domenica 31 marzo 2013

Una Pasqua per immagini

Tenendo conto che sta Pasqua ha ancora almeno mezza giornata a disposizione, in cui andrò al ristorante giapponese, vorrei quantomeno condividere con voi quello che ho fatto fin'ora. Con tante foto. Buona visione!

Prima il decoro, fatto di... salse da frigo diciamo

Poi i pezzetti di gattò: fatto come si deve, prosciutto e formaggio.
Al posto del pan grattato, un pochino di farina di mais, che fa lo stesso effetto.
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Ho trovato, per caso, un film con Alberto Sordi: Venezia, la Luna e tu (1958) e me lo sono visto penso in 16 riprese (non era una storia tanto complicata da seguire...) Molto carino, e con scene davvero epiche. Era gratis su youtube. Potete vederlo tutto qui:  
Sordi con le turiste Americane (che parlano parecchio in inglese, nel film, senza sottotitoli!!)

La guida che si è (inutilmente) portata una delle Americane: come resistere ai maschi Italiani

Il matrimonio tra il Beppi (Sordi) e la Nina (Marisa Allasio)
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In maniera del tutto inaspettata, come nelle cose migliori, al venerdì sera (notte...) scopro che sabato ci sarebbe stato un piccolo festival dedicato alla "Fioritura dei Ciliegi in Giappone". L'occasione avrebbe radunato diversi studenti della Pitt University nella bella sala di rappresentanza. Sono stati mostrati e dimostrati diversi aspetti del Giappone: dal cibo, all'Ikebana, al Kendo, ai tamburi. Molto interessante, sono felice di esserci andata.
La gente comincia ad arrivare: in fila per il cibo

Prova di calligrafia: una signora mi scrive gentilmente il nome con gli inchiostri tradizionali, su di una sottilissima velina.

Cibo Giapponese: tutto a parte sushi e sashimi!
Solo cose veramente Giapponesi. Quelle palline bianche sono gli onigiri, dei triangolini di riso vuoti i ripieni, veramente buoni, che è molto improbabile trovare nei ristoranti comuni. 

Tamburi Giapponesi

Mamma Samurai. Se non sapete come mangiare gli onigiri, chiedete a suo figlio!


Kendo: la guerra di spade di legno. Con tutto l'armamentario necessario.

Origami

Ikebana
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Oggi, Pasqua, dopo aver chiamato a casa e fatto gli auguri al volo, sono andata nello Strip per andare a Messa. Siccome ho preso il bus (piove anche qui) sono arrivata un po' in anticipo, dovendo rispettare gli orari del trasporto pubblico. Ho purtroppo scoperto che era tutto tutto chiuso! L'unica cosa aperta (avevo mezzora da aspettare) era un bar ristorante dove si piccano di fare le migliori colazioni di Pittsburgh. Ora, io sono entrata per un caffè, ma il posto era veramente lurido. In più, l'idea di fare colazione con certe cose, fa venire il voltastomaco. Per fortuna il caffè era decente. Americano, ma decente. I garofani che vedete gli ho comprati nell'unica altra cosa aperta nello Strip: un fioraio. Ne ho comprati 4 per "fare comunque Pasqua con la mia famiglia" (un fiore a testa. E i garofani sono rossi, come quelli che piacevano al Nonno Luigi.


 Il mio pranzo Pasquale: volevo fare Pasqua con l'uovo, ma siccome il cioccolato non mi interessa, ho fatto una pasta al forno, decorata tipo uovo di Pasqua. Ho appena scoperto un buonissimo "bacon di tacchino" che sarà anche superlavorato, ma chissene frega. È comodo da usare e sempre pronto. In più, è perfetto per decorare il mio uovo di pasta. Il giallo è lo zafferano. Le "palline" sono pomodorini secchi. Bello e buono! Ne ho anche per domani a pranzo...


