domenica 24 febbraio 2013

Public Relations

Ragazzi che settimana intensa e strana...

Mi sembrava che il mondo tremolasse tutto, attorno a me. Niente di sconvolgente, non è crollato nulla, ma è stata una settimana incerta al lavoro; molto ballerino, conclusosi venerdì alle 6, con un ultima tirata di micro-cose urgenti da fare subito.
Non è il modo di lavorare che preferisco, ma capisco che può anche capitare questo, e come una nave che naviga in alto mare, posto che scendere non si può, non ci resta che tenere la postazione e fare il nostro dovere, fino in fondo, possibilmente anche di più.
Ho tenuto la mia posizione, dunque, cercando di separare il più possibile vita e lavoro. Ora che è domenica, mi sento di dire che la settimana è andata, sono viva, e tutto quello che c'è stato oltre al lavoro mi ha soddisfatto moltissimo.

Martedì ci eravamo lasciati con un inizio settimana molto social, per così dire. La cosa è continuata anche dopo, come promesso a voi e a me stessa.
Mercoledì però mi sono dedicata a me e alla "manutenzione della casa". Bucato etc.
Giovedì sera invece ho invitato a cena due carissimi amici, Michelle e il suo ragazzo. È stato grazie a lei se ho trovato questa casa, ed è sempre grazie a lei se ho sempre un punto di riferimento a PGH, sul quale posso fare affidamento per qualsiasi dubbio. Il suo ragazzo è altrettanto simpatico e la serata è stata piacevolissima, a base di risotto alla Milanese, melanzane al forno con un po' di formaggio, e dei piccoli paninetti di farina bianca e di mai, con dentro un'oliva.

Venerdì, dopo cotanta settimana, non avevo proprio idea di come fare a scampare gli appuntamenti (due!) che avevo preso. Per fortuna Marcella, la mia amica Italiana (altro solido riferimento e amicizia simpaticissima) mi avrebbe accompagnato, introdotto a chi non conoscevo e "protetto". Lasciata la bici in studio, mi sono diretta ad un aperitivo Internations, organizzazione internazionale che organizza aperitivi tra gente che lavora (bene) e vuole conoscere altra gente che lavora (altrettanto bene). Era il mio primo evento Internations, ed è stato piacevolissimo. Gente molto smart, simpatica, ed eravamo in un bel posto, l'Andys bar, dedicato all'Andy nazionale (mondiale?) nel lussuoso Fairmont hotel. 

 Dopo di quello avevamo un compleanno in Shadyside, il quartiere ex hippy che ora è piuttosto fighetto, come vi ho raccontato in passato. Nel trasferimento in auto, abbiamo incontrato questo genio che ha una targa stupenda: PGH ART. Sono queste le cose che ti danno la carica di continuare la serata ;)
Il compleanno era in un posto messicano buono, che devo ammettere mi è piaciuto, ma dopo... Alka-Seltzer! Nonostante avessi accuratamente fatto togliere creme e formaggi, chiedendo un tacos molto basic, mi è rimasto sullo stomaco. Poco male. Ripeto: Alka-Seltzer!
Il 22 febbreio, oltre che data del compleanno di questa amica, era anche il giorno nazionale del margarita. Che ho scoperto essere buono, persino negli States (per M: il margarita è un cocktail, se te lo stai chiedendo)

Sabato invece... eh ragazzi, qui faccio parlare le foto, che è meglio. 
un piccolo momento di art attack, che avevo in mente da un po'. 
con due tappi di Iron City beer e una collanina di plastica, ho appeso un sorriso sulla porta di casa.
È importante arrivare a casa ed essere accolti con un sorriso. 

HEINZ HISTORY CENTER
E finalmente ci son andata, dopo 10 mesi qui! Col mio amico Kevin, video artista che bazzica sempre nel meglio di Pittsburgh, e alla fine vedrete cosa intendo. Prima tappa di sabato, comunque, mostra dedicata all'anno 1968. Big Year... Il museo è in uno spazio ex industriale, allestito in maniera mooolto americana, ma con un suo perchè. 
Foto dal basso verso l'altissimo. Un groviglio (un po' inutile) di scale e passerelle. Per collegare le varie zone del museo di Storia, dove trovi tutte le informazioni sulla città, dalla preistoria ai giorni nostri. Più il Museo dello Sport, ovvio.

