sabato 2 giugno 2012

Jazz Crawl

[post di venerdì 1 giugno, postato con un giorno di ritardo]

Indovinate un po' da dove vi scrivo oggi? Direttamente dalla Downtown e comincio a scrivere subito questo post appena uscita dal lavoro perche' era doveroso, dopo la giornata di ieri. Prima cosa da dire: oggi e' andata molto meglio, nonostante abbia dovuto lavorare con molta urgenza al mattino, per un'altra consegna. Almeno maneggiavo programmi che conoscevo, che comunque non perdono l'occasione di drive me nuts quando serve.

Seconda cosa da dire: oggi e' ufficialmente il mio primo mesiversario di lavoro. Devo dire che non mi fa nessun particolare effetto: mi guardo indietro, mi guardo davanti: tutto a posto. Qui si vive "alla giornata" e il piu' delle volte mi rendo conto di cosa e' "successo" solo il giorno dopo. Il primo mese di lavoro, sommato al tempo che ho passato qui a Pitt prima di iniziare davvero,  mi hanno dato una grande iniezione di fiducia. Se devo tirare delle somme parziali, penso di poter dire che ho incominciato alla grande. Non so se non me lo aspettavo. Penso di aver lasciato l'Italia senza aver pensato a nulla. Ero proprio come una Moleskine con le pagine intonse. E proprio una Moleskine nuova mi e' stata regalata poche ore dopo il mio atterraggio (per prendere appunti di lavoro, perche' il primo meeting e' stato esattamente a meno di 24 ore dalla dogana.  Sono salita su di un treno in corsa e non mi sono fatta spaventare  da nulla. Forse anche perche' all'inizio capivo il 40% di quello che mi dicevano? Non esageriamo, pero' ora che sento di capire il 95%, mi rendo conto del gap che c'era. Forse e' stato questo gap che mi ha protetto dalla nostalgia, dalla paura, dal buonsenso...

(La city si prepara: presto anche la Gay Parade)


Ora vi sto scrivendo niente popo' di meno che dal Jazz Crawl organizzato dal Jazz Live International Festival, come anticipa il titolo. Significa che tanti posti in citta', lungo Penn Ave e Liberty Ave, sono pieni di band che suonano Jazz dal vivo. Ho cominciato con una birretta (ho preso una danese Carlsberg, l'unica che costava meno della italiana Peroni) e sto organizzandomi per la "serata". La banda del primo posto suona bene, ma con lunghe pause tra canzone e canzone. Mi sa che se la bevono pure loro. Hanno pure suonato la sigla che usa Mediobanca nella pubblicita', fate un po' voi. L'unico peccato e' che oggi piove un po', ci aspetta un weekend piovoso, anche se denso di eventi. Io non mi faro' intimorire, ma sara' meno divertente temo, soprattutto per chi organizza.



 La poetessa artista cantante Vanessa German

Ho una mappa degli eventi e sto seguendo fedelmente OGNI EVENTO, in modo da farmi un po' un'idea dei posti. Ne sto vedendo di tutti i colori, un posto piu' curioso dell'altro. C'è musica, arte, sculture, poesie...


Alla fine, anche se teoricamente c'e' cibo gratis ovunque, decido di fermarmi in un posticino dove stanno suonando un jazz che mi piace. Non so spiegare com'e', ma mi piace. Il posto e' molto friendly. In questo momento, di fronte al mio tavolino, ho un poster gigantesco di Pittsburgh notturna, uno spettacolo. 
Qui, in questa seconda pausa, posso rilassarmi un po', pensando a niente, come e' giusto che sia di venerdi' sera.
Ma la mia quiete non dura molto perche' al tavolo di fianco, nonostante siano in 5 tra amici e amiche, un tizio sente il dovere morale di interessarsi a me e di chiedere. Poi mi passa all'amica, americo-siciliana, che vuole sapere di Milano. Non ho un cacchio di voglia di parlare con nessuno, ma cosa volete farci... Se sei in ballo, balla! E cosi' parlo e spiego. Prometto persino una mail con dettagli su cosa vedere a Milano. Stasera mi voglio proprio rovinare insomma!
Ma va bene cosi' diamine. Il mio istinto mi porterebbe a starmene da sola, in pace, ma poi finisce sempre tutto in cagnara. Meglio, meglio, non mi faccio mancare nulla.
Il post lo finisco dal bus. Ormai mi ritengo esperta e mi permetto di fare la tamarra pure sul bus, tipo musica sparata nelle orecchie, cicca, Ipad, a volte pure gli occhiali da sole anche se e' notte. Perche' in America, se si tratta di superficialita', tutto e' maledettamente permesso. E quindi sapete che vi dico? Sono le 9 di sera, ora mi metto gli occhiali da sole e mi sparo la musica con le cuffie a teschio. Voila'!



Ciao ciao!!



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