Bene, questo e tutto, fino ad adesso. Sono soddisfatta della mia Pasqua: ho anche scritto delle belle mail ai miei parenti Americani, che adoro e cerco di tenere aggiornati sulle mia avventure.
Grazie alla mia amica Marcella, nel pomeriggio, mi sono potuta pure guardare un bel video di Ale e Franz, coi loro migliori sketch. Sono davvero bravissimi.

Buona Pasqua a tutti!



venerdì 29 marzo 2013

Good Friday, indeed!


Continuavo a leggere, marcato sui calendari, questa strana dicitura: Good Friday (Buon Venerdì). A me suonava come qualcosa di molto bello, ma ho poi scoperto (ma solo lunedì scorso) che in realtá indica il nostro Venerdì Santo. Per caritá, niente di male, anzi, fa bene ricordarlo. È solo un'altra stramberia, rispetto a quello che mi potrei aspettare, da Italiana. Dopo quasi un anno qui ormai sono "americanizzata", diciamo. Non mi sconvolgo più di nulla. Però ogni tanto si verificano dei buffi cortocircuiti che mi ricordano che no, non sono Americana. Sono Italianissima, fino all'osso, e questo mi permette, secondo me, di divertirmi il doppio. Avere due culture è proprio arricchente, non c'è altro da dire.

E infatti, ieri sera, alla mia presentazione "How to survive Italians" in effetti è stato un blast per tutti (blast si può tradurre tranquillamente con "una figata". Ma forse questo l'ho già scritto...). La mia presentazione potete trovarla cliccando qui, slide per slide, col testo in inglese. Me lo sono imparato a memoria, diciamo, e il risultato è stato perfetto. Tutti si sono divertiti come matti, ho ricevuto complimenti da tutti, amici e sconosciuti. Anche oggi, il giorno dopo, ho ricevuto emails da persone che si congratulavano con me. È stato assolutamente stupendo, e mi ha fatto proprio bene. E poi sono venute le mie amiche ladies, tutte quante, solo per sentire me. Vederle tutte assieme mi ha fatto molto piacere, è stato importante e ci voleva, per iniettarmi un po' di gioia.

Ieri, durante la giornata, sono stata abbastanza sotto torchio per una presentazione che avveniva in contemporanea alla mia. Per fortuna, ho poi scoperto oggi, è andato tutto bene e tutti sono stati felici. Devo dire che ero un po' preoccupata anche per quella... Io avevo delle responsabilitá e mentre tornavo a casa, prima della mia presentazione, pensavo a tutte le cose che avrebbero potuto andare storte. Cercavo di cacciare via i brutti pensieri mentre raggiungevo il posto della Pechakucha Night (la MIA di presentazione). Poi, come ho visto tutti i miei amici, mi sono decisamente rilassata. 

Oggi in studio non c'era quasi nessuno, per la storia del Good Friday. In realtá qui non stanno a casa il Lunedì dell'Angelo, ma piuttosto il venerdì Santo. Anche se nessuno (o pochi) sono cattolici! 
Nella pausa pranzo io sono andata a messa alla Via Crucis. Che poi anche qui, non era la via crucis vera, come da noi, ma una messa con lettura e poi adorazione della Croce. Tutta la messa è stata letta "cantata" tipo dai monaci. È stato molto rilassante anche questo. 
E ogni Venerdì Santo mi viene sempre in mente quella volta che -avrò avuto 5-6 anni- sono salita sul taxi con la mamma, per raggiungere la chiesa, e alla domanda del taxista "dove dovete andare?" io ho gridato "ci porti in Via Crucis!!". Quella è stata la prima volta che ho scoperto cos'era la Via Crucis.

