sabato 7 luglio 2012

Il giorno dell'Indipendenza, e i successivi


Here we are! Back again, after the shortest week of the year. 
Tranquilli, stavo solo facendo finta, lo so che il blog dove scrivo in inglese e' l'altro.
Allo siete curiosi di sapere come ho passato il mio primo vero 4 di Luglio? Precisiamo, di quattri di lugli ne ho gia' visti 24, ovvio, ma questo era il mio primo vero giorno dell'Indipendenza, Americana ma anche "personale" visto che ora son qui a Pittsburgh. Inoltre scatta il conto alla rovescia per il mio compleanno, che sara' il 4 di Agosto (assieme a Barack Obama e alla fu Regina bis-Nonna Elisabetta I).

Dunque, mi sono subito messa in moto per vedere la regata piu' pazza della storia, dall'inequivocabile titolo: "anything that floats race". Tradotto viene del tipo "gara di tutto quello che sta a galla".
Mi aspettavo qualcosa di clamoroso, memore del Red Bull Flug Tag all'Idroscalo di Milano. La cosa, lungo l'Allegheny, era molto piu' modesta: 4 barche balenghe che si sfidavano in velocita'. Le barche erano abbastanza barche, anche se una era una zattera semi-sommersa che in pratica lasciava fuori solo i due vogatori. Un po' effetto "camminata sulle acque" ma divertente. 
La cosa si e' svolta abbastanza in fretta, senza troppe cerimonie, sotto il sole cocente. Io pero' mi sono messa all'ombra del ponte e mi sono goduta la scena da li'. Sono tornata a casa prima di pranzo e avrei tanto voluto fare gli gnocchi, ma in programma c'era il festino del vicinato, per festeggiare a livello di strada privata, dove viviamo. Tutti i vicini si riuniscono in un giardino, montano il loro tavolo con le loro sedie e portano il loro cibo e bevande. Il tutto poi viene condiviso, secondo la regola "tutti portano di tutto, tutti mangiano di tutto, tutto sta nello stesso piatto - dalle noccioline dell'antipasto alla torta Saint Honore". Il che non si discosta troppo dalla mia prima regola di vita: la distanza piu' breve tra due punti e' in linea retta, non importa cosa c'e' in mezzo, tu vai dritto come un treno. In cucina devo ammettere che non funziona bene.
Tutto questo perdire che dovevamo portare pure noi qualcosa, e ho gentilmente scoperto che io dovevo preparare qualcosa. E cosi' ho fatto: gestendo spontanee partecipazioni dalla dispensa e dal frigo, mischiando il tutto con eleganza e abbondante sale. Il risultato e' stato molto buono e ne mangeremo per i prossimi giorni, posto che mi e' stato detto di cucinare due pacchi di "orzo" e io ho ubbidito senza fiatare. Felice di aver cucinato bene e in maniera sana, creativa e poco costosa. Sono da sposare eh? Lo so lo so, ma non accalcatevi troppo. Uuuuuh che fila vedo...
Intanto vi mostro altre cose che ho fatto -e che non vi ho mai mostrato- in cucina: altri biscotti e insalata di riso.


Insomma, a orzo fatto, sono uscita in bici per raggiungere un amico dello studio, il ragazzo appena arrivato. E' americano ma di origini e cognome italiani. Simpaticissimo. Mi ha invitato -dopo che mi sono autoinvitata io- a passare il 4 coi suoi amici e cosi' ho fatto, intramezzando i due party che ci aspettavano con il terzo della giornata, che si teneva nella nostra via. Insomma, tre feste in un giorno, in tre posti diversi. Non male eh? E i fuochi, lungo l'Allegheny (di fiumi, lo dico sempre, ne hanno tre, ma questo e' quello che usano di piu'), erano stupendi. Un trionfo di fuoco e fiamme, un inferno di applausi e un'esplosione di auto bloccate nel traffico. Noi si era a piedi, fortunatamente. 
C'era pure una furgoncina di bevande sponsorizzate che, approfittando del traffico, distribuiva dalla strada bevande alle vitamine, o meglio "vitamine alle bevande", secondo la regola aurea de "3 etti di vitamina A, un pizzico di acqua, e il resto e' tutto confezione colorata". 
Grandi fuochi, stupenda compagnia e passaggio in macchina, al ritorno. super!

 
Giovedi non ho fatto nulla di strano, a parte andare a vedere una bella mostra gratis, nel palazzo di fronte allo studio, dedicata al legame tra arte e industria. O meglio: arte ispirata dalla tradizione industriale di Pittsburgh, dove trovo anche una curiosissima "Ansaldo US" che mi domando possa avere legami con la Ansaldo meneghina. Ma dovro' andarci ancora, alla mostra, per capirci fuori qualcosa di piu'. 

Venerdi' invece mi sono fermata in studio con tranquillita' fino alle 7 per poi andare a fare il mio secondo Art Gallery Crawl, stavolta non da sola. Il mio amico mi ha accompagnato ancora, molto gentilmente, e ci siamo divertiti come matti, parlando di arte e architettura e di come prendere le birre gratis e uscire dalle Gallerie senza dover per forza aspettare di finire li' la bottiglia. La recensione seria la trovate qui.
Alla fine della serata, ore 9.40, ci decidiamo a fare cena e andiamo in un posto calabrese. Ordiniamo la pizza, disponibile anche in microformato, ed e' molto fresca e buona e bassa e croccante. 100 punti a questa pizzeria! Voglio tornarci e approfondire la faccenda. Un altra pizzeria pluri suggerita e' Spak Bros, sempre li in zona, che presto o tardi provero' a vedere come e'.

Programmi peril weekend? Niente di speciale. Faro' la spesa e scrivero', e mi rilassero'. Ci aspettano giorni di super caldo e lavoro intenso, visto che dobbiamo rifare delle cose.
Vi saluto dicendovi solo che oggi ho fatto il pane alle banane. Eccolo! Mentre cuoceva ho scritto due recensioni in inglese e sto post. Non male, eh?



ps. si non dico nient'altro; mi collego al post precedente dicendo solo <quattro> anzi <quatro> (a zero).

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