Eccoci invece alla mostra vera e propria, che ci interessava. Organizzata in collab con gli Smithsonian di DC. E infatti riconosci il "tocco maggico" che dispensa cultura come fosse coca-cola. Inserisci la monetina, premi il bottone, segui i colori, guarda le luci... a prova di idiota: la storia deve essere così accessibile che rasenta il ridicolo, tanto è pop. 
Ma vale la pena di vederle queste cose. Primo perchè le informazioni, appunto, sono accessibili (ok, è un po' come affidarsi a Wikipedia, mi pare, ma come prima infarinata, può andare).
Secondo, perchè il 68 è stato veramente un grande anno... ne sono successe di cose grosse, e sapevo di non saperne nemmeno una.
l'inizio del tutto
Il calendario per icone. Nel corso dela mostra, seguendo le icone si ripercorrevano 12 mesi di eventi di tutti i tipi: cultura, religione, scienza, politica, cultura pop, tv, cinema, musica, industria...
Plastica! e tanta politica...

Altre immagini del museo in sè, nel foyer generale

una bella immagine tratta dalla sezione di storia della città. 
Dedicata a P che so apprezzerà, come d'altronde apprezzo io.

E ora veniamo al meglio del meglio, ovvero: sfruttare il pomeriggio improvvisamente caldo (oggi però nevica ancora, eh...) e soleggiato per andare SUL sottoponte della 40esima strada. Diciamo che non si potrebbe, ma nè è valsa la pena. Avevo una paura folle di cadere nell'acqua, ma non è sucesso. 
Beccatevi queste: tutte foto del fiume Allegheny (quello a nord, che poi entra nell'Ohio assieme al Monongahela River. Looking verso Downtown.


La paura sulla mia faccia: era una cosa del tipo "o io o il telefonino. In acqua subito!"


Questa invece presa dalla riva, a terra...

Dopo aver mostrato a Kevin la casa, siamo andati in una libreria di fotografia, piccolina, e poi ci siamo salutati, con la promessa di vedersi ancora per il prossimo Gallery Crawl, il primo di Marzo.
Per il resto ho cucinato i biscotti alla lavanda, scritto l'altro blog, controllato i prossimi eventi in città, controllato cosa succede in Italia... 
Sembrano cavolate, ma prendono tempo e danno soddisfazione.

Oggi invece spesa veloce e incontro casuale di un amico speciale, Price Bennett, celebre suonatore di bonghi a Pittsburgh. È fenomenale: un po' filosofo, un po' psicologo, gran maestro di bonghi, nonostante il clima. E giura che suona perchè i suoi antenati lo facevano, ma lui non ha mai studiato "bonghi". Il ritmo lo ha nel sangue. E io gli credo. La prossima volta suono con lui, voglio vedere cosa c'è nel mio di sangue. E se si tratta di bonghi, l'unica cosa che mi viene in mente è la canzone degli Elioe  le storie tese,  CONTRO i suonatori di bongo. 
Dedicherò agli Elii una canzone "mono-nota"!

Buona settimana a tutti, ragazzi. Ora provo a vedere come fare a seguire gli Oscar 2013. Tifate per il documentario "Sugar man"su Sixto Rodriguez.
(P, anche tu dai!!!)

martedì 19 febbraio 2013

O tutto, o niente

Alla facciaccia mia... mi sono sguinzagliata, dopo la settimana "chiusa" in casa. Ma ero poi stata davvero chiusa in casa? Cioè, a ben guardare, mi sembra che sia stata solo un'impressione. Per non sbagliare, comunque, adesso sono sempre in giro, manco fosse estate.

Vi ho lasciato venerdì, con tante buone promesse per il weekend. Promesse che si sono mantenute tutte, da sole, e sono stata parecchio impegnata. Vi voglio riassumere solo le cose più importanti perchè se no diventa lunga.

Sabato ho fatto la pizza, piccola, e 8 biscottini alla lavanda, piccoli, per testare il forno. Direi che a parte la pizza troppo secca (l'ho quasi bruciata, ma era buona) i biscotti sono venuti bene. Mi sto avvicinando alla cottura perfetto, me lo sento.