Al pomeriggio sono riuscita a chiudere un po' prima. Sono tornata a casa pianissimo, camminando a tratti anche se avevo la bici, perchè non volevo chiudermi in casa subito. È stato un pomeriggio molto caldo e soleggiato, da restare all'aperto. In più stavo portando, dallo studio, tre scatoloni vuoti e piegati, che mi serviranno per fare le mie scatole - prima o poi.
L'idea geniale l'ho avuta dopo: appena entrata in casa, sono uscita subito, diretta in un posticino vicinissimo dove vendono ottimo caffè, vinili vecchi e nuovi, vestiti cool e chincaglierie di qualitá. Un caffè non mi andava ma ho preso un succo dimela che mi ha fatto proprio bene allo spirito. E poi ho inziato a scrivere il mio blog, il post che leggete or ora, che mi rende sempre felicissima. 
Il posto si chiama Cafè 720.

foto del cafè, da fuori. è la seconda volta che ci entro. il loro caffè è buonissimo!

Avevo voglia di stare in un posto carino, tranquillo. Ho anche trovato un amico di cui mi ricordo vagamentela faccia, figurati il nome. Mi ha riconosciuto lui, io manco mi ricordavo... Mentre scrivo è dietro di me con un amico, che usa il pc e beve caffè. 
libricini da tenere sul comò. o vicino alla vasca?

di tutto di più: come la Rai, ma senza il canone. Da Cafè 720 torvate libri, vestiti, dischi vinili, caffè, qualcosa da mangiare...

vinili, t shirts e felpe 

dettaglio di una maglietta che mi piaceva: dai Peanuts, un barbuto Schroeder versione metropolitan NYC. Cool! 

è un posto da DJs... musica ovunque

Ora devo organizzare il weekend. Il tempo sarà meno freddo, ne vorrei approfittare. E voi cosa farete, a Pasqua? Io chiamerò tutta la famiglia, ovviamente, sabato E domenica.
In più domani è il compleanno della mia sorellina. Ho provato a cercare il primo pacco che ho inviato ma non si può più tracciare, dopo che ha lasciato gli Stati Uniti. Speriamo bene.

Ora mi voglio rilassare un pochino... Chill out, come si dice qui. Questo baretto è davvero figo, mi piace proprio. Ci tornerò più spesso, sicuramente. In più ho scoperto una cantante interessante, si chiama Maria Minerva. Fa musica psichedelica, mi pare. Molto rilassante pure questa. In effetti ho proprio bisogno di rilassarmi, perchè ancora sento un po' i nervi a fior di pelle. Ma sempre meno.

A domani, ragazzi, oppure... a Pasqua.
Godetevi il Luned' dell'Angelo, voi che potete...

mercoledì 27 marzo 2013

Libertè Egalitè Normalitè

Uela, se parlo (male) in Francese vuol dire che sono proprio in forma!
Ahah, bè, non esageriamo, però ci tengo a far sapere a tutti quelli che ho fatto preoccupare che sono sempre più tranquilla. Ho solo avuto un po' di agitazione, ma ora va meglio.

In attesa della serata di domani, dove farò parte dei presentatori della Pechakucha Night #14 (eeeehhh velo spiego nel prossimo post, dedicato alla serata) mi studio la mia presentazione. Sono 20 slides che inesorabilmente scorrono sul video e tu devi parlarci sopra, spiegando quello che hai sceglio di presentare.
(e se volete rileggere della vecchia presentazione di Ottobre, cliccate qui)

Dopo aver presentato, ad Ottobre, Bruno Munari, questa volta la metto in caciara e il tutto sarà dedicato ad una guida per gli Americani, su come sopravvivere agli Italiani.
Mi sa che la prossima volta farò il contrario: come sopravvivere agli Americani, ma essendo a Pittsburgh, non ha molto senso: qui sono tutti molto gentili... sopravvivere è molto facile.

