lunedì 13 agosto 2012

Weekend folle a New York


(SCRITTO SABATO) E quindi viva nyc! Eccomi qui, bionda come un limone, nella citta' che non dorme mai. Sono partita ieri, a mezzanotte, ma non prima di aver partecipato al BBQ dedicato al Softball team. Quello é stato organizzato nello studio ed é venuto benissimo. Il mio compito era fare foto (compito che mi sono data io, perché vedo che servono sempre, le foto) e ne ho fatte tante, vi assicuro. Tante e belle. 
 Dopo di quello siamo andati velocemente a casa e poi con la flemma di una lumaca sono stata accompagnata di nuovo in downtown a prendere il bus. Siamo arrivati al pelo. Io ero stanca morta e molto preoccupata, ma sono riuscita a prendere bus e un bel posto, nel piano di sopra. 
Ho dormito tutto il viaggio, un po' scomoda, ma mi sono fatta le mie 7 ore di sonno. Interessante pausa alle 5.15 del mattino, in un benzinaio/autogrill col prezzo della benzina che si aggiornava ogni tot secondi. Attrezzati sti Americani... 
Il mega bus che ho preso non per niente è della catena megabus.com. Ve l'avevo giá detto. C'e' anche il wi-fi e il wc, anche se a dire il vero non ho usato molto né uno né l'altro.
Arrivata a nyc verso le 8 del mattino mi sono diretta subito da starbucks per fare colazione e poi da lí sono ripartita verso nord, verso il Whitney Museum, zigzagando tra la 7th, 6th e 5th avenue, arrivando fino a Madison Avenue. Ho fatto un po' di tappe, foto a grattacieli, ritrovato posti dove ero stata con mia sorella quest'estate... E ancora una volta il pensiero va in Italia. Qui ci sono molti Italiani in vacanza. Non ero piú abituata, visto che a PGH non ce ne sono quasi. Anche se... Forse giovedí incontro una ragazza italiana di Como. Lunga storia, ma se va in porto ve la spiego bene giove.
Ora concentriamoci su NYC. Non sono stanca ma mi sento sporca. Fa caldo e il viaggio é stato lungo. Ora sono in coda per vedere la mostra di Yayoi Kusama. Incontreró il mio amico Nikolay piú tardi, per pranzo.


Mostre davvero interessanti, non c'e' che dire. Non solo quella di Kusama.    
Mi prendo qualcosa da bere e poi mi chiama Nikolay. Come da tradizione siamo sulla stessa strada e ci camminiamo incontro. Solo il destino fa in modo che siamo sempre sullo stesso lato, in modo da non superarsi per sbaglio. Lui é sempre piú alto, io perfino bionda... Ma ci Troviamo al volo. E da lí in poi la giornata diventa stupenda, piú di quanto potrebbe essere una giornata fighissima a NYC. Andiamo a fare pranzo in un posto molto americano, vicino al suo college. Un piccolissimo ristorantino da studenti, che sembra uscito dagli anni 50. Bellissima chiacchierata, mi mancava parlare con un amico amico. 
E poi la parte divertente del pomeriggio. Lui continua a parlarmi di una cosa che dobbiamo assolutamente fare perché é troppo bella. Mi parla di un certo speed ball, e visto che si era parlato di sport ho immaginato fosse tipo softball o baseball. Ho detto va bene subito, senza capirci una mazza, e alla fine, dopo un po' di fermate di autobus, arriviamo al Pier 83 dove la scorsa estate (un anno fa.. Ma si puó? Si puó si puó) mia sorella ed io abbiamo fatto la crociera di tre ore attorno a Manhattan. E ho quindi scoperto che non si trattava di speed ball ma bensí di speed boat, ovvero "la bestia" aka "the beast". Tanta roba insomma! E sapevo benissimo che tutto ció significava bagnarsi fino all'osso, per schizzi e onde anomale causate da queste parche da 2000 e passa cavalli. Mia sprella ci ha perso la macchina fotografica, su di una bestia come questa. Nikolay si é sincerato di farmi mettere la borsa grossa al sicuro e poi sono saliti. Io era ore che volevo farmi una doccia, ma non pensavo esattamente a quel tipo di doccia. Il tour é cominciato dopo 15 minuti di raccomandazioni, dopodiché la barca é partita a manetta, scatenando tutti quegli equini proprio sotto alle nostre chiappe. Una sensazione clamorosa. Tutti urlavano di gioia ed era come stare sulle montagne russe. In un attimo eravamo alla statua della libertà e un attimo dopomdi nuovo al molo di partenza. Prima di ritornare il capitano della barca, opportunamente indicato sulla T-shirt come "beast master", ha fatto un 360 con questo motoscafone carico di almeno 100 persone. Un vero drago! É stato come volare, in quei secondi, davvero divertente.
(SELEZIONE DI FOTO. LE ALTRE SONO TUTTE QUI)
Per riprenderci, visto che entrambi eravamo felici ma stanchi, ci siamo accomodati sul lungo Hudson a chiacchierare ancora e poi siamo andati verso il mio ostello, che non avevo ancra visto. É il Chelsea Star, 300W sulla 30th. Lui si voleva premurare che il posto fosse buono e io volevo solo farmi una doccia. Alla fine il posto é stupendo e pulito, perfetto per una notte, con tutti i comfort che uno potrebbe desiderare. H svuotato un po' la valigia e ne ho fatto borsa, senza troppi complimenti. Per cncludere la giornata assieme siamo andati a berci un po' di birre, vedere baseball e rilassarci. Non immaginavo proprio che mi ci sarebbe voluto proprio un weekend cosí. Mi sento rinata. Stanca ma rinata.
Dopo esserci salutati sono tornata all'ostello e mi sono finalmente fatta una doccia. Che senzazione stupenda! Poi dato che erano le 9 di sera e avevo fame mi sono diretta a caso lungo una via, cercando un posto giapponese che speravo di ritrovare. Invece come una falena con la candela, dopo tot blocks mi sono trovata davanti ad un ristorante thai, Royal Siam. Non avendolo mai provato e vedendo che il posto era carino mici sono fiodata a palla. Ho mangiato benissimo, una bella insalata di carne macinata in spezie e salsa di lime. Piú il riso bollito a volontá. Non potevo chiedere di meglio. 
Uscita da lí mi sono coordinata al volo con il motivo vero e unico per cui sono venuta a NYC. Ci siamo dati appuntamento domani e non vedo l'ora di rivedere una delle persone che mi hanno cambiato la vita. 
Ora vi scrivo dal mio ostello, che raccomando a tutti. Costa poco ed é in posizione spettacolo. Architetti: é in vista del grattacielo di Renzo, quello del New York Times.  Accorrete accorrete!

