. 
La festa, da pranzo in avanti, era piena di persone simpatiche e cibo messicano. Ho parlato tutto il tempo in inglese, ovviamente, ma anche un po' in Italiano. Ho fatto amicizia con una ragazza dell'Alaska che ha studiato Italiano e lo insegna anche. Lo parla molto bene. 

Insomma, nonostante la lontananza da casa (Italia) e il diverso ritmo di vita, tengo duro, anche se è strano stare da sola tutto il tempo. 
Alla faccia della libertà! Qui c'è davvero da stringere i denti e tirare dritto.
Per fortuna sono sempre in contatto con la mia famiglia e i miei amici italiani, con i quali stiamo organizzando un sacco di cose interessanti per "i giorni italiani". 

Questa lenta transizione tra il "tutto" e il "molto meno" è davvero particolare. 
Ci vuole davvero un sacco di forza d'animo.
Oggi ho incominciato a fare le scatole delle mie cose e stavolta sono stata molto più ordinata e precisa. Noleggerò un'auto per spostare tutta la baracca.
Ieri sono andata a vendere un po' di vestiti (sono riuscita a vendere tutto quello che volevo) e oggi mi sto preparando per il weekend a NYC.
Andrò a trovare la cugina che abita lì, e spero di vedere anche il cugino giovane. Quanti cugini, eh? Capita…

Oggi ho fatto ancora jogging, nonostante il tempo questa settimana sembri molto meno entusiasmante. Sto davvero migliorando, non mi fermo quasi mai e faccio praticamente quasi un'ora. Le scarpe nuove sono spettacolari, leggerissime.

Stasera invece ho una "spaghetti night". In realtà io farò degli spaghetti vegetariani, con zucchine e formaggio, ma poi darò una mano a fare un risotto. Chi mi ha invitato è rimasto molto entusiasta della mia offerta di portare dello zafferano e fare il risotto alla Milanese vero. O forse alla Monzese, con salsiccia. Mi hanno detto che hanno della Italian Sausage che vorrebbero usare. Per me va benissimo, ci mancherebbe. Sono proprio curiosa. 

Stavolta di foto non ne ho ancora. Magari domani riesco a raccoglierne un pochino.
Statemi bene!

venerdì 3 maggio 2013

Schedule it


Venerdì della mia prima settimana di Vacanza forzata.
Interessante situazione dove sto facendo tante cose, anche se sto cercando di trovare un ritmo regolare per mettere insieme tutti i pezzi.
Non è facile, ma ce la farò. Si tratta di gestire con ragionevolezza tutta questa libertà. 
Per il momento ho una sorta di check list molto piena e molto elastica. Incredibilmente, i 45 minuti di jogging mi convincono sempre di più. Soprattutto ora che ho scoperto si può correre nel bel cimitero che ho qui vicino. Non so se ci seppelliscono ancora qualcuno, ma pare di si. Però mi è stato detto che non è un problema correre lì. E poi ragazzi: ci sono i cervi dentro! Cioè, saran cerbiatti, ma stanno lì a brucare pacifici tra le tombe. Ieri mi sono fermata, nei 45 minuti, solo per fare foto ai cervi necrofili e a qualche tomba particolare. Purtroppo ho cancellato inavvertitamente una tomba egizia, con tanto di sfingi con tette al vento. Quando ho visto quella tomba, ho capito che forse fare jogging al cimitero era il male minore.
Tantissimi i "partenoni" funebri

i cerbiatti, nella penombra

anche un laghetto un po' giapponese

Quindi insomma, sono a venerdì, e all'attivo ho un bel po' di cose interessanti fatte.
Fin'ora ho cucito un vestitino per me, ho cucinato la mia prima torta salata da zero (che qui chiamano quiche alla francese, e mi adatto alla pronuncia). 
la super macchina da cucire tutta elettronica: Nonna, la mia Singer però è imbattibile.
a metà lavorazione: comincia a prendere forma. Ho detto: comincia!

la quiche di spinaci. I miei 15 minuti di cucina quotidiana.