Bellissimo il compleanno di Cynthia in South Side, al Claddagh (pub irlandese). Dopo una brevissima camminata sotto la neve, dopo la cena siamo andati tutti in un posto a bere qualcosa ancora. Io ho voluto provare la "Sangria" che si è confermata una schifezza nonostante il prezzo. My bad, però mi sento meno in colpa se bevo solo birra, negli States.

Domenica sono andata nello Strip District per una spesa veloce e uno shopping di piccoli souvenir, che non si sa mai.

Lunedì sono stata ad una festa d'arte in un'appartamento vicino a casa, appartamento affittato dal Carnegie Museum of Art, dove fanno eventi come lectures, ma dove ospitano artisti di passaggio.
Il mio amico Brandon, artista, era il padrone di casa per la serata, assieme ad un amico scultore che faceva sculture di zucchero candito. Evento buffo, a portata di mano, dove ho ritrovato un altro amico che non vedevo da tempo.
 sculture di zucchero, esposte alla maniera CSI

Brandon che fa Polaroid dei denti degli ospiti, e le proietta sulla finestra.
Ci sono pure i miei!

Oggi, martedì, sono stata riaccompagnata in South Side per parlare di un possibile evento da organizzare a breve. Si tratta del Parking Day, il giorno in cui si occupa un parcheggio con idee e arte, più o meno impegnativa e impegnata, ma sempre divertente. Ero con un amico (un altro) e due architetti che stanno organizzando la cosa, per uno sponsor. La serata è cominciata con una "cena" in un posto nel mio quartiere. Un messicanissimo baretto, molto carino, chiamato "Round Corner Cantina". La birra era buona, anche se le cameriere erano storditissime e sembrava di essere serviti (parolona, dato il contesto) da dei punkabbestia raffinati. Tutti molto gentili, bella atmosfera, ma sembrava che tutti si fossero fatti una dose di tranquillante forte. La birra ancora un po' ce la dovevamo spillare noi.
L'appuntamento "di lavoro" invece era in un baretto dove fanno un caffè buonissimo, pare. Era il Big Dog caffè, che nonostante il nome cattivo, è un posto raffinatissimo e romantico. Stavo per scrivere un po' gay, e magari lo è. Molto carino, ripeto. Quello che ho preso io non mi è sembrato un caffè spettacolare, ma almeno non era acido. Ho comprato anche un loro pacco di caffè che userò per la moka. Era molto costoso, spero che sia buono. Dannato commercio equosolidale.
La cosa più assurda del posto, comunque, era che al posto della cassa avevano un Ipad, e ho dovuto firmare il mio scontrino con il dito, sullo schermo. Cosa mai viste...

La chiacchierata è stata interessante, anche se ero stanca e avevo solo voglia di tirarmi a casa. Sta tornando un po' di freddo e di neve e il pensero che domani "mi dedico a me soltanto" mi piace parecchio.

Ora, detto fra noi, sono abbastanza stufa di stare in giro, ma ho avuto la forza di preparare un'onorevole schiscetta per domani e di scrivervi qualcosa qui. Perchè lo faccio non lo so, però so che quando finisco di scrivere, sono molto contenta. E' davvero un bel modo per tenermi aggiornata e dare senso alla mia permanenza qui. Mi piace proprio!
E ora mi vorrò concentrare su tutti i piccoli progetti che ho in mente.
Ah!! uno tra tutti, ho partecipato non tanto ad un concorso, ma diciamo ad un progetto del Carnegie Museum. Bisognava mandare una propria foto ispirata da quelle che la sezione di fotografia ha appena comprato. Il progetto si chiama Oh Snap e partecipando ho anche "vinto" n ingresso omaggio. Molto interessante, come cosa, vi metto il link qui:
http://ohsnap.cmoa.org/

Adesso basta davvero, però.
Alla prossima!

ps. se questo è il post di inizio settimana, chissà quello di fine settimana...!