Ma nel mentre, vi ho lasciato con la mia incertezza di sabato e domenica, dove comunque mi dedicavo a quello che so fare meglio, ossia "non rinunciare a nulla".
Alla sera di domenica, infatti, sono andata a trovare un amico che ha un bel bar ristorante. A locale chiuso, abbiamo fatto una sorta di party privato con i capi e lo staff (lui è uno dei due capi). Ci siamo mangiati del sushi (anche se l'avevo mangiato la sera prima... non mi sono proprio servita a piene mani, ma quello vegetariano è stato una buona alternativa. Molto buona) bevendo birra americana. Per finire la serata, due bicchierini (no mi correggo: due ditali da sarta, nana) di Amaretto Di Saronno, offerto dalla casa. Ragazzi, non ho mai visto bicchierini così piccoli... ma il sapore di Saronno mi ha risollevato lo spirito, anche se penso che quello che ho bevuto non sia arrivato oltre i canini, tanto era poco. 
Diciamolo: era una dose da collirio, ma non importa. Era Amaretto autentico, mica porcate. 
Bastava il profumo...


Durante il weekend e la domenica mi dedico alla spesa e alla cucina. Stavolta (lo so che la forma è sempre la stessa, ma vi assicuro che sono sempre sapori diversi) ho fatto un corn bread stupendo. È un pane di farina di mais, dove io ci ho messo anche un po' di mais vero. Una volta, costretta a prepararlo con l'impasto del pacchetto, ho visto che tra gli "ingredienti" c'era anche quello - ovviamente secco, liofilizzato, sterilizzato e probabilmente reso invincibile da 27 vitamine.
Il mio pane è molto più semplice, praticamente tutto un gioco di farine e poche spezie stavolta.
Un ottimo risveglio ogni mattina.


Mi rendo conto che ora come ora sto pubblicando anche tante foto di cibo, che tutto sommato uno potrebbe anche trovare ridicolo. Come io trovo ridicolo tutte le foto pubblicate tramite Instagram di quella gente che sente il bisogno irrefrenabile di condividere tutto quello che si mette in bocca.
Per discolparmi, posso dirvi che dato il tempo di merda che si protrae tanto da voi che da noi (anche se qui È MEGLIO CHE A MILANO - lo dirò sempre) l'unica cosa creativa che faccio è assemblare i pasti in maniera balenga. Nella foto sotto, per esempio, non si tratta d'altro che di fette di zucca squash, al forno con poco sale, e fette di prosciutto confezionato, marca Giant Eagle. Il coltello è assolutamente inutile, ma si intonava col resto.

Oramai è così: restando anche molto a casa, e dovendo comunque mangiare, e non potendo accumulare altre chincaglierie che poi dovrei abbandonare, tanto vale dedicarsi alla creatività usa e getta, diciamo, che non lascia ingombri. Una bella foto fa il ricordo, e qualche riga qui sul blog ne fanno una storia.


Le prossime settimane farà più caldo e sicuramente mi dedicherò ad attività più divertenti che assemblare fette di prosciutto.
Per concludere, stavolta vorrei fare un grande ringraziamento a tutti gli amici stupendi che via mail, facebook o msn mi supportano tantissimo e non mancano mai di farmi sentire il loro affetto. Ragazzi, siete davvero cari e mi sento quasi in colpa per avervi abbandonato.

Inoltre, Pasqua si avvicina e questa volta sarò proprio sola sola. Ma la cosa non mi preoccupa: tanto chiamerò DUE VOLTE in Italia, per fare gli auguri, e comincio subito a preparare la lista di cose da fare nel weekend. Prima di tutto, sabato, porterò il mio cesto "di Pasqua" a far benedire in chiesa. Qui fanno così, i Roman Catholics. Domenica scorsa alla Domenica delle Palme, invece, ho scoperto che qui, anzichè l'ulivo, ti danno proprio la palma (la fogliona). Ma che Domenica delle Palme è, senza ulivo?!? Tornare a casa è stato ridicolo... in bicicletta, col micro zaino, con 2 palme che mi sveltolavano dietro. Ahah! Troppo buffo. Sarò sembrata Bob Marley su de ruote...

Buona Pasqua a tutti, in anticipo.



lunedì 25 marzo 2013

Come sopravvivere agli Italiani

Sto studiando per la mia presentazione... Giovedì sera avrò 20 secondi per ciascuna delle 20 slides che spiegheranno agli Americani "come sopravviverci".
In case of Italy...