Ho provato seriamente softball e imparato le regole. In pratica, mi hanno messo in mano la cartellina dei punti e ho dovuto imparare così al momento, senza troppi complimenti. Fatto anche questo. La prossima volta gioco sul serio. Mi presteranno un guanto e quindi non avrò scuse. E mi va bene così, tutto sommato. Considerando che odio lo sport, in qualsiasi forma, il fatto di costringermi a farlo è un buon esercizio per fortificare lo spirito. Anche jogging mi fa schifo, però tutto sommato, con la musica giusta, ci sta. 

Mi sincero di includere sempre, nella mia giornata, qualcosa che  odio profondamente, per lavorare su di me. Alla fine provo una gran soddisfazione e posso dire: ce l'ho fatta.

Tra gli altri peaks di questa settimana, includerei anche l'aver comprato un mobiletto da 30 dollari, per tenere insieme le mie poche cose. È un interessante pezzo da niente, in legno molto semplice, dal design azzerato. Ma io ho una visione per quel mobiletto. Ne sentirete ancora parlare. Me lo porteranno oggi, venerdì, in mattinata.

Una cosa importante, per poter sopravvivere a tanta libertà, è anche tirarsi fuori di casa. Cioè: camminare, raggiungere un posto "di lavoro" e mettersi lì a tavolino a fare le tue cose. Stare a casa tutto il tempo è deleterio, non si può e non si deve fare. 
Quello che devo fare, ora, è mettere in fila le mille idee che ho, darmi delle scadenze, e portare a casa dei risultati.
Ora sto cercando di organizzare le due settimane italiane, prima dell'estate americana. Estate che mi vedrà studiare parecchio. Ieri mi sono iscritta al corso di video editing perchè questa è una cosa che desidero fare da quando avevo 7 anni. Fare ed editare video. 

Una cosa che mi aiuta molto è anche avere delle amiche che sono sempre pronte a recuperarmi in macchina, per andare a mangiare fuori da qualche parte. Ieri siamo andati in South Side, in un posto spagnolo che si chiama Ibiza. Da bere ho chiesto una semplicissima "clara" (il nostro panachèe) e la cameriera Americana non ha capito molto bene cosa volevo. Quando ha chiesto al padrone, questo è venuto tutto trionfante, parlando in Spagnolo, e chiedendomi come la volevo, con cosa, con quanto, in che proporzione. Insomma, viva la Spagna, deve mancargli parecchio!

Ragazzi, mi aspetta un weekend intenso. 
Vi aggiorno settimana prossima e vi abbraccio tutti.
Ciao!

martedì 30 aprile 2013

Sempre Domenica


Ragazzi ci siamo: sono ufficialmente entrata nella phase "è sempre domenica".  La internship è finita venerdì 26 tra squilli di trombe e tanti arrivederci. Starò qui ancora una ventina di giorni, giusto il tempo di organizzare un paio di cose per il futuro prossimo. 
Ma voi vi chiederete: e ora cosa fará tutto il tempo?! Tempo al tempo: prima beccatevi il resoconto del weekend.

Weekend iniziato venerdì come sempre. In studio avevo l'ultimo compito importante: inviare un pacco. A dire il vero era più o meno tutto pronto, ma era la prima volta che dovevo inviare qualcosa (la cui deadline era imminente). Fatto anche quello,  per la prima volta in vita, nel mio ultimo giorno di internship. Poi al pomeriggio abbiamo lavorato nel giardinetto, per rimuovere le erbacce (weeds). Io mi ero dimenticata dell'impegno preso; essendo tutta proiettata verso l'aperitivo di fine giornata (vi ricordo che questo blog riguarda PGH ma parte da MILANO, patria dell'aperitivo categoricoI) sono arrivata in studio con tacco 12. Senza scompormi, ho lavorato 4 ore con tacco 12 nel giardino. Perchè io mi piego ma non mi spezzo. Mai. E se mi piego lo decido io come e quando.

