venerdì 20 aprile 2012

Escusè muà, nus vulevam savuar l'indiriss...

E adesso? E adesso che si fa, dato che atterro a Pittsburgh come Totò e Peppino arrivarono a Milano, tutti bardati come se dovessero andare nel Klondike (Alaska) e qui ci sono praticamente 24 gradi?? Come la mettiamo?

Pittsburgh ti stupisce, mannaggia a Lei, è così imprevedibile... mi sono portata persino la giacca da sci! Ma qui è primavera inoltrata, la gente va in giro in maglietta! Va be, non importa, troverò un alternativa valida ai maglioni che ho in valigia. Per fortuna ho previsto un vestiario a cipolla, quindi diciamo che mi vestirò a partire dal bulbo (della cipolla) evitando gli ultimi strati.

Perchè Pittsburgh è così, gli Stati Uniti sono così, c'è sempre una soluzione, molto difficilmente ci sono problemi. O perlomeno, comincio a credere che la percezione di "problema" sia molto diversa da quella Milanese; va bene, diciamo la verità... diversa dalla MIA concezione di problema. Sento che mi semplificherò molto via via che rimarrò qui.

La città mi accoglie bene, direi. Dopo un viaggio con un sole perenne, in aereo, e due scali, arrivo a Detroit e poi Pittsburgh. Qui atterro, appunto, con la giacca da aviatore, quella col pelo, e vengo accolta calorosamente (come se non bastasse) dai parenti. Sono felicissima e tutte le preoccupazioni passano. Mentre torniamo dall'aereoporto, vedo tanto verde, ben curato, colline, poi boschi, poi entri in una galleria un po' vecchiotta e alla fine del tunnel... patapuff! Welcome to Pittsburgh! Eccola qui la città: esci dalla collina e te la trovi davanti come nelle cartoline, col Golden Triangle pieno di grattacieli un po' anni 90, con delle forme un po' balorde, ma dignitosissimi. Non sono snob come quelli di Chicago, non sono asfittici come quelli di New York, sono semplicemente lì e basta, pronti ad accogliere chi arriva.
Per raggiungerli si attraversa il fiume (uno dei tre che imbevono la città: Allegheny, Monongahela e Ohio)  sui ponti gialli di acciaio un po' retro, tutti molto simili, il che conferisce gran calma alla veduta di insieme.
Poi va bè, strade larghe, macchine grosse, alberi alberi alberi, cimitero, alberi, alberi e si arriva a casa, in un bel quartiere, a fianco del bosco. Tutto in fiore anche nel giardino, con tanto di fontanella a muro, per niente zen, ma assolutamente adatta allo scopo (fare quel rumorino di acqua che ti culla mentre pisoli in giardino).
Vengo ospitata nella mansarda della casa, ho tantissimo spazio per me, è proprio bello. Sono proprio quelle case che vediamo nei telefilm di Mediaset. Mi aspetto sempre che dalla finestra entri un Dawson (di Dawson's Creek) o un qualche altro personaggio di quel tipo, sperando di essere scartata da quelli alla Twilight (!!!).

Oggi, in particolare, ho pulito un po' la stanza e messo a posto le mie cose, e finalmente iniziato questo blog. Qui vi aggiornerò poco per volta e genericamente, su Pittsburgh e quello che può succedere qui. Presto pubblicherò anche delle foto.

Ciao a tutti e... benvenuti a Pittsburgh!

4 commenti:

  1. Attendo il prossimo capitolo del tuo diario di viaggio, un po' con invidia ed un po' con curiosità :P
    Divertiti e facci sapere le news!!
    Un bacione dalla a-sprazzi-piovosissima Milano!
    Gaia

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  2. sei spassosissima! ti seguirò senz'altro!

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  3. buona fortuna! :)

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  4. Ecco un nuovo diario tutto "Beoso"... Che meraviglia! Mi piace, verde come Pittsburgh, spontaneo e sincero come la mia Bea, e.. Tutto da scrivere! Sono sicura vivrai giorni intensi, bizzarri, divertentissimi.. E che pubblicherai chicche a "strombatutto"! Non vedo l'ora :)

    Ti vi bi

    Tua Ele

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