venerdì 15 febbraio 2013

La vita al dettaglio


Pensavo: certo che si vive al dettaglio... Compriamo all'ingrosso, vogliamo cose grandi, sognamo gigante, ma poi le nostre azioni sono sempre piccole, se pensiamo a come avvengono. 
Parlo per me, soprattutto, e ripenso a come sto vivendo qui negli States, dove tutto è "più grande". 
Non volendo pensare alle cose più grandi di me, così incerte (è l'incertezza che mi uccide, non la grandezza) mi attacco spasmodicamente ai dettagli e faccio in modo che siano tutti di valore. 
Napoleone diceva -citandolo male- che era meglio vincere cento battaglie che una sola guerra. Io dico: meglio collezionare tante piccole soddisfazioni alla settimana, che una sola grande al mese. Per come sono fatta io, preferisco davvero. Voglio avere continue certezze, anche piccole, che ho lavorato bene, che sono stata brava, che ho fatto centro.
Questa settimana è stata bellissima perchè piena di micro soddisfazioni (molto micro) che mi hanno fatto stare bene. Il film giusto al momento giusto, il messaggino che non ti aspetti, l'invito che mancava da un po', la simpatia di un attimo, il ringraziamento veloce, ma sincero. La chiamata inutile alla nonna, che ci illude di essere solo a poca distanza... Sono queste le cose che mi mandano avanti.

dettagli dalla cucina

guanti regalo di un'amica e lucine fuori dalla mia cucina

In settimana ho seguito il meglio del Festival di Sanremo (Elio, Elio, Elio, e poi un po' di Elio). Ho visto Pulp Fiction e l'Erba di Grace. Ho sentito bella musica, mentre cucinavo. Sono uscita a San Valentino, e non da sola. 
Oggi ho cominciato il weekend psicologicamente, come al solito, e ho chiamato la nonna. Dopo due minuti di eeeeh.. Ah-a... Si... Mmmmh... ho capito che non ci sentiva una mazza, per colpa di Skype. Per fortuna dopo un 10 minuti di conversazione degna di Beckett sono riuscita a comunicare che la richiamo domenica, che avrá a pranzo il mio adorato cugino made in Italy con la sua stupenda morosa. E poi.. Ci sará pure la mia sorellina!

Il mio cane, in tutto ciò, è stato castrato a dovere, pure con rimozione di una delle due cosiddette. Mamma ha confermato che non è cambiato di una virgola, è sempre il solito pirla. Bravo Sparky: cane col nome più semplice del mondo, ma unico nel tuo genere (ve l'ho detto, no, che ho scoperto solo qui di aver chiamato il mio cane "Fido" in inglese?) 

Altro highlight di oggi: fare la spesa in un battito d'ali, sfruttando al millimetro gli spostamenti col bus. In un ora sono andata e tornata dal Market District, dove c'era un bel po' di gente, stavolta meno organizzata della precedente. Era più presto dell'altra volta. 
Un'altra cosa che ho fatto con piacere, per evitare di farla nel weekend (da dedicare agli amici qui e da voi), è stato pulire il pavimento della cucina. Era da mo' che volevo farlo, ma stasera ho preso coraggio e uno straccio adeguato e ho un po' pulito a secco le piastrelle di vynil che vedete nella foto.
Il riscoldamento è a griglia nel pavimento. Solo io so cosa viene su da quelle griglie, collegate direttamente con l'Inferno, suppongo. Ma proseguiamo: ora ci potrei giocare a scacchi, se ne fossi capace. 

Sono orgogliosa di come sto riemergendo dalla prima settimana di casa nuova: mi ero un po' trincerata nella mia privacy. Fa ancora freddino e ogni giorno, per non sbagliare, 3cm di neve li fa, però di sera. A pomeriggio c'è il sole e un paio di gradi sopra lo zero Celsius. Pittsburgh.. Ti lascia senza parole, così piena di dettagli.

Una cosa che dovrei fare, prima o poi, è provare una panetteria francese qui vicino. Me l'hanno consigliata in studio, per le baguettes. Mah... Sono un po' scettica, ma magari mi smollo e almeno ci butto un occhio. Domani mattina, per colazione, voglio andare a prendere il caffè americano. Devo ancora trovare il filtro speciale che ho visto a casa di Mindy. Ti permette di fare il caffè americano molto semplicemente, facendo colare l'acqua bollita in un pentolino. La moka è una bomba, ma io vorrei il caffè americano... Mi piace proprio! 