Dopo il giardinaggio, siamo andati a bere una (tre) birre nel posto Irlandese nello Strip, l'Harp and Fiddle. È stato carino e abbiamo riso proprio tanto. Poi ci siamo divisi e io sono andata velocemente al Gallery Crawl in Downtown, pieno di gente di tutte le forme e colori.

Sabato e domenica invece mi sono dedicata alla famiglia Americana, dato che il cugino che vive in Giappone è venuto a trovarci. Sabato mattina sono anche andata dal parrucchiere, dopo mesi di procrastinazione sponsorizzati dal mio paio fidato di forbici che mi aiuta a "pettinarmi" quando il gioco si fa duro.
nuovo taglio

Di ritorno dal mio parrucchiere fidato, sono entrata alla French Bakery per comprare due baguettes fresche. Ero di strada e la cosa ha funzionato bene, posto che pur senza saperlo, avrei avuto ospiti a pranzo. Una nota particolare va al cartello che hanno appeso nella bakery. In pratica (mia traduzione libera) recita: "la primavera ha primaverato". Francesi creativi....
il cartello e i fiori di fronte alla mia cucina

Mentre entravo a casa il cugino americano mi ha contattato per organizzare il da farsi. In quattro e quattrotto (guai a chi recrimina su questo mio spelling del "quattrotto") abbiamo organizzato un pranzo da me e poi biciclettata per Pittsburgh. Quando entrambi i cugini sono apparsi alla mia porta ho cacciato un urlo di gioia che sono uscite persone su strada. Poi il pranzo è stato bellissimo, e la biciclettata di quasi 5 ore è stata davvero bella. Tempo perfetto!
il pranzo-buffet di sabato
questa foto l'ho fatta a rischio ribaltamento e mi piace tantissimo

Alla sera siamo andati a vedere Art all night, nel mio quartiere di Lawrenceville.  È un bellissimo evento che si tiene una volta all'anno e tutta PGH c va. Ci siamo divertiti come pazzi. C'ė arte e musica dal vivo, tutto free, birre incluse.
Mentre tornavamo a casa (loro verso la macchina) abbiamo assistito al tentativo di una ragazza di passare attraverso una porta senza aprirla. Tentativo fallito, ma noi abbiamo riso per tutto il weekend. Era pure tutta in tiro, ma sbronza come un'oca. Fortunatamente il suo ragazzo (che le stava pure tenendo aperta la porta vera) non ci ha massacrato di botte, perchè noi abbiamo proprio riso di fronte a loro. Abbiamo riso molto....
il quadro che mia ha fatto più ridere: J. Kennedy Fried Chicken

Domenica purtroppo ha piovuto, ma il meglio si sarebbe svolto al chiuso della casa del cugino, dove sono stata portata dopo aver fatto spesa tutti assieme da Wholefood. A cena, pollo alla griglia in salsa BBQ e riso bollito con piselli, più verdure e frutta, e alla fine pure una fetta di torta alla zucca. Una tavola così non si vedeva dai tempi di re Artù!
la tavolata di domenica

Dopo cena, qualche gioco di societá e poi tutti a nanna, ciascuno a casa sua.
E poi... Poi lunedì! La mia prima domenica extra. Questa settimana, a dire il vero, è veramente piena di cose da organizzare, voli, rent, macchine, spostamenti, visite extra. 
In realtá poi, una volta archiviate queste, mi dedicherò alla scrittura del libro... Su questo mio blog! Prenderò e riediterò tutti i post e poi stamperò una ventina di copie tramite i siti internet che lo fanno. E poi ve lo do a voi, ciascuno la sua copia, per avere un ricordo cartaceo di questa avventura Pittsburghina. 

Altro proposito della mia settimana di domeniche è fare jogging. Ho buttato via le scarpe vecchie di 12 anni e ne ho preso un paio nuovo. Sono superleggere, perfette per correre. Le ho comprate lunedì e le ho usate subito. 45 minuti di corsa, per il quartiere. Non male eh? Ora devo solo capire se odio di più correre o andare in bici, ma persevererò in entrambi, ne va della mia salute.
scarpe vecchie di 12 anni

Quando poi smetterò di fumare, sarò davvero una Giovane Marmotta perfetta.

