domenica 10 febbraio 2013

Tirarsi fuori di casa


Ok, basta giocare alle tarme nel maglione. È il momento di uscire di casa! Anche se la mia è una casetta stupenda.
Venerdì sera, infatti, alla fine non sono andata a mangiare noodles. Faceva troppo freddo per i miei gusti e non avevo voglia di uscire, anche se avrei potuto andare in un buon posto con gente simpatica. 
È stata veramente l'ultima volta che mi sono concessa di fare la vecchia tarma, ma con un compromesso: cominciare ad esplorare la zona a livello di residente. Cioè non più come turista di passaggio, ma con mete precise.
la statua del Doughboy, simbolo di Lawrenceville.
Qui trovate delle info interessanti sul termine "doughboy" (a mio avviso un modo carino di dire "carne da macello", riferito ai soldati semplici)

Venerdì mattina sono entrata in studio prestissimo, per incominciare da quel "lavoro in parallelo" che sto facendo, oltre al lavoro regolare. Sono entrata veramente presto, e al pomeriggio devo ammettere che avevo raggiunto il limite di sopportazione altrettanto presto. Diciamo che mi sono portata a casa 1 ora di lavoro, visto che al momento devo fare tanta progettazione. Non mi serve il pc per tutto il tempo, quindi mi sono detta: se non è il momento giusto ora, tanto vale mollare lì e aspettare che l'ispirazione mi arrivi di sabato o domenica. Sono tornata a casa che c'era un sacco di luce ancora e così ho girato un pochino nella zona. 
Mi sono fermata da Crazy Mocha, che ancora una volta si è confermato il peggior caffè degli Stati Uniti. Ma per lo meno ha le poltroncine e internet, il che mi ha permesso di controllare un po' di indirizzi utili. 
Per prima cosa ho lasciato la bici in un negozio per farmi cambiare i freni. Mi ero accorta che erano completamente consumati, non c'era più nulla da fare. 
Poi, una volta appiedata, mi sono voluta dirigere al più "vicino" beer store, perchè volevo fare scorta di birra. Ora, qui a Pittsburgh si può comprare i six packs, che sono delle confezioni da sei bottiglie, oppure andare nei beer stores comprarsi i pacchi da 24 lattine. Di meno non si può. Io volevo fare scorta e quindi sono andata sul 24 lattine, per forza, che però poi portarsi a casa a braccio è stato una via crucis. Sono andata da Palanzos, su Liberty Avenue. Quando sono entrata a casa che mi tremavano le mani. Quasi 24 ore dopo sento ancora i muscoli scandalizzati per la bella idea del cacchio che ho avuto. Ma come nelle migliori pubblicitá dell'amaro montenegro, la birra andava salvata, e così ho fatto. Certo che se avessi avuto l'aeroplanino pure io, sarebbe stato meglio.... 
Trofeo. qui vedete la cima del pacco. Le altre 12 sorelline sono nascoste sotto.

Una volta a casa mi sono concentrata sulle mail, cosa che mi prende un po' di tempo, ma mi piace tenere in ordine. Poi ci sono i conti di casa e tutte le amenitá varie di uno straniero a Pittsburgh.

Sabato mattina mi sono svegliata molto bene e carica per fare un sacco di attivitá fuori porta. Per prima cosa però ho fatto colazione mentre guardavo un documentario su Pasolini, su RaiTV, perchè era da tempo che sapevo di non sapere nulla su di lui. Ho visto, per caso, che avevano fatto un documentario su Rai1 e grazie a RaiReplay ho potuto vederlo. Molto istruttivo.
Dopodichè videochiamata in Italia, per sentire come vanno le cose. Settimana prossima il mio cagnolino verrá castrato. Povera bestia, chissá come si sentirá dopo. Magari meglio, chi lo sa!
il mio cane in una delle sue pose preferite: il sorriso senza qualche dente.
Chissà come sorriderà dopo, senza...

Siccome non avevo ancora la bici, ho incominciato a fare un po' di foto alla zona. Mi piacciono molto anche questi dettagli meno fighetti, trovo che sia un dignitoso abitato, molto sincero nella sua semplicità. Le zone più "cool" sono sulle vie principali. Il resto è un ordinato e semplice (sempliciotto?) contesto urbano, American style. 
Le foto provengono dalla stradine secondarie. 




