martedì 24 aprile 2012

Mexican War Streets


Oggi vi racconterò del quartiere che non si può non visitare quando si è qui a Pitt: Il Mexican War Streets. Nella migliore tradizione Pittsburghese, qui è tutto un DIY (fai da te) e casa per casa il quartiere si è ripopolato (dopo la crisi anni 70-80-90) e poi riconvertito. Ben connesso coi mezzi di trasporto, sta su di una delle colline di Pittsburgh, case in legno max 3 piani, tanti alberi, orti tra casa e casa e giardinetti easygoing metà coltivati e metà invasi dalle piante infestanti (che però stanno benissimo col piantato vero, anche perchè anzichè combatterle, le erbacce vengono solo regolate trovandogli un perchè).

Oggi scriverò poco, promesso, sono stanca e ho un libro da leggere, che mi servirà presto per la mia Internship qui. Sì insomma, c'ho da fare pure io!
Stamattina mi sono diretta qui coi mezzi... ci mettono un po' ad arrivare però quando poi arrivano, vanno che è un piacere. Mi fa ridere il "prenota fermata": un cordino giallo che corre lungo tutto il bus.

Pittsburgh è molto moderna nella Downtown, ma incredibilmente vecchia nei neighborhoods... con dettagli che sembrano usciti da un film di Sergio Leone. I pali elettrici sono ancora in legno, e la cosa che più mi sconvolge è vederli tutti puntellati di graffette in maniera casual-maniacale. Chissà perchè fanno così...

Il mio vero scopo qui era vedere il Mattress Factory Museum, ottima Fondazione che mette insieme artisti internazionali famosi o meno. Quello che conta è l'opera, non chi l'ha fatta. I pezzi che ospita sono molto interessanti, e in particolare segnalo sempre la stanza dell'infinito di Yayoi Kusama.

Le due foto sopra sono relative ad un'opera che mi è piaciuta ed era dedicata ad una raccolta fondi. Per 100$ ti compri mano e pane. Il ricavato va in beneficenza. Tutto l'ultimo piano del museo era occupato de queste mani che, formando geometrie rigorose, si protendevano nello spazio, offrendo quel tozzo rancido (la mostra è lì da un po') che comunque sembra sempre più invitante del "pane italiano" che provano a venderti, pre-tagliato. 

Di foto al quartiere non ne ho scattate stavolta, visto che quest'estate ne ho fatte tante. Vi posto un paio di Google Street View così andate a nanna tranquilli, se leggete alla sera, o andate subito a controllare su internet, se siete in università o al lavoro. 




Questa sopra è la mia foto street view preferita... la Google car è passata in mezzo ad una parata con trombe e suonatori. Volano pure coriandoli! La trovate in Sampsonia Street, provare per credere!
Ma continuiamo con le cose (in)utili:

YMCA... tata tata tata... YMCA... non è solo una canzone, ma un'associazione che si occupa dei ggioveni... tanti servizi, di tutto di più. Guardate che roba
Questa foto l'ho scatta mentre aspettavo il bus per tornare nella Downtown. Da lì ho scattato anche la foto in apertura di post: è il verde che è cresciuto senza chiedere il permesso a nessuno, al quale tutti si sono affezionati e se lo sono tenuto. I prati sono al max diventati parco-giochi per bambini, o altrimenti niente più di quel che sono: spazi verdi, pubblici.

Oggi posso scattare qualche foto in più anche in città. non piove ma c'è ancora un vento freddo che mi impigrisce "da maledètt" per dirla alla Milanese. Beccatevi ste fotine. A me pare abbastanza New York, come genere, ma ripeto: solo nella Downtown. Queste foto le ho scattate nel Cultural District, pieno di teatri e spazi per musicals e concerti. Proprio come a Milano, eh... uguale, dire...

Palazzi vecchi, grattacieli fuori moda, ma anche quelli più moderni. Non manca nulla!

Torno a casa verso le 2.00 pm e mi preparo il pranzo. Poi già che ci sono mi faccio un giretto col cane e quando torno faccio altri biscotti, che verranno apprezzati ancora più di quelli che ho fatto qualche giorno fa. Questi sono vaniglia e cocco, ingredienti trovati in dispensa. Cucinare è un bel modo per ingannare il tempo. Tanto sono sicura che non appena comincerò a lavorare, i biscotti me li farò mandare dall'Italia. Anzi [comunicazione interna] Mamma e Papà, mandatemi i "biscotti del lagaccio" e due pacchi di Nocciolini di Canzo. Senza fretta neh, però intanto segnate. L'indirizzo lo sapete. [Fine della comunicazione interna].
Sono circondata dai parchi e questa panchina alla Forrest Gump è l'ultima foto che scatto oggi. Prima o poi la userò, non appena comincerò a fare jogging o andare in bici.

Perchè Pittsburgh è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita...


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