E ora un po' di shots dal mio jogging di oggi. Per ora siamo a 2/2 (2 giorni, 2 joggings):





Allora, voi domani avete il Primo Maggio. Io ne avrò una ventina, di primi maggi, di fronte. A me. Ma non vi lascerò a secco di avventure.
Stay tuned!!

mercoledì 24 aprile 2013

Check list di una pazza


  • Uscire di casa per comprare delle pile per l'orologio, non trovarle, ma incontrare una Garage Sale irresistibile? CHECK! Ho comprato pure due vinili, un pezzo di stoffa, una moka vera (che non è mai troppo avere una moka di riserva).


  • Comprare un buffo mobiletto per $3, che mi ricorda quello bianco (più grande) che avevo a casa quando avevo 4 anni, e usarlo per le cose da colazione? CHECK

  • Scoprire che in effetti quello è un "mobile dal pane", che quindi deve stare davvero in cucina: CHECK
  • Andare ad un concerto Jazz, dove però canta una signora di 71 anni, Bettye LaVette, che è la regina del Soul: CHECK (al Cabaret Theater Square, in Downtown)

  • Seguire il concerto dal mio posto ad un tavolo da 4 posti, con altri 3 simpaticissimi sconosciuti: CHECK. Scoprire che sono dei Talent Scout per attori che lavorano ad un isolato da me: CHECK.
  • Assistere in diretta alla rimozione dei denti posticci di uno di questi, per meglio mangiare la sua cena: CHECK (purtroppo). Erano dei denti finti per coprire un buco di un dente saltato via <<durante un programma televisivo>>. Cose che succedono ai famosi...


  • Fare tre cose in contemporanea in studio: CHECK, CHECK, CHECK


  • Avere la forza creativa di cucinare una buonissima crepe con formaggio e farina di mais: CHECK  (le verdure le ha fatte il microonde: dal frigo al forno a microonde in 15 minuti)


  • Cucinare lasagne per 20, per la festa di domani: FATTO, PURE QUELLO (easy win, ormai le faccio ad occhi chiusi)
(un altro ragazzo dello studio, che cucina davvero, come un cuoco vero, farà della carne)



Ragazzi, e dire che vi avevo lasciato con Kentuck Knob e la visita all'Ohiopyle State Park, al sabato...
Non riesco a starmi dietro... troppo roba.
Comunque poco alla volta tutti i pezzetti si impezzettano e una nuova immagine si sta componendo.
Per ora vi rincretinisco di foto, ma prest farò una bella spiega.
Promesso!!


panorama di Kentuck Knob, dalla casa di Wright

sabato 20 aprile 2013

Un anno a Pittsburgh


Incredibile, ma vero. Il 18 Aprile di un anno fa, atterravo a Pittsburgh tutta sconvolta, coperta come uno yeti, trovando al mio atterraggio 30 gradi C°. All'aeroporto sono stata accolta benissimo e per un anno ho dimostrato a tutti che ne è valsa la pena, di farmi venire qui e di accogliermi tanto bene.
È stato un anno intenso, tutto catturato in questo blog settimana dopo settimana. E ora?
E ora si vedrá. La settimana prossima sará l'ultima di Internship, e poi avrò una ventina di giorni liberi, per me, per organizzare le mie cose e prepararmi all'estate. Ho il cervello congelato, al momento, nonostante ci siano ancora quasi 30 gradi -cosa che adoro-. Non riesco veramente a concentrarmi sul futuro, anche se ho tanti desideri e progetti a riguardo.

Per festeggiare il mio anno negli States ho organizzato una zingarata carinissima: in pratica, avendo un appuntamento a casa del cugino al venerdì mattina, ho pensato bene di venire al giovedì sera, per poi dormire qui. È stato molto bello stare tutti assieme, come una volta, anche se avere una casa per me resta una cosa imprescindibile. 
Ho cucinato la cena per tutti, una buona carbonara con prosciutto (non c'era bacon in casa) e poi dopo cena cucinato un delizioso banana-bread con la mia cuginetta più piccola. 
È stato così carino passare tempo con loro. Mi ha fatto piacere ed è stata un'altra occasione per fare il bilancio della situazione. Molto molto bello.

la lievitazione è venuta tutta stranissima, creando una sorta di nasone che... non ho saputo resistere... ho tagliato la forma di due occhi e una lingua et voilà.. un coso buffo da mangiare. Delizioso!