Poi sono andata nello Strip District con il bus, molto comodamente, e ho fatto spesa da PennMac, ma anche in un posticino cinese dove ho preso la mia salsa Chiraya e una zuppa di alghe della Kikkoman. Penso di potermi fidare della marca ed ero curiosa. Vi farò sapere com'è. 
Da De Luca non ci sono ancora andata, ma il gallo è il simbolo della mia famiglia e quell'icona mi piace. Poi in sequenza: il posto cinese (ma poi chissà di dove - forse più Taiwan o Korea), la biscotteria di Enrico e la locandina di Penn Mac. su Liberty Avenue.

Tornata a casa a tempo record, ho potuto mettere via la spesa, recuperare la bici e fare una piccola biciclettata con ulteriori foto alla zona. 




Prego di notare il dettaglio del murales: va anche sul guard rail

Presa dalla curiosità di sapere come fanno la pizza qui, ho deciso di provare ad ordinarne una in un posto vicino a casa, che vantava una recente Grand Opening. In 15 minuti, mentre facevo foto, mi hanno fatto la pizza come volevo io, con la salsiccia ma senza il formaggio, e devo dire che sono rimasta molto soddisfatta. Inoltre la scatola è davvero bella! Ho pure appeso il coperchio in sala da pranzo, tanto è ben disegnata. 

Mentre mangiavo la pizza, sempre tramite RaiReplay, mi sono vista una puntata di un programma del '74 con Pippo Baudo e Iva Zanicchi. So che tutto questo suona assurdo, ma ora che sono da sola, mi piace avere un sottofondo. Può essere la tv o la radio, coi miei amatissimi Elio e le Storie Tese a Cordialmente, su Radio Deejay. Nella puntata che ho sentito oggi salutavano tutti quelli che come unico contatto con l'Italia, una volta emigrati, hanno "Cordialmente". Io non sono a quel livello, però culturalmente parlando è tramite Cordialmente che mi aggiorno. Culturalmente parlando, ovvio... 

Dopo pranzo ho fatto una sessione di Photoshop come avviene raramente, solo per voi. Le foto che vedete in questo post sono state pulite e sistemate a dovere per offrirvi un messaggio chiaro in ogni foto. Non ci sono fotomontaggi, ma solo ritocchi di luminositá e ritagli ad hoc. Ogni immagine deve essere leggibile, se no è pattume. Dopocichè ho deciso di scrivervi l'inizio del post e per farmi venire la voglia e l'estro, sono andata da Starbucks, che è un pelo più distante ma comunque ha un caffè per bene. A casa ho la moka, ma Starbuck è Starbucks. E il caffè americano con la moka non viene benissimo. Peccato!

Il vero evento della serata, però, è stato quello dedicato a delle torte in forma di edificio. In pratica dei modelli di architettura completamente edibili. Tutto è stato organizzato per celebrare i 20 anni del Heinz Architectural Center. C'era un macello di gente, non si riusciva nemmeno a camminare o fare foto.
C'era la votazione e poi le torte venivano mangiate.
Io ne ho assaggiata la Sidney Opera House, che fortunatamente mi è arrivata in un piccolo pezzetto di pan di spagna. Ma ho visto gente mangiarsi di tutto. E i bambini... che Dio li abbia in grazia!!
Un evento memorabile, troppo divertente comunque. Vi metto le foto che sono riuscita a fare:
la gente che c'era, prima che arrivassero TUTTI gli abitanti di Pittsburgh, suppongo.

Sidney Opera House

Falling Water (la mia preferita).
Ha vinto il primo premio.

Downtown Pittsburgh: Mr Roger's neighborhood ( è un personaggio inventato a PGH)
decisamente la più simpatica e dettagliata. Hanno visto il premio del pubblico.

East Liberty Market, AKA Motor Square Garden

torta dedicata a Rietveld 


Insomma, questo il mio weekend.
Oggi è domenica e sono stata in studio un tre orette. Devo fare ancora un paio di cose prima che Marcella venga a cena. Ce la farò a fare tutto quello che devo ancora fare? Fossi in Italia sarebbero le vostre 8 di sera, ma qui sono le mie 2, quindi ho buone possibilità. 
Mò mi faccio un caffè con la moka, e poi mi metto al lavoro.
Ciao!!!!

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