Buona notte, Italians. Ci sentiamo presto, come al solito.

(Ora che ho tempo, posso concentrarmi e comincio ad essere più filosofica)

martedì 12 febbraio 2013

Vicini vicini

Siamo soltanto a martedì sera e ho già voglia di scrivere qualcosa qui.
Sarà che la storia del Papa mi ha sconvolto, sarà che lunedì ho dovuto lavorare in maniera pazzoide senza nemmeno capire bene il motivo di tanta fretta e tanta isteria... 
Non dico di essere pronta per il weekend, ci mancherebbe. Ho solo voglia di frenare un attimo e sedermi, con calma, a fare ordine mentale.

Si lo ammetto: la storia del Papa mi ha fatto molta specie, ma forse per la prima volta mi sono sentita in sintonia con lui. Diciamo: in empatia con lui. Che abbia lasciato il Pontificato mi dispiace, ma mi è sembrato molto più credibile e convincente nel suo discorso ufficiale (in latino!) che quando diceva cose del tipo "fate i buoni". Un po' era anche colpa dei TG che tagliano e incollano i discorsi come fossero figurine, distruggendo ogni filo logico pur di avere qualcosa a misura di Twitter. Visto che il discorso era in latino, il copia e incolla era  più difficile (avrebbero dovuto sapere il latino) e quindi hanno dovuto mettere tutto il discorso. 
Penso che abbia fatto una cosa onesta e toccante: non trovo che sia la prova che "il Papa in fondo è un uomo comune", ma proprio il contrario. Tanta sincerità e onestà morale mi sono sembrate fuori dal comune. 

Per quanto mi riguarda, devo ancora riprendermi dal lunedì. Per farlo, sto scoprendo musica molto interessante, tramite i vinili di James, tutti in salotto. Vado a googolare autori e canzoni e mi sto facendo una bella cultura musicale. 
E poi incontro i vicini, poco alla volta e sporadicamente. Potrei insistere di più, ma devo ancora vincere un po' la mia pigrizia domestica. Bisogna anche dire che ha fatto veramente freddo, fino ad adesso. Non è il momento di cazzeggiare di fuori, o sulla porta. E di certo nè entro in casa di sconosciuti, nè invito gli stessi a prendere un caffè da me. 
Oggi comunque ho conosciuto la signora che abita "a lato" e l'ho trovata davvero simpatica. Una brava persona, mezza italiana (come tutti qui: continua a sentire gente che si vanta del loro 1/32 di sangue italiano) e molto disponibile. 
Di fronte a me, invece, c'è la casa di uno dei capi dello studio. Vive con la sua famiglia bellissima, in una bellissima casa.  Mi piace la mia zona, è proprio carina, residenziale, densa come piace a me. 

E devo dire che alla fine, anche a non fare nulla di strabiliante, il tempo passa superveloce e in un attimo è già tardi, ora di andare a letto.

Un altro modo di sentirmi vicina a voi Italians è seguire San Remo, sul pc. Magari non sarà proprio onorevole, però riesco a vedere almeno gli interventi principali, tipo i comici. Delle canzoni non mi interesso più di tanto, voglio solo sentire le voci di gente che parla di noi, Italians, in Italiano. 
La cosa mi diverte tanto e mi dà un bel senso di "casa". Non sono il tipo di Italiano che si vuole mimetizzare tra gli Americani. Io sono orgogliosa di essere Italiana e voglio dimostrare a tutti che siamo davvero brava gente (infatti andiamo via dall'Italia...). Scherzi a parte: mi piace bilanciare la mia vita 50% e 50%, cercando di sfruttare il meglio delle due realtà.