Ma la settimana in realtá è stata molto densa di altre cose, anche. Sinceramente, al momento sono proprio stanca. Felice, ma stanca. Ho dovuto prendermi cura di cosette di ordinaria amministrazione, tante e piccole, che si incastravano una nell'altra con precisione. Faticoso, devo ammettere. 
Ma lasciate che vi racconti nel dettaglio come ho passato la mia 52 settimana qui.

Lunedì è stato il giorno delle tasse. Io ho inviato tutto la settimana prima dalla posta e stop. È stato un po' complicato capirci qualcosa, ma alla fine ho compilato tutto e inviato.
Al pomeriggio sono andata a casa del cugino per l'appuntamento che poi è stato spostato a oggi. Il tizio che aspettavo non si è presentato. Era il terzo tentativo... Una roba assolutamente estenuante.
Lo stesso giorno c'è stato il tremento attentato a Boston, che mi ha messo molta tristezza e mi ha fatto riflettere molto sugli States.

Martedì è stata una giornata intensa di lavoro, che al pomeriggio mi ha portato con una signora dello studio a fare una Site Visit in una grossa casa di riposo. Dovevamo fare dei rilievi ed è stato davvero interessante vedere una casa di cura e riposo così grossa. Non ero mai stata in un posto così e devo ammettere che, stanca come sono, l'idea di posti come quello mi sembrano persino desiderabili. Ma dalla settimana prossima, finita la internship, potrò dirmi in pensione anche io. Non male, sinceramente. 
Martedì l'ho terminato vedendomi il cartone animato Hotel Transilvania, che fa davvero ridere.


Mercoledì ho lavorato al mattino e poi fatto volontariato per Build PGH, una fiera degli architetti con pochi espositori ma tante conferenze dedicate a vari temi: design, leadership, innovation etc. Al pomeriggio ci siamo trovati al David Lawrence Center a impacchettare le ultime cose e poi sistemare tavoli e sale. È stata una bellissima esperienza perchè ero lì con persone molto simpatiche, che conoscevo, in uno spazio molto bello. 
imballare le cartellette omaggio, con il blocco note.

vista su Penn Avenue, dal tetto del David Lawrence Center

a sx uno dei cartelloni - a dx, vista del tetto verso l'allegheny river

Certo, organizzare i tempi è stata dura, ma ce l'ho fatta. Avendo anche finito un pelo prima, ho persino potuto tornare in studio a finire di lavorare e poi, al pomeriggio tardo, ci sarebbe stata la prima partita di Softball della stagione, con le nuove t-shirt. Il campetto era a due blocks da casa mia, ci sono andata a piedi e ho fatto moltissime foto. Ad un certo punto, un coniglietto si è persino intrufolato nel campo, rischiando moltissimo. Ma è stato trattato... coi guanti!


Poi sono tornata a casa e ho ordinato la mia prima pizza ordinata negli States. Ho il mio posto preferito, chiamato Calabria's, dove prendo sempre la loro pizza anche se senza formaggio (ma lo farei anche in Italia). È molto buona davvero, bassa e croccante. 
pizza e coca cola: cena come si deve!

Giovedì è stato il giorno di Build PGH e anche al mattino ho fatto volontariato, alla registrazione, dalle 7 alle 9, e poi ho seguito due conferenze molto interessanti entrambe. Una era sul LED design, le luci di ultima generazione a basso consumo. L'altra era sul valore economico del buon design. Come dare più valore al nostro lavoro di architetti. 
Inclusa nel pacchetto di partecipazione (gratis per me, che ho "volontariato") c'era la colazione e il pranzo. Entrambi davvero buoni. Al pomeriggio presto, poi, sono tornata in studio a finire il mio dovere. Poi a casa velocemente e di nuovo in pista, per raggiungere la casa del cugino.

