domenica 13 maggio 2012

Best configuration


Ho capito uno dei segreti di Pittsburgh, in meno di un mese, e anche se puo' sembrare tanto banale nella formulazione teorica, non lo e' affatto da un punto di vista pratico. Come sempre, le cose piu' semplici sono le piu' difficili...

Il segreto di Pittsburgh, almeno per ora, e' il seguente: 



è tutta questione di "miglior configurazione"



Voi replicherete che vale uguale per qualsiasi cosa, che in tutto la si puo' trovare e fare al meglio, col minimo sforzo. Io vi dico che avete ragione, ma siccome sono a Pittsburgh e la pensata l'ho avuta qui, mi permetto di provare scientificamente che questo e' il segreto di Pittsburgh.  
Ma il difficile viene ora, ossia, come mettere in pratica tutto cio'. Qui si puo' fare in diversi modi. Il primo e fondamentale, che mi cambia la serata se per sbaglio e per caso resto in camera, anziche' andare in giro ovunque, e' settare le luci d'ambiente nella 'best configuration'. Mi e' stata gentilmente suggerita e non e' cosa scontata perche' in Italia si dice " accendi la luce che e' buio" ma qui invece di luci ce ne sono almeno 7 per stanza. Intensita' potenza e diffusione dipendono da famiglia e famiglia. La mia stanza ha 4 punti luce, ma solo un magico 1+1 in particolare crea lo spettacolo. 



Riding along Penn Avenue per raggiungere lo Strip District


Vi dico questo perche' ora viene il bello. Il modo migliore per muoversi a Pitt e' usare la bici ma poi saltare sui mezzi, inseguirli o cambiare al volo il mezzo, seguendo l'istinto e fuggendo le salite. Ci vuole un po' per abituarsi, bisogna conoscere la citta', ma alla fine non e' cosi' grande e poco alla volta la impari. Sabato, grazie alla best configuration, che comprende anche una borsona di quelle da supermercato in tela, messa tipo zainetto, mi sono diretta in bicicletta prima nell'area che avevo già visto col mio amico di sera, nella zona della CMU, e poi nello Strip District. 
Studiare alla Carnegie Mellon University è un po' diverso, per dirla finemente, che studiare in Bovisa o in Italia. Non voglio fare l'esterofila per forza, ma non c'è proprio paragone...

il prato centrale (questo è solo un pezzetto)

il palazzo dove studiano le super tecnologie... roba futuristica. L'edificio mira a produrre da solo tutta l'energia che gli serve, per acqua e raffresc/riscald. Super ecosostenibile.

panchine rotanti...

lucchetti dell'amore, pure qui

la misteriosa scultura di cui vi avevo fatto "l'indovinello" qualche post fa...

Dello Strip District vi allego solo una mappa e poche foto, il resto lo trovate su Flickr, stesso album, in fondo a quelle che avete già visto. 

Nello Strip District, le case sono negozi e sabato mattina tutti mettono fuori tutto, e chi non ha negozio monta la bancarella, e chi non ha la bancarella si tiene in mano le cose. Giocolieri viventi, cari miei, ma nessuno e' fastidioso come nei mercati italiani. C'e' tanta gente e voglia di comprare. una nota stonata pero' la devo dire, visto che sono sincera: costa tutto tantissimo!! Io mi limito a comprare una bandierina italiana e un grembiule tricolore, non si sa mai, magari imparo cosi' bene l'inglese che potrebbero non riconoscermi. Lo so, non succedera' mai, ma mi piace sperarlo. Poi ho comprato da Mancini's un pezzo di pane fresco, tomatoes & basil, che surgelero' a pezzi. Nonostante mi sia abituata al pane che usano qui, quello a cassetta, a fette, (chiamato persino "italiano") questo era buono (free samplings) e l'ho comprato. 
Ho comprato anche una maglietta bellissima e tremendamente ignorante, di quelle che uso come pigiami, e altre due uguali per fare due regali. Le mandero' in Italia e so che verranno apprezzate. 
free pop corn samplings... freschi di giornata!

Nello Strip District puoi andare in negozi (di alimentari ma non solo) da ogni parte del mondo, quelli italiani sono tantissimi e non mi mancherebbe niente, se solo volessi spendere cosi' tanti soldi. Comunicazione interna: non e' necessario avere esattamente i Pavesini a colazione, o il Belgioioso a pranzo... Nei supermercati Giant Eagle trovo le varianti americane che vanno benissimo, non mi manca nulla, semplicemente non faro' la spesa italiana. Non preoccupatevi per me, quindi, che sto benone e in caso di emergenza posso sempre comprare quello che mi serve. Dico semplicemente che non e' una spesa per tutti i giorni, ecco tutto.

Ho scoperto che la pasta De Cecco negli USA è fatta con grano come in Italia, la Barilla no. Credetemi, si vede e si sente! Proverò la De Cecco, qui, anche se di solito uso la Barilla, perchè qui la grande B mi ha un po' deluso.

prezzi folli per il caffè, e non è manco Lavazza!


 ma anche Giappone!



Lascio che parlino le foto, comunque, non voglio tediarvi. Andate su Flickr, ne vale la pena per capire bene com'è e cos'è sto Strip District. 
Il primo pezzo di questo post è stato scritto dallo Starbucks vicino a casa ed erano le 13.39. Non ero nemmeno a meta' giornata e ho scritto da lì solo perche' volevo fare una pausa. Ho comprato il caffe' in chicchi per la macchinetta e poi sono rientrata. Il pomeriggio è proseguito intensamente ma bene, per lo più passato a sistemare le foto. In più ho altre cose da fare, du cui poi leggerete il risultato poco alla volta, in settimana.

Aggiungo un ultima cosa: a cena ho fatto farfalle allo zafferano e grana, e poi alle 10 siamo andati a fare la super spesa settimanale. Il frigo sembra la vetrina di Gucci, tanto sono belle le cose che abbiamo preso. Stancante ma bello.



Ps. Oggi abbiamo (avete) superato le mille visite... Grazie!! Fa davvero piacere ;D

Concludo con una roba alla mia maniera... questo mi faceva ridere... Auguri Mamma, ti voglio bene! 

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