Vicini vicini, vicini ai vicini, vicini e lontani... 
Tutte le sfumature dell'Italiano all'estero. Di martedì sera.
Buona notte!

domenica 10 febbraio 2013

Tirarsi fuori di casa


Ok, basta giocare alle tarme nel maglione. È il momento di uscire di casa! Anche se la mia è una casetta stupenda.
Venerdì sera, infatti, alla fine non sono andata a mangiare noodles. Faceva troppo freddo per i miei gusti e non avevo voglia di uscire, anche se avrei potuto andare in un buon posto con gente simpatica. 
È stata veramente l'ultima volta che mi sono concessa di fare la vecchia tarma, ma con un compromesso: cominciare ad esplorare la zona a livello di residente. Cioè non più come turista di passaggio, ma con mete precise.
la statua del Doughboy, simbolo di Lawrenceville.
Qui trovate delle info interessanti sul termine "doughboy" (a mio avviso un modo carino di dire "carne da macello", riferito ai soldati semplici)

Venerdì mattina sono entrata in studio prestissimo, per incominciare da quel "lavoro in parallelo" che sto facendo, oltre al lavoro regolare. Sono entrata veramente presto, e al pomeriggio devo ammettere che avevo raggiunto il limite di sopportazione altrettanto presto. Diciamo che mi sono portata a casa 1 ora di lavoro, visto che al momento devo fare tanta progettazione. Non mi serve il pc per tutto il tempo, quindi mi sono detta: se non è il momento giusto ora, tanto vale mollare lì e aspettare che l'ispirazione mi arrivi di sabato o domenica. Sono tornata a casa che c'era un sacco di luce ancora e così ho girato un pochino nella zona. 
Mi sono fermata da Crazy Mocha, che ancora una volta si è confermato il peggior caffè degli Stati Uniti. Ma per lo meno ha le poltroncine e internet, il che mi ha permesso di controllare un po' di indirizzi utili. 
Per prima cosa ho lasciato la bici in un negozio per farmi cambiare i freni. Mi ero accorta che erano completamente consumati, non c'era più nulla da fare. 
Poi, una volta appiedata, mi sono voluta dirigere al più "vicino" beer store, perchè volevo fare scorta di birra. Ora, qui a Pittsburgh si può comprare i six packs, che sono delle confezioni da sei bottiglie, oppure andare nei beer stores comprarsi i pacchi da 24 lattine. Di meno non si può. Io volevo fare scorta e quindi sono andata sul 24 lattine, per forza, che però poi portarsi a casa a braccio è stato una via crucis. Sono andata da Palanzos, su Liberty Avenue. Quando sono entrata a casa che mi tremavano le mani. Quasi 24 ore dopo sento ancora i muscoli scandalizzati per la bella idea del cacchio che ho avuto. Ma come nelle migliori pubblicitá dell'amaro montenegro, la birra andava salvata, e così ho fatto. Certo che se avessi avuto l'aeroplanino pure io, sarebbe stato meglio.... 
Trofeo. qui vedete la cima del pacco. Le altre 12 sorelline sono nascoste sotto.

Una volta a casa mi sono concentrata sulle mail, cosa che mi prende un po' di tempo, ma mi piace tenere in ordine. Poi ci sono i conti di casa e tutte le amenitá varie di uno straniero a Pittsburgh.

Sabato mattina mi sono svegliata molto bene e carica per fare un sacco di attivitá fuori porta. Per prima cosa però ho fatto colazione mentre guardavo un documentario su Pasolini, su RaiTV, perchè era da tempo che sapevo di non sapere nulla su di lui. Ho visto, per caso, che avevano fatto un documentario su Rai1 e grazie a RaiReplay ho potuto vederlo. Molto istruttivo.
Dopodichè videochiamata in Italia, per sentire come vanno le cose. Settimana prossima il mio cagnolino verrá castrato. Povera bestia, chissá come si sentirá dopo. Magari meglio, chi lo sa!
il mio cane in una delle sue pose preferite: il sorriso senza qualche dente.
Chissà come sorriderà dopo, senza...

Siccome non avevo ancora la bici, ho incominciato a fare un po' di foto alla zona. Mi piacciono molto anche questi dettagli meno fighetti, trovo che sia un dignitoso abitato, molto sincero nella sua semplicità. Le zone più "cool" sono sulle vie principali. Il resto è un ordinato e semplice (sempliciotto?) contesto urbano, American style. 
Le foto provengono dalla stradine secondarie. 