Venerdì è stata la giornata in cui ho iniziato a scrivere sto post, mentre aspettavo il tizio che avrebbe rimosso definitamente lo scooter dal garage, Ebbene si... il fallimento del mezzo di trasporto più merdoso mai partorito da una collaborazione cino-hawaiana. Questo l'ho scoperto troppo tardi, ovvio, ma tant'è. Lesson learned!
Sotto una pioggia battente sono arrivata in studio in condizioni pietose. Ma ho tenuto duro e ho fatto il mio dovere, anche stavolta.

Il bello di venerdì è arrivato alla sera. Volevo andare a vedere il Pittsburgh Folk festival, al Soldiers and Sailors Memorial
Ora, in un posto del genere, dedicato ai caduti di tutte le guerre, non ci sarei andata proprio come prima scelta, ma riconosco l'importanza del posto. Che è davvero monumentale e magnifico.
Il Festival, dedicato a tutte le culture del mondo, si è rivelato molto interessante. Un evento per famiglie, ma molto bello anche per adulti single, stanchi morti come me. Ogni paese aveva uno stand con prodotti tipici, costumi, vestiti, prodotti o gioiellini. Poi al piano superiore c'era tutto il cibo tipico di diversi paesi e io ho fatto un'ottima cena con uno spiedino di pollo vietnamita (mai mangiato un pollo più tenero e delizioso! sono rimasta a bocca aperta! Mi spiaceva finirlo, tanto era spettacolare). Poi un piccolo pretzel morbido tedesco e per dolce un pezzetto di tortina con marmellata, ungherese. 

L'Italia era rappresentata dallo stand del gruppo Mondo Italiano, centro di cultura Italiana gestito da una signora simpaticissima di nome Viviana. 
un dettaglio dello stand, che era pieno di cose davvero belle, tipo prodotti alimentari tipici, libri, quadernetti o accessori tipicamente Italiani.

Sono rimasta lì due ore piene, divertendomi anche a sbirciare nella sala principale tutti i balli ticipi russi e poi hawaiani. Poi ho ripreso la bici e nel freddo con vento (venerdì è tornato l'autunno all'improvviso) sono tornata a casa. Fatto gran bucato e preparato la grande escursione a Kentuck Knob...

Sabato, cioè oggi, il programma è stato andare a vedere questa casa costruita da Frank Lloyd Wright di cui non sapevo nulla. Conoscevo Falling Water (dove sono stata) ma non avevo mai visto nè sentito di quest'altra. Certe cose le posso fare solo con Marcella, sempre pronta a seguirmi nelle mie avventure e a darmi una mano con l'auto. Amicizia deliziosa e preziosissima per me.
Alle 9.30 siamo partite da PGH e dopo un'ora e mezza siamo arrivate al posto. Ragazzi, facciamo che parlano le foto?!? Purtroppo dento la casa non si potevano fare foto, ma fuori si! Eccone alcune. C'era anche tutto il giardino delle statue, alcune di dubbio gusto, ma comunque interessanti.

L'armata rossa

Statua?!?! è un pissoir, ironicamente circondato da gialli narcisi

un po' del panorama

Marcella, che si gode la panchina

il tetto di Kentuck Knob

Guidando in PA

Ohiophyle State Park



questa poi... guarda chi trovo!!

E con questo mega post, vi saluto. 
Ci sentiamo presto, ciao a tutti e buona domenica, a voi e... al nostro Napolitano.
SIGNORI POLITICI, VERGOGNATEVI TUTTI: CHE LASCIATE AD UN UOMO STANCO E ANZIANO IL COMPITO DI SALVARE UN PAESE IN CRISI.
VERGOGNA!
IMPARATE DAL PRESIDENTE. NON QUELLO CHE VA A MIGNOTTE AD ARCORE, MA QUELLO CHE SI FA IL MAZZO A ROMA.

Ciao anche da Jogi