sabato 21 aprile 2012

Walgreens


Questo post lo dedico a Walgreens, catena che ha un po' inventato la formula magica: "prima ti faccio ingrassare e poi ti do la possibilità di dimagrire".
Oggi ero a casa da sola e sono andata lì per forza, a piedi, perchè era l'unica cosa che avevo vicino a casa e volevo comprare, tra le altre cose, shampoo, doccia schiuma e delle collant da pochi soldi e altrettanti denari. Quelle che mi sono portata dietro sono tarate sui -10°, e parlo di spessore sopra i 20 denari, per intenderci.
Oggi ci sono, meraviglia, ben 25° tanto per dare un'idea dell'ordine di grandezza.

Mi dirigo verso la meta, cercando disperatamente dei punti di riferimento tra una viuzza e l'altra, posto che le case sono tutte carine uguali, tutte fiorite dalla cantina al cucuzzolo, con le stesse grosse macchine, sempre con un tizio nel giardino che o sega il prato, o lo ha appena fatto. Escludo la possibilità di lasciare briciole alla pollinico, perchè conoscendo (poco) gli americani, potrebbe passare qualcuno e magnarsi pure quelle. 
Arrivo alla meta, ben sapendo che avrei trovato le cose più strane e più confezionate in assoluto. Entro e infatti capisco che sarà una spesa molto lunga. Lunga perchè trovare quello che ti serve è praticamente impossibile. Tutto il resto c'è. Quello che più mi piace è che ti vendono una cosa, e a fianco il suo opposto. Sigarette? a fianco le pillole per smettere. Patatine al burro d'arachidi? in basso a destra trovi il tappetino per fare gli addominali. Coca-cola? subito dopo i peperoncini Jalapeno, per assicurarsi che uno compri in un circolo vizioso prima gli uni e poi l'altra. Ultima e poi smetto: crema per la depilazione? Parrucche sulla sinistra…

Tutto è perfettamente predisposto per farti comprare a catena tutto quanto. Soprattutto perchè "non si sa mai".
Ma io sono lì per prendere un po' di pane e qualcosa di commestibile, preferibilmente da cuocere io. Ma da Walgreens non si può, è tutto già fatto e tutto pronto. Probabilmente tra qualche anno venderanno i prodotti già mangiati: compreranno la scatola vuota tanto per abitudine. I 4 salti in padella nostrani prevedono già troppi passaggi, roba da chef insomma.

Dopo aver attentamente valutato i pani a disposizione, evitando quelli con avena dentro (è il quinto cereale che mi ammazza) cedo e compro un orrido pane che spacciano per italiano. Slogan: il pane con "l'accento straniero". Ma gli venisse un colpo!! 

Finita la spesa vado alla cassa e pago col bancomat. Ma perchè un così bel nome, e chiaro, non è internazionale? Chiedo con apprensione (visto che devo strisciare io la card dentro ad un computer che pare un trattore) COSA devo premere, se voglio pagare con la carta con il codice pin. Mi dicono, molto gentilmente: debit card. Penso che sia finita e invece… next question: "vuoi dei soldi indietro?". Non ricordo esattamente le parole, però la domanda era quella. "Mi piacerebbe ma temo che verrei arrestata!" 
Chiedo spiegazioni alla cassiera che ribadisce se voglio dei soldi. Io insisto a dire che non ne voglio! Voglio pagare quanto devo, nè più nè meno. Allora lei mi spiega gentilmente che quell'aggeggio può fungere anche da bancomat, fino ad un max di 50$ se non sbaglio. Paghi e puoi prelevare direttamente. Prossimo passo: paghi, prelevi e ti assemblano quello che hai preso fino a farti un panino o una cena a seconda dell'acquisto. Totale…

Alla fine vabbè, vinco io, faccio la mia spesa comunque sana e torno a casa a farmi il mio panino col tonno. Per fortuna banane e insalata "eran nell'orto" e tutto finisce bene, bevendoci su un bel te verde in una bottiglia che giura e spergiura che non c'è niente di niente, dentro: no coloranti, no conservanti, no ingredienti, no zucchero… ancor un po' e ti dicono che nel tè verde che stai bevendo non c'è manco il tè. Believe me, my friends…

Alla prossima!

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