Poi sono andata nello Strip District con il bus, molto comodamente, e ho fatto spesa da PennMac, ma anche in un posticino cinese dove ho preso la mia salsa Chiraya e una zuppa di alghe della Kikkoman. Penso di potermi fidare della marca ed ero curiosa. Vi farò sapere com'è. 
Da De Luca non ci sono ancora andata, ma il gallo è il simbolo della mia famiglia e quell'icona mi piace. Poi in sequenza: il posto cinese (ma poi chissà di dove - forse più Taiwan o Korea), la biscotteria di Enrico e la locandina di Penn Mac. su Liberty Avenue.

Tornata a casa a tempo record, ho potuto mettere via la spesa, recuperare la bici e fare una piccola biciclettata con ulteriori foto alla zona. 




Prego di notare il dettaglio del murales: va anche sul guard rail

Presa dalla curiosità di sapere come fanno la pizza qui, ho deciso di provare ad ordinarne una in un posto vicino a casa, che vantava una recente Grand Opening. In 15 minuti, mentre facevo foto, mi hanno fatto la pizza come volevo io, con la salsiccia ma senza il formaggio, e devo dire che sono rimasta molto soddisfatta. Inoltre la scatola è davvero bella! Ho pure appeso il coperchio in sala da pranzo, tanto è ben disegnata. 

Mentre mangiavo la pizza, sempre tramite RaiReplay, mi sono vista una puntata di un programma del '74 con Pippo Baudo e Iva Zanicchi. So che tutto questo suona assurdo, ma ora che sono da sola, mi piace avere un sottofondo. Può essere la tv o la radio, coi miei amatissimi Elio e le Storie Tese a Cordialmente, su Radio Deejay. Nella puntata che ho sentito oggi salutavano tutti quelli che come unico contatto con l'Italia, una volta emigrati, hanno "Cordialmente". Io non sono a quel livello, però culturalmente parlando è tramite Cordialmente che mi aggiorno. Culturalmente parlando, ovvio... 

Dopo pranzo ho fatto una sessione di Photoshop come avviene raramente, solo per voi. Le foto che vedete in questo post sono state pulite e sistemate a dovere per offrirvi un messaggio chiaro in ogni foto. Non ci sono fotomontaggi, ma solo ritocchi di luminositá e ritagli ad hoc. Ogni immagine deve essere leggibile, se no è pattume. Dopocichè ho deciso di scrivervi l'inizio del post e per farmi venire la voglia e l'estro, sono andata da Starbucks, che è un pelo più distante ma comunque ha un caffè per bene. A casa ho la moka, ma Starbuck è Starbucks. E il caffè americano con la moka non viene benissimo. Peccato!

Il vero evento della serata, però, è stato quello dedicato a delle torte in forma di edificio. In pratica dei modelli di architettura completamente edibili. Tutto è stato organizzato per celebrare i 20 anni del Heinz Architectural Center. C'era un macello di gente, non si riusciva nemmeno a camminare o fare foto.
C'era la votazione e poi le torte venivano mangiate.
Io ne ho assaggiata la Sidney Opera House, che fortunatamente mi è arrivata in un piccolo pezzetto di pan di spagna. Ma ho visto gente mangiarsi di tutto. E i bambini... che Dio li abbia in grazia!!
Un evento memorabile, troppo divertente comunque. Vi metto le foto che sono riuscita a fare:
la gente che c'era, prima che arrivassero TUTTI gli abitanti di Pittsburgh, suppongo.

Sidney Opera House

Falling Water (la mia preferita).
Ha vinto il primo premio.

Downtown Pittsburgh: Mr Roger's neighborhood ( è un personaggio inventato a PGH)
decisamente la più simpatica e dettagliata. Hanno visto il premio del pubblico.

East Liberty Market, AKA Motor Square Garden

torta dedicata a Rietveld 


Insomma, questo il mio weekend.
Oggi è domenica e sono stata in studio un tre orette. Devo fare ancora un paio di cose prima che Marcella venga a cena. Ce la farò a fare tutto quello che devo ancora fare? Fossi in Italia sarebbero le vostre 8 di sera, ma qui sono le mie 2, quindi ho buone possibilità. 
Mò mi faccio un caffè con la moka, e poi mi metto al lavoro.
Ciao!!!!