Ovviamente non posso citare Pittsburgh in questo post, se non per dire che NON SONO A PITTSBURGH, ovvio. Ma vedere NYC in questa veste cosí weekendiera é proprio bello. Non ho la fregola del turista ma nemmeno l'apprensione del residente. É la gioia vera del cazzeggio e del vedersi con amici. Tutto qui. Stupendo e semplice. 

****
(SCRITTO DOMENICA)
Sabato sera ho incontrato dei ragazzi italiani di Napoli e dintorni. Abbiamo passato un'oretta a parlare assieme del tanto e del poco. Sono qui a studiare non so cosa, ma mi ha fatto piacere chiacchierare in italiano. 
Al mattino di domenica invece mi sono organizzata per il resto della giornata e ho fatto colazione da Starbucks come sempre. Mattino presto, non c'era nessuno in giro, alle 8 del mattino. Anche NYC dorme, eccome!!
Da li, tutto il SoHo che conta e shopping folle lungo Broadway, Spring Prince e solo Bloomberg sa che altre vie ho visto.
Una sensazione bellissima. 
Ho davvero scatenato tutta la mia ira modaiola, menando fendenti a destra e manca con la mia postepay. Babbo, era abbastanza vuota prima, ora é a secco del tutto. Ahaha! 
Era tanto che aspettavo questo weekend e devo dire che é stato un successone. Mi sono anche cambiata nel mezzo dello shopping, inventandomi un look da Signora dei Ferrero Roché, quella de Ambrogio sento un certo languorino. 

Per il pranzo, a proposito di languorino, sono andata in un piccolo supermercatino mercato, dove potevi fare la tua porzione di cibo tipo self service. Ho mangiato bene e sano, con meno di 5 dollari. E fuori da quel posto, vicino a beecker street, c'erano degli orti!! E scoiattoli come se piovesse. 
Verso le due sono tornata verso nord, east village, per vedere la mia amica. Mi ha presentato i suoi amici e siamo stati assieme tutto il pomeriggio, bevendo vino sudafricano prima e mangiando sushi dopo. E poi metro comoda e veloce e megabus, senza stress o fretta. E ora vi scrivo proprio dal pullman, sempre piano sopra, sempre pieno di giovani, sempre comodo. 
Ora mi faccio una dormita di 8 ore come l'andata e domani saró direttamente in studio, pronta per lavorare, magari dopo ad una doccina veloce. E se Dio vuole domani forse riavró un tavolo per me, coi miei spazi veri. 
****

(SCRITTO ORA, LUNEDI NOTTE)
minchia che giornata....!! sarebbe stata pesante pure senza 8 ore di bus. E perfotuna che sono a prova di obeso, i sedili. Avevo lo spazio per stare quasi comoda.
mamma mia che avventura...
sono stata felicissima... grazie amici :D

Nessun commento:

Posta un commento