lunedì 19 novembre 2012

Thinking of Thanksgiving


E così è cominciata una settimana interessante, per vari motivi ma qui dirò il principale: settimana corta e Thanks Giving. 
E se si tratta di dire grazie, in effetti io avrei dovuto cominciare ad aprile, quando sono atterrata qui. 

Mi sembra ieri che ero all'aereoporto, col mio mondo in valigia. Il mio piccolo mondo di cianfrusaglie, orrendamente scremato e ridotto all'essenziale, ossia in pratica all'iPad e i vestiti. E non mi manca nulla di tutto quel cosmo di oggettini di cui sono sempre stata piena, o di "invenzioni" che hanno da sempre farcito la mia camera. Qui colleziono tutto sul mio blog, sulla guida di Pittsburgh (che sto riempiendo lentamente) e nel mio archivio di foto, meticolosamente ordinato e catalogato. L'ossessione, come sempre, è quella di perdere qualche pezzo di avventura, o di dimenticarlo. Faccio solo una cosa, che proprio non posso evitare: tenere locandine e scontrini e cartoncini di tutto quello che faccio/visito. Mi spiace ragazzi, è il mio tesoro personale, teoricamente pronto per essere riciclato, ma a me molto caro.

Ma torniamo al grazie, che sta parentesi da vecchia è solo dovuta al fatto che ho appena avuto la mia six months review ed è andata bene, anche questa volta. 
Thank you. In Old English si diceva "pancian" e significava anche pensiero. E in effetti questa parola non designa un oggetto, nè un sentimento, ma proprio uno stato della mente: un pensiero appunto, che pensa riconoscente al bene che si riceve. Io, ripeto, ne ho sempre ricevuto tantissimo, qui e a casa in Italia. All'inizio pensavo a questa festa con sufficienza, pensando alla solita americanata. Mi dicevo: massì, il tacchino... Al massimo mi mangio due Chicken McNuggets. E invece no, perchè il THXgiving, in effetti, è proprio il loro Natale, una festa di famiglia. E come il nostro Natale, purtroppo, spesso viene bistrattato e commercializzato. Tutti parlano del black Friday, in particolare, che segna l'inizio delle spese natalizie. La percentuale di Cristiani qui è quasi zero, ma la festivitá c'è, con tutto il commercio collegato. Anche Pittsburgh si sta preparando alla grande, ovvio, ma più laaccottiglia aumenta, più mi rendo conto del valore delle due feste: la loro e la "mia" che sto preparando con molta cura, con tanti regali per tutti. E i regali che sto preparando sono proprio sentiti, non c'è dubbio. Ne sono molto orgogliosa.

Ormai sono entrata in un bel circolo di amicizie e conoscenze di tutti i tipi. Ho ricevuto ben due inviti diversi per thanksgiving, e tutti si sono premurati di sapere se avevo qualcuno con cui festeggiare. Organizzerò una Skype dinner con la mia famiglia (quando per me sará pranzo) e poi alla sera sarò fuori con amici. E davvero dirò grazie, dal più profondo del cuore, per tutte le cose belle che ci sono qui, e pure le piccole seccature che non mancano.

Ma non siete venuti a leggere le mie divagazioni filosofiche, o sbaglio?!? E allora eccovi anche un paio di fatti concreti. Come canterebbe Rodriguez: cold facts.
Sabato ho assistito ad un matrimonio molto bello, ho pianto tutta la cerimonia. Si è tenuto nella Union Church, in East Liberty. Una ragazza dello studio si è sposata col suo moroso, sono una coppia stupenda.
Domenica invece mi sono data alla casa e... Ai regali di Natale, più all'organizzazione in generale dei prossimi giorni. Mi sono anche cucinata un buonissimo pranzo e poi alla sera sono uscita con delle amiche. Molto carino. Ho anche avuto tempo di vedermi una puntata di "cotto e mangiato", con la Parodi che mi fa sempre piacere vedere.
Ovviamente ho fatto anche molte più cose, ma tutto ricadrebbe in una sterle lista tipo quella della spesa. 

Ci tenevo a sottolineare, con questo post, la mia preparazione alla festa del Ringraziamento, in realtá. E mentre scrivevo mi sono resa conto del valore vero della festa, al di lá del tacchino. Scrivere il blog è veramente intelligente, aiutare sempre a fare il punto della situazione. 
Preparatevi anche voi, allora, che c'è sempre aualche motivoer dire "grazie"!

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