Vi metto una piccola anteprima...



ho scoperto troppo tardi che "scaramantic" non è inglese!!
che pirla che sono...

domenica 24 marzo 2013

Pieno Regime

Facciamo che faccio tutto come al solito, cioè infilando un sacco di eventi uno dietro l'altro. Mi diverto un po' meno, ora, ma passerà. 
La mia missione, in questi giorni, è semplicemente questa: non aver rimpianti. Voglio poter dire, in un futuro, che ho comunque fatto tutto quello che volevo, quando volevo, come volevo (se avessi uno stemma nobiliare mio, ci troveresti un bell'arietone -cocciuto- con le parole: quello voglio, come voglio, quando voglio. Sullo sfondo ci sono i parenti, preoccupati ma ponti ad intervenire).
Fare tutto, anche quando non si ha voglia di fare NULLA.
Sarò un po' stringata e lascerò parlare le foto.
Pronti? Allacciate le cinture, si parte!!!

Ottenuto la copia del libro con le storie di un signore straordinario. Io ho disegnato la cover del libro.

La neo mamma Architetto è venuta a trovarci venerdì col suo piccolo gioiello. Sweet!

Qui sotto: evento PGH365 organizzato dall'ordine dei designer di Pittsburgh. Ogni designer, famoso o meno, consegna il suo miglior lavoro dell'anno e poi una giuria di qualità sceglie i vincitori. È stata una serata molto carina, ho visto tante belle idee e parlato con persone simpatiche.


 Molte le locandine belle fatte a Novembre per invitare al voto (rielezioni di Obama)

A sx: 'burgh il brand di PGH e sulla dx un libro documentario sul problema dell'estrazione di gas naturale nell'area della faglia Marcellus (Marcellus shale, in PA). Molto problematico...


passeggiando nella mia zona

Sono finalmente andata a comprare due baguette nella bakery francese consigliatami di molti, vicino a casa. Apriva alle 9.30 e c'erano già 20 persone in fila. Il posto è piccolo ma gli americani ne vanno matti. comprano di tutto (vedi foto) tranne il pane. Io volevo solo il pane. Il risultato lo vedete sotto: a pranzo panino con prosciutto e insalata.
buono il pane: il gestore è veramente francese (Fabien Moreau).
 Era solo un po' molto molto dura  e croccante.


Per accompagnare il panino, a pranzo mi sono detta: anzichè il TG1 mi guardo il David Letterman show. Era tanto che non lo guardavo. Sono rimasta delusissima, non mi fa ridere per niente, ma proprio per niente. Ha sfottuto il papa tutto il tempo. Mi ha messo una tristezza addosso infinita: ma non per il papa: proprio per il Sig. David che ormai è un vecchino rincoglionito.

Al pomeriggio invece sono andata a prendere il regalo per il compleanno della mia sorellina. Ero in zona Oakland, a Schenley Plaza. Mi sono fermata lì, un pochino, al sole, a godermi i raggi caldi nonostante il vento freddo. È inutile, è proprio un bel parco, anche in inverno.



io nel vento, poco convinta, ma presente.


Al pomeriggio (quel che ne era rimasto) sono rimasta a casa a fare bucato, dare una pulita e provare un po' di cose a pc e poi sono andata a cena con la mia amica Marcella, per un bel sushi da Sushi Kim. Buono, veramente. Quel posto non mi delude mai. 
Per concludere bene la serata di sabato Marcella mi ha portato la sua collezione privata di video demenziali, per tirarmi su il morale.
Mi ci voleva proprio! Ho riso tanto con Bisio etc. Non che sia triste, ripeto, ma si ride di meno. Fa piacere avere qualcosa che ci dà un pelo di carica positiva. Quei video sono una panacea.

Ora è domenica mattina. Ho molte cose da fare oggi, molte molte. 
Vediamo cosa poi ho veramente voglia di fare, alla prova dei fatti.

Buona domenica a tutti!!!